Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Antico Egitto: una continua scoperta

Ultimo Aggiornamento: 31/05/2008 11:11
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31/05/2008 11:11
 
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(di Fausta Maria Rigo)

In questi giorni ho incontrato alcuni amici che lavorano per Pharaon magazine. Una rivista trimestrale del gruppo De Agostini. Come alcuni di voi sanno, Fragmenta si occupa di tutto quello che ha a che vedere con la società. La curiosità e l'interesse nei confronti di ogni suo aspetto è il filo conduttore di questa rubrica. Come poteva resistere al fascino degli studi sull'antico Egitto? Pharaon magazine ci riporta periodicamente tutto quello che accade nel campo della ricerca storica dedicata a questa civiltà antichissima. Anche se siamo portati a pensare che le principali scoperte in questo campo siano state fatte da un bel pezzo, in realtà quotidianamente vengono alla luce nuovi interessantissimi dati relativi alla patria dei faraoni.Parlando con i miei amici, ad esempio, scopro che, a differenza di quello che comunemente si crede, questa società aveva ordinamenti giuridici molto attenti all'osservanza delle Leggi. Eppure io, che poco me ne intendo, avrei pensato più ad una civiltà prevalentemente schiavista, nella quale appunto il faraone faceva il buono ed il cattivo tempo a suo personale piacimento. Invece pare che l'Egitto fosse caratterizzato da fortissimi elementi statalisti (chissà cosa ne direbbe Bossi). Fondati su una burocrazia molto radicata oltre che capillare, diciamo una organizzazione non solo attenta ai settori della vita più disparati ma anche, almeno sulla carta, tendenzialmente democratica, ed equa. Un altro dato abbastanza stupefacente è che l'amministrazione dello Stato era di tipo laico. Ossia assolutamente rimossa dalla questione religiosa. Lo Stato quindi regnava sovrano su tutto, anche sui templi. Questo per garantire quanto più possibile la corretta gestione di una società per nulla primitiva.

Ogni settore della vita pubblica era rigidamente organizzato in modo da apportare benessere all'intera popolazione. Resta il fatto che c'erano delle grandi differenze di privilegi tra una casta e l'altra. Ad esempio tra i contadini e coloro i quali gestivano l'ordinamento delle città.

Anche nel campo professionale c'era una sorprendente varietà di specializzazioni. C'erano gli agricoltori, ma anche i giuristi, gli insegnanti, e come sappiamo gli artigiani. Nel campo dell'agricoltura come in quello dell'estrazione mineraria lo Stato obbligava a dividere equamente la materia prima con la comunità. In modo che nessuno avesse il completo monopolio di una specifica risorsa naturale.

L'impressione generale è che nessun altro popolo dell'antichità avesse coscienza di quanto importante fosse l'istruzione. Era fondamentale tramandare la conoscenza da una generazione all'altra. Lo scriba Thot era la figura divina che assicurava assistenza attraverso i suoi sapienti consigli. Non di rado questa divinità veniva rappresentata assieme alla dea Seshat. Quest'ultima teneva immancabilmente in mano un calamaro ed un foglio di papiro. Indossava inoltre una pelle di pantera che aveva il significato rituale di proteggere gli archivi e le biblioteche.

Gli antichi egizi spesso si rivolgevano agli dei per avere illuminazione e conoscenza. Frequentavano regolarmente la scuola, dove veniva insegnata, tra le altre cose, la geografia e addirittura la cartografia.

Il dato assolutamente incredibile è che già a quei tempi esisteva la "contestazione studentesca". Infatti non era raro che gli studenti insorgessero contro le rigide leggi di cieca obbedienza nei confronti dei loro maestri. Non so a voi, ma a me questo antico Egitto affascina ogni giorno di più. E proprio per questo vi invito non solo a fare un salto sul sito della rivista Pharaon magazine, ma anche a visitare alcune mostre allestite su questo tema.

Se, una volta in vacanza, vi trovate nei pressi del museo di Leida, in Olanda, andate a vedere la mostra dei piccoli animali mummificati. Gatti, uccelli, coccodrilli, babbuini, serpenti, una volta sacrificati alle divinità venivano mummificati e posti nei templi o nelle tombe faraoniche. All'interno di questa mostra, che resterà in allestimento fino a marzo del 2009, si possono osservare anche le antiche tecniche usate per la conservazione di questi animali.

A Lubiana, in Slovenia, fino al 20 luglio, c'è una mostra intitolata "La rinascita faraonica". L'esposizione è dedicata al periodo che va dagli inizi del VIII secolo a.C. fino alla metà del VI. Ovvero quel periodo in cui l'Egitto conobbe una rinascita successiva alla fine del suo Nuovo Regno.

A Barcellona, fino al 30 settembre, potete visitare una mostra dedicata alle sensazionali scoperte del piemontese Ernesto Schiapparelli. L'archeologo, tra le altre cose, scoprì i 17 sarcofaghi appartenenti ad una famiglia di giardinieri. I famosi "Coltivatori del loto del tempio di Amon".

Molto più a portata di mano, per noi italiani, è la mostra allestita a Roma, nel Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo. Fino al 2 novembre 2008 si può assistere ad una rassegna dedicata alla fortuna della civiltà faraonica sulle sponde del Tevere. Il numero telefonico dell'ufficio informazioni del museo è 06 6819111.

(Fonte: Fragmenta)



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