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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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La costellazione di Eridano: Il Nilo del cielo?

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2008 21:12
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EgiTToPhiLo/a
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29/04/2008 19:28
 
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Il movimento dei pianeti dovette causare notevoli problematiche alle popolazioni antiche. Le orbite differenti e le diverse velocità portavano a riposizionamenti sull’Eclittica (il fiume dove navigavano le barche degli dei associati ai pianeti), che potevano far pensare a sorpassi o anche scontri fra barche.
Come immaginare la sorpresa nel non vedere per esempio la comparsa per un certo tempo di Marte. Venere e Mercurio hanno la caratteristica di comparire alla sera o al mattino. Sembra ipotizzabile che gli Egizi si fossero resi conto che si trattava della stessa stella che si rendeva visibile alla sera o al mattino, ma è credibile che ciò li dovette sorprendere non poco.

Con questo voglio dire che è molto probabile che gli Egizi, ma anche altri popoli, abbiano creato miti che prendevano spunto da alcune particolarità della presentazione in cielo dei pianeti.

Certo mi viene più facile pensare che i miti siano associati a eventi molto importanti, o meglio drammaticamente importanti.
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di ATON
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29/04/2008 21:50
 
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Secondo De Santillana, leantiche popolazioni della terra ebbero percezione del movimento degli astri e nell'arco dei secoli, tramandandoli, raggiunsero anche consapevolezza della precessione degli equinozi, nonostante la sua percepibile lentezza. Pertanto intuirono anche lo spostamento della stella polare. In sostanza, l'autore sostiene che dietro i numerosi miti che narrano di diluvi, piuttosto che di catastrofi in genere, si celi il salto di età. Una morte apparente di terra e cielo, soprattutto, volto a nuova vita sotto nuove stelle.
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EgiTToPhiLo/a
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30/04/2008 08:37
 
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Il fenomeno della Precessione degli Equinozi può essere colto da osservatori attenti, che abbiano registrato la posizione delle stelle per molte centinaia di anni, in alcuni modi differenti:

- uno spostamento del Polo nord celeste, con conseguente cambio della stella di riferimento (la polare, se esiste, è la stella che più si avvicina al Polo e che pertanto lo può rappresentare);
- uno cambiamento nella declinazione delle stelle (in pratica il loro ciclico spostamento a nord e quindi a sud);
- una contemporanea leggera rotazione dell’insieme di alcune stelle (costellazione);
- uno spostamento del punto di levata del Sole in un dato giorno (Equinozio di Primavera).

La possibilità che popoli antichi come Egizi e Sumeri abbiano colto una o più di queste caratteristiche della Precessione è concretizzata maggiormente se si ammette che durante il Paleolitico Superiore sia esistita una civiltà globale abbastanza evoluta. In tal caso i millenni di osservazione diventano tanti e sufficienti a cogliere alcuni aspetti del fenomeno.
Non è detto che questo sia stato compreso e dimostrato matematicamente, ma già la coscienza di esso sarebbe un notevole successo per le popolazioni antiche.

Io sono d’accordo sul fatto che una così alta conoscenza del cielo abbia suggerito partitari aspetti della religione delle antiche popolazioni. Rimango però dell’idea che il motore di tutte le religioni siano state le catastrofi celesti e non lenti spostamenti delle stelle.
A tal riguardo ritengo molto probabile che la Terra abbia subito in tempi relativamente recenti un cambiamento delle caratteristiche dell’orbita di rivoluzione e uno spostamento della direzione dell’asse di rotazione. Le popolazioni antiche avrebbero percepito l’allungamento della durata dell’anno (da 360 a 365 giorni) e un anomalo cambiamento repentino del Polo nord celeste.
Questa drammatica situazione astronomica potrebbe essere stata accompagnata da una catastrofe in Terra, con uno di quei diluvi o apocalissi che determinarono la fine dell’Era Glaciale.
Questo evento fu tramandato dagli Egizi con un mito particolarmente intrigante:

- la Terra (Geb) e il cielo (Nut) si erano uniti carnalmente (la Terra era coperta da nubi bassissime come durante un diluvio);
- Shu, padre di Geb e Nut, era geloso dei suoi figli e maledì Nut, negandole per il futuro di poter aver figli (la catastrofe terrestre stava ponendo fine all’età degli dèi egizi);
- Thot, dio delle scienze e della magia, sfidò la Luna al gioco dei dadi, ponendo come posta per ogni giocata minuti di rivoluzione della Terra intorno al Sole (la Luna e la durata dell’anno ci introducono all’aspetto cosmico della catastrofe);
- la Luna perse così tanti minuti che la durata dell’anno si allungò di cinque giorni (è evidente che Thot barava);
- i nuovi cinque giorni, i cinque giorni epagomeni egizi, erano liberi dalla maledizione di Shu e pertanto Nut potè generare in sequenza cinque figli, Osiride, Seth, Horus il Vecchio, Iside e Neftis;
- nacque così la nuova età, quella dei semidei, la quale consentirà la rinascita della civiltà egizia.

Io ritengo che un mito così particolare e drammatico, che coinvolge Sole e Luna, non potesse essere ispirato dal semplice passaggio di età zodiacale.
Ritengo invece che questi passaggi zodiacali siano stati determinanti nell’ispirare alcuni culti e divinità egizie. E’ provato che durante l’età del Toro nacque il culto dei tori sacri, in qualche modo legati a Ptah e al Creatore, mentre la nuova età dell’Ariete vide l’arrivo a Waset / Tebe del dio Amon. Costui era stato fino ad allora nascosto nella sua sacra terra alle origini del Nilo e fu trasportato in Egitto dal sacro fiume per rendere omaggio all’Ariete del cielo.
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30/04/2008 13:02
 
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Re:
antonio crasto, 30/04/2008 8.37:



- uno spostamento del Polo nord celeste, con conseguente cambio della stella di riferimento (la polare, se esiste, è la stella che più si avvicina al Polo e che pertanto lo può rappresentare);
- uno cambiamento nella declinazione delle stelle (in pratica il loro ciclico spostamento a nord e quindi a sud);
- una contemporanea leggera rotazione dell’insieme di alcune stelle (costellazione);
- uno spostamento del punto di levata del Sole in un dato giorno (Equinozio di Primavera).




Nello specifico, ovvero in riferimento agli Egizi, certo fu fondamentale la levata eliaca di Sirio, in tal senso. Evento che non fu possibile registrare a cadenza fissa annualmente, poichè, proprio a causa della precessione, Sirio era in levata eliaca in concomitanza alla piena del Nilo, soltanto ogni 1462 anni circa.

Concordo con te nel dire che indubbiamente eventi catastrofici possono essere ritenuti base di miti antichi, ma con questo tendo comunque a non sottovalutare anche gli eventi più comuni, che magari diedero vita a singoli episodi che arricchirono miti già esistenti.

Prendi ad esempio la battaglia tra Horus e Seth, nella quale in un'occasione è Horus a "perdere" un occhio e, in altra è invece Seth a venir evirato.
Nella perdita dell'occhio di Horus non potremmo vederci una precisa stella che si "spegne", a causa di un'eclissi temporanea (di fatti poi il mito racconta che Thot - la Luna - restituisce l'occhio perduto)?
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EgiTToPhiLo/a
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30/04/2008 14:49
 
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Re: Re:
-Kiya-, 30/04/2008 13.02:


Nello specifico, ovvero in riferimento agli Egizi, certo fu fondamentale la levata eliaca di Sirio, in tal senso. Evento che non fu possibile registrare a cadenza fissa annualmente, poichè, proprio a causa della precessione, Sirio era in levata eliaca in concomitanza alla piena del Nilo, soltanto ogni 1462 anni circa.
...



Cara Maria,
la stella Sopedet / Sirio ripeteva a Heliopolis la sua levata eliaca ogni anno con una ciclicità di 365,25 giorni.
Estendendo all’indietro il calendario giuliano si può dire che essa riappariva in cielo a Heliopolis circa un’ora prima della levata del Sole ogni 20 Luglio.
Essendo il calendario civile egizio più corto di 0,25 giorni si aveva che la levata eliaca di Sopedet si spostava in questo calendario di un giorno ogni 4 anni. La levata eliaca di Sopedet si ripeteva dunque in uno stesso giorno del calendario civile, per esempio nel capodanno, ogni 1460 anni civili (365/0,25=1460).

La piena del Nilo era in stretta relazione col Solstizio d’Estate, che presentava una ciclicità di 365,2422 giorni.
Il Solstizio d’Estate si ripeteva dunque in uno stesso giorno del calendario civile, per esempio nel capodanno, ogni 1507 anni civili (365/0,2422=1507).

In considerazione delle differenti ciclicità, la levata eliaca di Sopedet si spostava dal Solstizio d’Estate di 0,0078 giorni ogni anno civile.
Oggi i due eventi al Cairo sono separati da circa 45 giorni, per cui si ha 45/0,0078=5769 anni, per cui 5769-2008=3761 a.C.
Questa data ottenuta con calcoli un po’ approssimati è quella da me ottenuta per l’inizio del calendario religioso di Sirio.

La levata eliaca di Sopedet si ripeterà al Cairo nel Solstizio d’Estate fra circa 41000 anni (365,25/0,0078-5769).

Questo dato fa capire come lo straripamento del Nilo in prossimità del Solstizio d’Estate sia stato un evento eccezionale. Per esempio, diecimila anni prima la levata eliaca sarebbe coincisa con un Equinozio, il Nilo non avrebbe straripato e Iside non sarebbe stata associata a Sirio.


In merito all’Occhio di Horus sai bene che l’ho associato alla stella iota aurigae / Hassaleh, non perché essa si sia spenta per una eclisse temporanea, ma perché nella mia configurazione della costellazione del Falco / Horus la stella sembra essersi staccata dalla faccia.

Ho invece sottolineato nel libro, come la menomazione di Seth, la perdita dei testicoli, potrebbe avere un riscontro celeste. Configurando nel giusto modo le due costellazioni del Falco / Horus e del Toro / Seth, i testicoli del toro si troverebbero proprio dove oggi si vede la “Crab Nebula”, la Nebulosa del Granchio. Si sa che questa Nebulosa è ciò che rimane di una supernova, la cui esplosione fu vista dalla Terra nel secondo millennio d.C. E’ ipotizzabile però che la stella del Toro fosse in realtà un Nova, una stella che si accendeva periodicamente a causa di eventi esplosivi. Gli Egizi potrebbe aver notato questo strano fenomeno nel posto giusto del Toro e potrebbero aver arricchito il mito introducendo proprio la menomazione dei testicoli del toro, menomazione che avrebbe giustificato il giudizio degli dèi. Il toro Seth non avrebbe potuto più generare, per cui l’eredità di Osiride doveva andare al falco Horus, il quale anche senza un occhio poteva procreare e generare i futuri faraoni d’Egitto.



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EgiTToPhiLo/a
Suddito
30/04/2008 22:19
 
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Inche modo Torino entra nella storia dell'AE? Oppure è tutta una leggenda? [SM=x822741]
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05/05/2008 14:13
 
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Caro totis, va tenuto presente che una risposta definitiva alla tua domanda effettivamente non c'è.
Intanto, per offrire una panoramica quanto più possibile completa, riporto una mia risposta, inserita in altra discussione a riguardo:


Innanzitutto, l'elemento che principalmente comproverebbe l'origine egizia della città è una lapide, ritrovata nel corso dei lavori di sterro per la costruzione della cittadella fortificata, con iscrizione dedicata alla Dea Egizia Iside.
Inoltre, si ritiene che Torino possedesse un Tempio ritenuto dedicato alla Dea Iside, proprio vicino al Po (Eridano nell'antichità, dal nome del leggendario principe che vi annegò), sulle cui rovine si eresse, nello stile del Pantheon, la chiesa dedicata non alla Madonna, bensì propriamente all Gran Madre di Dio. Nel seminterrato della Chiesa tutt'oggi si trova una statua di una cosiddetta Madonna nera...



e seguo con l'indicarti altre discussioni sull'argomento:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=5474900

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=5474949

aggiungo anche il link che rimanda alla mia sezione Monografica (alla quale ho già provveduto ad abilitarti l'accesso), dove ho inserito una breve tesina su Eridano e la presunta origine Egizia di Torino. Le prove a favore di questa tesi sono citate lì:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=5475007

fai pure seguire commenti o integrazioni, entrambi saranno graditi [SM=x822713]

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EgiTToPhiLo/a
Suddito
11/05/2008 21:35
 
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Finalmente riesco ad accendere il pc. Ringrazio Kiya per le risposte alla mia domanda che tra poco andrò a leggere. Sono veramente arabbiato.Venerdì trovandomi a Brema avevo programmato per il pomeriggio di visitare il Museo Egizio di Hildesheim ma non ho tenuto conto del grande traffico e numerosi incidenti. Ho impiegato 8 ore per fare 150 km e sono arrivato a Hildesheim alle ore 20, troppo tardi. Sarà per la prossima volta. Per il grande raduno ci sono novità ?. Grazie ancora e un grande saluto a tutti. [SM=g999100]
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11/05/2008 21:43
 
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novità a iosa e non solo per quello!

EgiTToPhiLìa frizza come una coppa di champagne ;)

in merito al raduno, trovi tutto nell'apposita discussione
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
27/05/2008 21:12
 
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Io sapevo che era il nome dato dai greci prendendolo dal nostro fiume Pò e non il nilo.
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