Meritaton=Mayatt ... Traslitterazione da rivedere? | Ultimo Aggiornamento: 21/07/2008 14:33 |
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17/06/2008 02:06 | |
Con questa discussione, probabilmente, guadagnerò a pieno titolo l'etichetta di "eretica" dell'Egittologia....
Eppure, se tanto mi da tanto, se la nostra Meritaton era Mayatt per Babilonia, come riscontrabile nelle lettere di Amarna, i casi sono due: o è errata la nostra traslitterazione dei geroglifici oppure lo è ala traduzione dal babilonese.
In ogni caso bisognerebbe rivedere l'intera traslitterazione Egizia, come anche suggeriscono i nomi degli stessi sovrani, riportati sempre dalla medesima fonte e riferiti da sovrani hittiti o di regni limitrofi...
Siete d'accordo? |
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17/06/2008 07:56 | |
D'accordo ! Cerchiamo altri "eretici". |
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17/06/2008 09:38 | |
io comincerei col riportare qui i nomi resi noti dalle lettere di Amarna, così possiamo prenderne visione tutti.
In questo momento non mi è possibile, ma confido in serata di riuscire a riprendere in mano i due testi di liverani, relativi alle lettere di Amarna
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19/06/2008 21:49 | |
Cominciamo con "Mayati"
Il nome Mayati è citato in tre lettere di Amarna identificate con EA10-EA11-EA155 in contesti diversi
.
La prima è indirizzata a Naphururuya da parte di Burnaburyash II di Babilonia e contiene l'elenco dei doni che il re invia a Mayati ancora definita figlia del faraone.
La seconda lettera riguarda sostanzialmente le trattative di Akhenaton e Burnaburyash II per ottenere una sposa babilonese in "sostituzione" di una sposa di Amenhotep III morta di peste e Mayati è definita non più figlia ma "signora della casa".
La terza lettera,sebbene molto confusa e piena di stereotipi, proveniente dal re Albimilki di Tiro contiene per otto volte il nome di Mayati destinataria di ogni deferenza tanto da lasciare il dubbio se essa stessa sia il sovrano in quanto Akhenaton è morto o se sia coreggente del re ancora in vita. Secondo l'ipotesi proposta già da vent'anni da Krauss, questa Mayati è Meritaton.
Tutte le traduzione delle lettere di Amarna sono riferite a W.L.Moran [Modificato da roberta.maat 19/06/2008 21:50] |
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24/06/2008 00:58 | |
Sto sfogliando in quest'istante l'indice dei personaggi (egiziani e non) citati nelle Lettere di Amarna e sapete cosa salta immediatamente all'occhio?
Tra tutte le vocali a noi note, la "e", ovvero la vocale adottata per convenzione nella lettura dei nomi/testi è , in assoluto, la meno presente... |
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24/06/2008 01:48 | |
Un'altra osservazione:
Nome: Akiya
Descrizione: Messaggero mitannico. Compare nella Lettera identificata con EA30/L299, del volume dedicato ai "Grandi Re".
E' una specie di "lasciapassare" rivolto a destinatari Cananei multipli, da parte del Re dei Mitanni (non identificato con certezza, ma dovrebbe essere Tushratta).
Ma tornando in argomento:
Nome: Mairiya Personaggio egiziano, padri di Hanni (EA367/LA95)
In egiziano: mry-R', "amato da Ra".
L'assonanza col nome Maya-Ati (come riportato da Liverani) è evidente.
Aggiungo, inoltre, a quanto riportato da Roberta, che, sempre secondo Liverani, l'artefice dell'assimilazione tra Maya-Ati e Meritaton sarebbe Albright (JEA 23 - 1937/pagg. 190-293). Quindi di molto precedente a quella di Krauss.
Il testo, effettivamente condito da stereotipi, peraltro tipicamente egiziani, al punto che alcuni studiosi ritengono fosser stata redatta, insieme alle altre coeve, da uno scriba egizio, lascerebbe effettivamente indendere che il Re di Tiro si rivolga a una Regina d'alto rango, definendosi in prima persona "Servo di Maya-Ati" e titolandola "Mia Signora". Ciò che appare strano è che parlando di Tiro, la definisce "Città di Maya-Ati". Questo potrebbe indicare sia una provenienza della suddetta, ma anche, ipotesi assai più probabile, che la città le fosse stata offerta in dono.
Per poter "datare" la lettera e quindi comprendere a quale sovrano Abi-Milki si riferisca, bisogna tenere in considerazione che siamo all'epoca in cui Tiro era minacciata da Sidone, dalla quale fu poi occupata. Liverani, tuttavia, intende riconoscervi Akhenaton negli ultimi anni di regno.
Volendo basarsi su frasi quali: "Il mio Signore è il Sole che sorge ogni giorno su (tutte) le terre, secondo il destino del Sole, suo buon padre, che fa vivere mediante il suo soffio benefico..."
potremmo affermare che in effetti i dubbi sul Sovrano destinatario siano pochi.
La lettera EA11/LA285, a mio parere, è la più interessante. Il mittente è Burna-Buriash, Re di Babilonia, il quale si rivolge a Naphururiya (Akhenaton), citando l'episodio della morte di una delle mogli di Anmenhotep III. Parti non leggibili sulla tavoletta ne impediscono di conoscerne il nome, ma è chiaro che si tratta di una principessa Babilonese, sorella di Burna-Buriash, andata in sposa al padre di Akhenaton e che "è morta in una pestilenza"...
Burna-Buriash è pronto ad inviare una nuova moglie ad Akhenaton (sua figlia) e per farlo richiede una scorta degna dell'evento, poichè ritiene che i 5 carri che scortano un funzionario di alto rango, chiamato Ha'aya (un nome che certo non passa inosservato, nè per assonanza, nè per titoli attribuiti - "Il Grande che tu hai mandato...". )
In effetti nelle Lettere compare un altro personaggio, di nome Haya, che viene indicato espressamente come Visir Egiziano. Mi riservo di approfondire per un confronto adeguato.
In questa lettera Burna-Buriash, definisce Maya-Ati "La Signora della tua casa". |
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24/06/2008 07:34 | |
Aggiungo, inoltre, a quanto riportato da Roberta, che, sempre secondo Liverani, l'artefice dell'assimilazione tra Maya-Ati e Meritaton sarebbe Albright (JEA 23 - 1937/pagg. 190-293). Quindi di molto precedente a quella di Krauss.
La proposta di Albright del 1937 fu contestata nel 1945 da Villereaud e successivamente ripresa nel 1964 da Campbell per sottolineare che il nome Ma-ya-a-ti è scritto tre volte al femminile e cinque volte col determinativo maschile (femminile dei personaggi importanti).
Il testo, effettivamente condito da stereotipi, peraltro tipicamente egiziani, al punto che alcuni studiosi ritengono fosser stata redatta, insieme alle altre coeve, da uno scriba egizio, lascerebbe effettivamente indendere che il Re di Tiro si rivolga a una Regina d'alto rango, definendosi in prima persona "Servo di Maya-Ati" e titolandola "Mia Signora". Ciò che appare strano è che parlando di Tiro, la definisce "Città di Maya-Ati". Questo potrebbe indicare sia una provenienza della suddetta, ma anche, ipotesi assai più probabile, che la città le fosse stata offerta in dono.
In tutte le altre lettere di Abimilki, Tiro è definita "la città del re" e "la città che è serva del re".
Questo uso di definizioni rivolte a Mayati nella EA155 esprimerebbero ossequio ,come nelle altre rivolte al "re", e che il re è vivo ancora ma che sostanzialmente è Mayati a governare.
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24/06/2008 15:29 | |
roberta.maat, 24/06/2008 7.34:
Questo uso di definizioni rivolte a Mayati nella EA155 esprimerebbero ossequio ,come nelle altre rivolte al "re", e che il re è vivo ancora ma che sostanzialmente è Mayati a governare.
su quest'ultima ipotesi non concordo. Se fosse così, la lettera sarebbe stata indirizzata a lei direttamente e invece Aby-Milki scrive al Re in prima persona, citando, con deferenza, la Regina |
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24/06/2008 16:31 | |
su quest'ultima ipotesi non concordo. Se fosse così, la lettera sarebbe stata indirizzata a lei direttamente e invece Aby-Milki scrive al Re in prima persona, citando, con deferenza, la Regina
La tua osservazione conferma che il re è ancora vivo ma non giustifica il modo di esprimersi di Abimilki quando differentemente dalle lettere precedenti (EA 146-147-148-149-150-151-152-153) scrive "Tiro la città di Mayati" in luogo di "Tiro la città del re".
In questa lettera EA155 , sebbene Mayati non sia definita nè "figlia del re" nè "sposa reale", è trattata su un piano di eguaglianza col re ed, alla fine della stessa, è destinataria di prerogative che nelle altre lettere sono riservate al solo re.
Sembrerebbe dunque che lo stato di Mayati in questa circostanza sia di fatto "reale".
So di trovarti in disaccordo e magari ci ripenserò anch'io quando mi sarò procurata i testi di Liverani.
[Modificato da roberta.maat 24/06/2008 16:33] |
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24/06/2008 17:21 | |
roberta.maat, 24/06/2008 16.31:
su quest'ultima ipotesi non concordo. Se fosse così, la lettera sarebbe stata indirizzata a lei direttamente e invece Aby-Milki scrive al Re in prima persona, citando, con deferenza, la Regina
La tua osservazione conferma che il re è ancora vivo ma non giustifica il modo di esprimersi di Abimilki quando differentemente dalle lettere precedenti (EA 146-147-148-149-150-151-152-153) scrive "Tiro la città di Mayati" in luogo di "Tiro la città del re".
In questa lettera EA155 , sebbene Mayati non sia definita nè "figlia del re" nè "sposa reale", è trattata su un piano di eguaglianza col re ed, alla fine della stessa, è destinataria di prerogative che nelle altre lettere sono riservate al solo re.
Sembrerebbe dunque che lo stato di Mayati in questa circostanza sia di fatto "reale".
So di trovarti in disaccordo e magari ci ripenserò anch'io quando mi sarò procurata i testi di Liverani.
proviamo a procedere per punti:
- Il Re è vivo (per questo Aby-Milki si riferisce a lui in prima persona); ma chi è il re in questione? sappiamo che si tratta degli ultimi anni di Akhetaton (parlo di città, per non confendere); di certo Amenhotep III è già morto. Teie probabilmente anche, poichè non viene più citata. Valutando l'ipotesi della coreggenza lunga (che io appoggio), siamo quindi negli ultimi anni di potere della nuova capitale.
- Nefertiti non appare più sulla scena. Ma come possiamo afffemarlo visto che il suo nome, apparentemente, non compare mai nelle lettere di Amarna?
- Maya-Ati è sicuramente Regina. Al momento di ricevere la corona (diciamo così) gli viene fatto dono di alcuni possedimenti, Tiro è tra questi. Ragion per cui il Re di Tiro si affanna particolarmente per compiacerla, riconoscendo sì il Sovrano, ma certo anche la Regina che possiede le sue terre. Del resto si riferisce a lei come suo servo e parla di Tiro come la città che le appartiene. Su quelle terre ella è pari, se non più importante, del Re.
- Nel mio precedente intervento, commentando la frase
Il mio Signore è il Sole che sorge ogni giorno su (tutte) le terre, secondo il destino del Sole, suo buon padre, che fa vivere mediante il suo soffio benefico...
ho detto che i dubbi a riguardo dell'identità del faraone siano pochi, ma non vuol dire che non ci siano...
Io sono propensa a credere all'ipotesi che Akhenaton abbia inteso divinizzarsi in vita, e il suo nome ne è prova (Akh en Aton, ovvero "trasfigurazione di Aton" letteralmente - inutile sottolineare l'importanza rivestita dal segno "akh"), come suo padre prima di lui. Per farlo scelse il Sole, qualcosa che, indipendentemente dal credo e dallo stato di cose sarebbe rimasto immutato, qualcosa che, fuori da ogni dubbio, era il vero artefice della vita. Il Sole che tramonta, ma che ogni giorno vince la morte per tornare alla vita. La morte sconfitta e la vita imperitura.
Il sovrano a cui si rivolge Abi-Milki, potrebbe pertanto non essere Akhenaton, ma il suo successore, sposo di Meritaton, riconosciuto quale "figlio" del predecessore, a titolo onorifico o magari effettivo...
Ora vado ad indagare in merito alla storia di Tiro e Sidone...
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