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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Venaria Reale (TO): "Tesori sommersi d'Egitto" - febbraio2008/maggio 2009

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2009 20:48
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01/02/2009 23:51
 
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Re:
Hatshepsut76, 31/01/2009 15.43:

Su approvazione della D.ssa Palese, inserisco il volantino con tutte le info necessarie per partecipare alla mostra sui reperti egizi sommersi




Oggi sono stato a vedere la mostra sui Fiamminghi, al Museo di Via del Corso; ho avuto l'occasione di unirmi al gruppo guidato dalla Dott. Palese, e mi ha detto che c'è stato un errore nel programma; infati le notti che si trascorreranno in albergo, non saranno due, bensì una...

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- ShemsetRa -
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02/02/2009 17:12
 
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Riusciremo ad incontrarci ugualmente Hat?
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
05/02/2009 14:08
 
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Nell'allestimento di Bob Wilson, l'archeologia diventa una performance di arte contemporanea

Il primo incontro era stato nel 1984 a Alessandria d’Egitto, nel giardino del Museo Marittimo. «Era un’Iside molto graziosa», ricorda Franck Goddio, «un marmo di età romana. Doveva essere stata in mare per molti secoli». Per la precisione, si trattava di un’Iside lactans, un modello che passerà direttamente nell’iconografia cristiana della Madonna con Bambino. Solo che qui era priva della testa e soprattutto mancava l’infante allattato. Alla fine degli anni 90, la seconda epifania, quando Goddio - già consulente economico delle Nazioni Unite nei paesi dell’Estremo Oriente, già cacciatore di relitti sommersi - si è ormai trasformato in un archeologo subacqueo, con una straordinaria sequela di exploit tra la baia di Alessandria e quella di Abuquir, dove i terremoti e la subsidenza hanno colpito duro nei secoli e il mare si è mangiato interi quartieri della capitale tolemaica, oltre alle città di Canopo e Herakleion.

«Mentre scavavo nel grande tempio sommerso di Serapide, a Canopo, ho visto un frammento di marmo in cui si riconosceva un bambino con una mano che gli tiene la testa. E lì ho avuto come un flash, ho rivisto la Iside lactans. Risalito in superficie, non ho neppure annotato l’impressione. Tre anni dopo, quando ho rivisto quel frammento restaurato, mi è tornato in mente l’episodio. Subito ho chiamato un ispettore, abbiamo preso il marmo e in taxi siamo andati al Museo Marittimo: i due elementi combaciavano. Iside aveva ritrovato suo figlio Arpocrate».

Tipica agnizione da teatro classico. Goddio, francese sessantunenne di radici intricate, ha uno spiccato gusto per i coup de théâtre e gli effetti speciali - rivelato anche da quelle fotografie subacquee con i sommozzatori in posa tra i pesci davanti alle teste colossali dei faraoni, troppo perfette per essere proprio naturali. Per questo è un po’ folle e indubbiamente geniale l’idea di affidare a Bob Wilson l’allestimento della tappa torinese di «Egitto. Tesori sommersi», che approda nella Reggia di Venaria Reale dopo avere raccolto due milioni di visitatori tra Berlino, Parigi, Bonn e Madrid.

Bob Wilson è il profeta dell’avanguardia newyorchese, un mostro sacro del teatro sperimentale, regista e artista che nei suoi lavori integra luce movimento danza pittura scultura musica drammaturgia. Abituato a accumulare i materiali, rimescolare, scomporre e ricomporre, in questo caso arruola i faraoni e il loro mondo per mettere in scena lo spettacolo della discesa negli abissi e della scoperta di una civiltà sommersa. La mostra raccoglie un mezzo migliaio di pezzi recuperati da Goddio e dalla sua squadra in 17 anni di ricerche, testimonianze di 1500 anni di storia, dalle ultime dinastie faraoniche agli splendori ellenistici, dal dominio romano a quello bizantino fino all’era islamica. Ma alla Reggia di Venaria l’archeologia è appena uno spunto, un elemento del gioco sinestetico-emozionale che sollecita i sensi dei visitatori. Tanto è vero che il regista non avrebbe neppure voluto le didascalie, e alla fine le ha accettate ma contenute al minimo indispensabile. Certo si arricceranno (si sono già arricciati) molti nasi accademici, ma Goddio, che di accademico non ha nulla, non si preoccupa: «È vero, questa non è una mostra “filologica”, è un’altra cosa. Ma del resto l’arte egizia si è sviluppata per tremila anni senza grandi modifiche, sostanzialmente contemporanea a se stessa: quindi non è improprio allestirla secondo i criteri di un artista contemporaneo».

Anche in questo allestimento, come in genere nei suoi spettacoli, Bob Wilson lavora sulle luce e sullo spazio, che ne è il prodotto, per proporre punti di vista sulle opere, isolando e affastellando, nascondendo e rivelando. Nelle dieci sale dai nomi suggestivi, essi stessi parte dell’opera - Sunken Forest (Foresta sommersa), Treasures Honeucomb (Alveare delle meraviglie), Sphinx Box, (Scatola delle sfingi), Liquid Space (Trasparenze) - particolare attenzione è dedicata alla «coreografia del movimento del pubblico»: i visitatori sono indirizzati a seguire percorsi diversi, ora costeggiando blocchi centrali ora serpeggiando tra i reperti, divenendo a loro volta, accanto a questi, elementi dinamici di una performance senza uguale e sempre diversa, una e plurima e in definitiva irripetibile. La colonna sonora appositamente composta da Laurie Anderson - musicista cantante vocalist poetessa performer artista visiva - sottolinea i passaggi d’ambiente, attingendo a un repertorio di suoni che rielaborano le onde del mare, i versi dei gabbiani, le voci dei flauti, i rumori prodotti dalle conchiglie.

Si comincia con una sala-prologo in cui sono concentrate tutte le informazioni necessarie a orientarsi nel viaggio: pannelli esplicativi, foto e video subacquei. La musica suggerisce la concitazione delle fasi che precedono l’immersione. Poi un lungo corridoio nero che ha la funzione di liberare la mente dalle immagini del mondo emerso, e subito una grande sala piena di luce occupata da un solo piccolo oggetto, un vaso canopo, simbolo dei riti dell’imbalsamazione e insieme delle speranze di vita oltre la morte. Dall’ambiente grigio-chiaro e vuoto al grigio-scuro e al pieno della sala successiva (gli spazi si completano e si contrappongono, alternandosi per somiglianza o per contrappunto), con le statue colossali (oltre 5 metri) di un re e di una regina senza nome preceduti da Hapi, il dio delle inondazioni periodiche del Nilo, apportatore di vita e di prosperità. Intorno a loro, statue a grandezza naturale che alternano con disinvoltura le fogge tradizionali egiziane ai panneggi greco-ellenistici, testimonianza della fusione e della coesistenza delle culture nella capitale della mediazione tra Occidente e Oriente.

Nelle altre sale, sfingi e teste marmoree che emergono dal buio entro «scatole» luminose con le pareti di tulle, a suggerire le onde e la visione velata dei fondali, oggetti della vita quotidiana, monete e gioielli da osservare entro teche trasparenti, come sospesi nell’acqua, oppure da spiare dagli oblò che si aprono lungo un secondo corridoio scuro, speculare a quello iniziale, che segna il ritorno in superficie. E infine lei. La vedette che chiude la mostra in sussiegosa solitudine. La regina (Arsinoe II?) appena emersa dalle acque come Afrodite, con il sensuale effetto di «panneggio bagnato» che lascia trasparire il capezzolo turgido: «Una delle statue più belle del mondo», dice Goddio, a ragione, «l’incontro più riuscito tra l’arte greca e quella egiziana».

All’uscita, lo sfondo incombente delle Alpi bianche di neve. Un altro contrappunto, non predisposto da Bob Wilson. Ma, in qualche modo, un felice prolungamento della performance.

DA SABATO 7 FEBBRAIO

Domani l’inaugurazione

La mostra «Egitto. Tesori sommersi», promossa dalla Compagnia di San Paolo in collaborazione con l’Institut Européen d’Archéologie Sous-Marine e la Hilti Foundation, è allestita negli spazi della Citroniera e della Scuderia Grande della Venaria Reale. Dopo l’inaugurazione, domani pomeriggio, resterà aperta al pubblico dal 7 febbraio al 31 gennaio. Orari: dal martedì al venerdì 9-18,30; sabato 9-23; domenica 9-20. Lunedì chiuso (tranne i festivi). Biglietti 10 euro (ridotti 7, gratuiti per i minori di 12 anni). Info 011-499233, www.egittotesorisommersi.it. Catalogo Allemandi (pp. 363, e 28).

(Fonte: La Stampa)
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
06/02/2009 10:03
 
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Nello spirito di una città che vanta il più importante museo egizio al mondo dopo quello del Cairo, Torino dedica all’Egitto nel 2009 tre straordinari eventi culturali

La mostra “Tesori Sommersi”, a cura di Franck Goddio, con allestimento scenografico del regista Bob Wilson (sua la regia dell’Aida che ha debuttato lo scorso gennaio al Teatro dell’Opera di Roma), musiche e ambientazioni sonore di Laurie Anderson, sarà l’unica tappa italiana dell’itinerario internazionale che espone oltre 500 reperti archeologici provenienti dalle antichissime città del delta del Nilo di Alessandria, Heracleion e Canopo. Durante il percorso espositivo, il visitatore attraverserà un lungo corridoio buio, come se si trovasse nelle profondità marine. Un concetto di realizzazione che anticipa il primo museo subacqueo del mondo, che il Governo egiziano costruirà ad Alessandria d’Egitto, coadiuvato da una Commissione internazionale consultiva scientifica istituita dall’Unesco. In parte sviluppato sotto la superficie dell’acqua e in parte sopra, rappresenta un importante progresso nell’allestimento di esposizioni del patrimonio culturale sottomarino.

“Akhenaton, Faraone del sole” sarà protagonista della mostra che ripercorre le vicende storico-culturali dell’Egitto tra i regni di Amenofi III e Ramsete II, incentrandosi proprio sulla figura di questo Faraone che istituì il culto dell’Aton, il disco solare trasformato in un’entità divina. Curata da Francesco Tiradritti, l’esposizione presenta un rilevante numero di reperti archeologici, sulla base di scoperte avvenute negli ultimi anni e il contributo culturale di esperti internazionali su questa singolare epoca del Paese africano.


La partecipazione dell’Egitto ( www.egypt.travel ) quale ospite d’onore 2009 alla Fiera Internazionale del Libro torinese, è stata volutamente fatta coincidere con tali eventi, per celebrarne non soltanto la letteratura ma l’insieme della cultura artistica, musicale e teatrale, nonché la storia. Lo stand egiziano, che occuperà un grande spazio nel centro del primo padiglione del Lingotto, si preannuncia di impatto e grande suggestione.

(Fonte: Agoranews)
06/02/2009 11:27
 
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NASCE IL MUSEO PRIMO SUBACQUEO CON UNESCO ED EGITTO
di Claudio D'Amico


TORINO - Un museo subacqueo per ammirare, immersi nel profondo del mare, l'inestimabile patrimonio culturale e storico rinvenuto nelle acque della Baia di Alessandria come ad esempio l'antico faro o il Palazzo di Cleopatra: e' quanto sta sviluppando, per la prima volta al mondo, l'Unesco insieme al Governo egiziano.

Un primo assaggio delle meraviglie riportate alla luce si potra' gustare alla Reggia della Venaria Reale con la mostra ''Egitto. Tesori sommersi'' che si terra' dal 7 febbraio al 31 maggio 2009 in uno scenografico allestimento. In base al progetto iniziale, il nuovo museo sara' costruito in parte sopra e in parte sotto la superficie dell'acqua e presentera' ai progettisti una serie di sfide, tra cui la sicurezza dei visitatori e le limitazioni create dalla visibilita'.

''I primi ritrovamenti sottomarini nella Baia di Alessandria risalgono al 1911 - ha dichiarato Ulrike Koschtial dell'Unesco - a dimostrazione che questo e' un processo in corso da lungo tempo in uno dei porti piu' antichi del mondo. L'intera baia di Alessandria conserva resti di siti archeologici di primaria importanza, tra i quali il Pharaohs, l'antico faro di Alessandria, anticamente annoverato tra le sette meraviglie del mondo, nonche' il Polonike Palace, il palazzo di Cleopatra e vi si potrebbe rinvenire anche la tomba di Alessandro Magno''.

Il museo sara' costruito dal Governo egiziano: l' Unesco ha istituito una Commissione internazionale consultiva scientifica per coadiuvarlo nella realizzazione del progetto. L'Unesco ha inoltre provveduto ad istituire anche la Convenzione per la Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo, che si auspica diventera' operativa entro il 2009, a seguito della ratifica da parte di 20 Stati. Un'altra serie di manufatti, ritrovati nella Baia di Alessandria e in siti adiacenti, sara' presentata al pubblico in mostre allestite sulla terraferma.

Ed in particolare a Venaria Reale dove sabato si apre ''Egitto. Tesori sommersi''. E' l'unica tappa italiana della mostra internazionale che espone oltre 500 reperti archeologici provenienti, oltre che da Alessandria, anche da Heracleion e Canopo, antichissime citta' della zona del Delta del Nilo che nei primi secoli dell'era cristiana sprofondarono sei metri sotto il livello del Mediterraneo.

Con il supporto di una sofisticata tecnologia geofisica, l'equipe guidata da Franck Goddio ha riscoperto i loro resti, miti, opere ed oggetti:dalla sensualita' della statua in diorite di una regina, alla semplice quotidianita' di alcuni ami da pesca in bronzo; dalle tre colossali statue in granito di oltre cinque metri, alle monete d'oro; dalla stele di Tolomeo con le sue 16 tonnellate di peso, all'anello nuziale in oro che porta incisa una frase del Vangelo. L'unica tappa italiana della mostra e' arricchita dallo scenografico allestimento di Robert Wilson e dalle musiche e ambientazioni sonore di Laurie Anderson.
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06/02/2009 14:43
 
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Torino, al via da sabato la mostra "Egitto. Tesori sommersi"
13:16 gio 05 febbraio 2009Archeologia e arte contemporanea insieme. Grazie all'allestimento di Bob Wilson nella Reggia di Venaria Reale, a Torino, sarà possibile ammirare da sabato 7 febbraio la spettacolare mostra "Egitto. Tesori sommersi", che raccoglie alcune delle meraviglie recuperate dal profondo del mare. Con la sua bravura l'artista ha messo in scena un vero e proprio spettacolo che ripercorre la discesa negli abissi e la scoperta di una civiltà sommersa.

Le foto della mostra

Nella mostra, promossa dalla Compagnia di San Paolo in collaborazione con l'Institut Européen d'Archéologie Sous-Marine e la Hilti Foundation, è possibile ammirare oltre 500 reperti recuperati dall'archeologo francese Franck Goddio e dalla sua squadra in 17 anni di ricerche. "E' vero, questa non è una mostra 'filologica' - ha detto Goddio - è un'altra cosa. Ma del resto l'arte egizia si è sviluppata per tremila anni senza grandi modifiche, sostanzialmente contemporanea a se stessa: quindi non è improprio allestirla secondo i criteri di un artista contemporaneo".

L'esposizione raccoglie testimonianze di 1500 anni di storia, dalle ultime dinastie faraoniche a quelle ellenistiche, dal dominio romano a quello bizantino, fino all'era islamica. A rendere più spettacolare il tutto l'allestimento di Wilson, nel quale particolare attenzione è prestata anche al movimento del pubblico. I visitatori, infatti, sono indirizzati a seguire percorsi diversi. In sottofondo una colonna sonora composta da Laurie Anderson, musicista, cantante vocalist, poetessa, performer, artista visiva.

La mostra rappresenta anche un piccolo assaggio dell'ambizioso progetto che l'Unesco vorrebbe realizzare in collaborazione con il Governo egiziano. Ossia un museo subacqueo per ammirare, dagli abissi del mare, il patrimonio culturale e storico rinvenuto nelle acque della Baia di Alessandria.

(Fonte:excite.it)
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06/02/2009 18:48
 
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Sono bellissime, francis! [SM=g999103]
Proprio questa mattina, sfogliando il quotidiano di ieri, babbo mi hadato due pagine inerenti la mostra in corso alla Venaria Reale... Dovrei poterle riuscire a leggere in questi giorni...
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07/02/2009 13:09
 
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MOSTRE: DEL NOCE, DOPO EGITTO ALTRE CIVILTA' A VENARIA REALE
Dopo la mostra sui tesori sommersi dell'Egitto, che si inaugura oggi pomeriggio, l'ex reggia sabauda di Venaria Reale (Torino) potrebbe ospitare altre esposizioni sempre dedicate alle antiche civilta'. Lo ha annunciato Fabrizio Del Noce, presidente del Consorzio di valorizzazione culturale la Venaria Reale, intervenendo oggi alla presentazione dell'unica tappa italiana dell'esposizione internazionale che porta nella residenza sabauda oltre 500 reperti archeologici ritrovati sul fondo del mare nella zona del Delta del Nilo. "Questa mostra che si inaugura oggi - ha detto Del Noce - e' un evento sperimentale di grande prestigio. (AGI)
(06 febbraio 2009 ore 18.45)(Fonte:la repubblica.it)
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