|
16/09/2009 20:16 | |
Eccomi! Poiché le innovazioni sono sparse un po' all'interno di un capitolo (il primo) ve lo propongo in toto, suddividendolo per non appesantire troppo la lettura:
prima parte:
Decise di scappare di casa... Fu quello il primo pensiero che catturò la testa di Veronica, quella sera...
A Torino quella sera si percepiva un’aria particolare: era piovuto per tutto il giorno, e solo da poche ore l’intensità della pioggia era diminuita; nell’aria si sentiva l’umidità lasciata dal temporale, mista all’odore forse un po’ acre delle gocce che cascavano sulla terra, rendendola umida… Scappare, proprio in quella sera, non era semplice; ci si poteva imbattere nelle punte degli ombrelli, oppure inciampare proprio in uno di questi. Sebbene stesse ancora piovendo un po’, adesso, di volta in volta, le stelle stavano ricominciando a comparire da dietro la spessa coltre di nuvole …e Veronica si soffermò a guardarle: di lì a poco il cielo avrebbe offerto uno spettacolo tale che non si era mai stancata di ammirare!!
In quei giorni, per due settimane, ogni sera si sarebbe svolta la festa del patrono della città; quello scelto da Veronica per fuggire era un momento particolare: infatti, anche se non aveva ancora smesso di piovere, la folla si era comunque riversata nella piazza, dove per l’occasione si esibivano dei giocolieri, che avrebbero catturato soprattutto l’ attenzione dei bambini. Nella piazza le bancarelle vendevano libri, oppure dolciumi per i più piccoli, che a poco a poco le circondavano, il più delle volte senza mai essere sicuri di quello che volevano che i genitori comprassero loro. Anche le vie erano piene di gente: molti negozi, infatti, per quell’occasione avrebbero prolungato il loro orario d’apertura, perlomeno fino a notte fonda, e le persone ne avrebbero potuto approfittare per fare acquisti, oppure per dare una semplice occhiata...
|