Deriva decisamente OT, ma
necessaria per cosituire la base di un ragionamento serio e possibilmente realistico se non reale.
Se si parte da una affidabilità che Erodoto non ha, siamo fregati in partenza.
Quanto al "
Cheope cattivo che fece proostituire la figlia" è purtroppo una delle storie narrate da Erodoto e dovrebbe essere un metro abbastanza chiaro della affidabilità cui si è sopra accennato.
Ciò posto,
usciamo dall'OT necessario e torniamo al "motivo del contendere".
Se ho ben capito, la domanda è
se esistesse una divinità egizia assimilabile all'Eracle greco.
Tornando al "nostro" eroe (Erodoto per intenderci), questi scrive, come dicevamo, nel 4-500 a.C. una "storia" dell' Egitto Antico (e quindi non delle sole divinità) ed è pertanto difficile supporre che abbia sviscerato l'argomento con completezza essendosi verosimilmente limitato ad accenni per come gli venivano prospettati dai suoi interlocutori.
Più addentro alle "segrete cose" (anche nel senso letterale della parola essendo egli stesso un sacerdote) sarà
Plutarco che scriverà, però, quasi
600 anni DOPO Erodoto (e scusate se è poco).
Nel suo "
Iside e Osiride" Plutarco, infatti, pone maggiormente (e direi quasi esclusivamente) l'accento sulle divinità egizie ed è possibile tentare un parallelismo tra quelle e le divinitià greche.
Ora, per quanto cerchi di ricordare, non mi pare che in Plutarco esista una divinità seppur lontanamente assimmilabile ad Eracle.
E neppure mi riesce di rammentare una divinità egizia, per come rappresentata dagli egizi stessi, che possa in qualsivoglia modo essere assimilato al forzuto semideo greco.
Se una tale figura fosse esistita nel pantheon egizio, sono convinto che ne avremmo trovato ampio richiemao specie nelle
titolature regali.
Quale Re, infatti, avrebbe evitato di far inserire un richiamo alla forza fisica? Non era usuale, ad esempio, quel richiamo al "
Forte Toro" anche come sottolineatura di carattere virile?
Se di forzuti si ha traccia nella storia "conosciuta" dell'Egitto Antico direi che questi sono, principalmente, proprio i Re; si rammenti il racconto di Thutmosi III che era l'unico che riusciva a tendere un certo arco (non ricorda la storia di Ulisse) e con una freccia attraversare non ricordo più quanti bersagli in rame. O anche lo stesso Ramses II che, "da solo", combatte contro mille e mille carri Hittiti a Qadesh.
Quanto al richiamo ad uno dei
figli di Horus, direi che, come detto anche da Pizia, questi sono noti solo perchè
protettori degli organi interni del corpo umano e dei quattro punti cardinali e non mi sembra di rammentare che ve ne sia stato unop più noto degli altri perchè particolarmente forzuto.
UN discorso a parte meriterebbe la differenza di concezione tra il concetto di "religione" egizia (necessariamente tra virgolette) e la vera "religiosità" dei greci con i quali tale concetto acquista un vero e proprio differente "sapore" nel mondo antico. ...ma anche in questo caso saremmo OT.
PS: ho trovato il brano a proposito del "cattivone" Kufu (libro II)
...Cheope giunse, dicono, a tanta malvagità che, occorrendogli denaro, mise sua figlia in un lupanare, con l'ordine di raccogliere una determinata somma, che non mi è stata precisata.
Ella eseguì l'ordine del padre; ma volle pure ella lasciare un suo ricordo, e a ogni visita chiedeva che le si donasse una pietra.
I sacerdoti mi dissero che con queste pietre fu costruita la piramide che sorge in mezzo alle 3 dinanzi alla grande piramide, e di cui ogni faccia misura i plettro e mezzo.
...ed ecco addirittura giustificata da Erodoto (o meglio da coloro che gli raccontarono questa ridicola storia che lui si bevve, però, con tutte le scarpe...) la costruzione di addirittura una delle piramidi minori che fiancheggiano quella di Kufu...
[Modificato da Hotepibre 06/08/2008 17:34]