La costellazione di Eridano: Il Nilo del cielo? | Ultimo Aggiornamento: 27/05/2008 21:12 |
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| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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23/04/2008 23:23 | |
Ho letto su wiki che la costellazione di Eridano fosse assimilata dagli Egizi al Nilo.
Forse per influenza Bauval-iana, ritenevo che questi fosse invece assimilato alla Via Lattea, alla sua parte più luminosa (che da recente approfondimento credo d'aver intuito sia il centro della galassia).
Chi sa dirmi qualcosa di più a riguardo di Eridano? compare effettivamente nei miti egizi, assimilato al Nilo?
io non ho riscontri sui testi conosciuti... |
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24/04/2008 08:25 | |
Mi sembra di ricordare di aver letto qualcosa su Eridano, ma non sono riuscito a ricordarmi quando e dove. Dovrebbe essere su uno dei testi di astronomia egizia che mi tengono compagnia in questi giorni, ma non ha trovato il riferimento bibliografico (quando impareranno a scrivere un indice analitico?).
Riporto due stralci di altrettanti siti internet:
www.astrosurf.com/cosmoweb/documenti/mitologia.html
ERIDANO: Fiume celeste che nella mitologia dei greci portava al mare Oceano. Per gli egiziani era sicuramente la raffigurazione del Nilo.
it.wikipedia.org/wiki/Eridano_%28costellazione%29
Sembra che i primi scrittori abbiano ritenuto Eridano un fiume mitico, che sfociava nel grande Oceano che circondava le terre emerse allora conosciute. Virgilio lo chiamò «il re dei fiumi». Eratostene lo identificò con il Nilo, «l'unico fiume che scorre da sud a nord». Igino concordò con Eratostene e sottolineò che la stella Canopo (che indica uno dei due rematori della nave Argo) si trovava alla fine del fiume celeste, così come l'isola di Canopo si trova alla foce del Nilo. Ma Esiodo nel suo Teogonia elencò il Nilo ed Eridano separatamente, dimostrando che li considerava due fiumi diversi. Scrittori greci posteriori identificarono Eridano con il fiume italiano Po.
Ciò che circola in rete va preso con le pinze (il discorso vale ovviamente anche per le nostre discussioni).
Per quanto ne so, il Nilo era visto nel fiume celeste noto come Via Lattea e mi sembra strano che avesse anche una seconda rappresentazione nella costellazione di Eridano.
I Greci forse chiamarono Eridano ogni fiume di dimensioni eccezionali a prescindere dalla direzione di scorrimento: il Nilo (S-N) o il Po (O-E).
[Modificato da antonio crasto 24/04/2008 08:26] |
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24/04/2008 11:28 | |
Ho fondato una Vola in Goliardia basandola sul mito di Eridano, ma sono convinta che i collegamenti siano delle forzature, probabilmente alla base sussiste un collegamento con l'AE, molto in voga nell'epoca romana, il medesimo periodo in cui fu fondata la nostra città come castrum. I ritrovamenti egittizzanti sono molteplici, ma non vedo perchè gli egizian avrebbero dovuto giungere fin qui....credo di essere finita un po' fuori tema, o come si suol dire, decisamente OT!! ..scusate... |
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24/04/2008 12:09 | |
secondo me questa teoria andrebbe ulteriormente indagata.
Lo sapete che la costellazione di Eridano si trova accanto a quella di orione, sulla destra? |
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24/04/2008 15:18 | |
è vero, non mi ricordavo... però mi sfugge il nesso tra le due costellazioni... |
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24/04/2008 16:55 | |
il nesso sta nel mito di Osiride, Hat.
Esso racconta che Osiride, dopo esser stato chiuso nel sarcofago da Seth, fu gettato nel Nilo.
Sto cercando di comprendere se ciò potrebbe avere un riferimento cosmologico.
Ragion per cui mi chiedevo se vi è un mito originario egizio (non mi riferisco all'associazione tra Eridano e Torino, quindi) che associa questa costellazione al Nilo. |
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29/04/2008 11:47 | |
Non abbiamo alcuna certezza che i sacerdoti / astronomi egizi considerassero le costellazioni a occidente di Orione: La Balena e Eridano.
Sappiamo che gli Egizi considerarono la costellazione di Orione come sede dell’anima di Osiride e, almeno durante il regno di Khufu, videro in questa costellazione la sede della rinascita celeste delle anime dei faraoni, come nuova stella.
Io ritengo molto probabile che la costellazione di Orione abbia un riscontro nella civiltà globale del Paleolitico Superiore e che insieme alle costellazioni della Balena e di Eridano rimandino alla catastrofe che pose fine all’antichissima civiltà.
Forse un qualche spunto si può trovare nella storia leggendaria di Cefeo.
La Balena sarebbe stata il mostro marino che minacciava la vita della figlia di Cefeo, legate sulle scogliere dell’Etiopia. Eridano avrebbe rappresentato il fiume che collegava le coste dell’Africa nord orientale al grande Oceano e Orione sembra proprio richiamare un sovrano dell’antica civiltà.
In tal senso è possibile che il mito di Orione e Cefeo non sia solo Egizio, ma appartenga a varie culture del Medio Oriente, Sumeri in testa.
Gli Egizi avrebbero visto inoltre l’associazione del grande Orione con Osiride.
Ho molti dubbi sul fatto che si possano cogliere nelle stelle informazioni su catastrofi terrestri. Se alcune catastrofi celesti ci furono, in tempi in cui esisteva sulla Terra una qualche civiltà, e se queste furono osservate dagli uomini è possibile che le catastrofi celesti e le conseguenti catastrofi terrestri siano state tramandate tramite miti.
Uno di questi miti sembra essere quello di Fetonte, figlio del Sole, ma a mio parere esso riguarda la caduta di un grosso corpo celeste sulla Terra, forse proprio quel corpo che potrebbe aver distrutta la civiltà di Atlantide nel 9600 a.C.
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29/04/2008 11:54 | |
non cerco la prova di catastrofi terrestri.
Cerco eventi cosmologici (di qualsiasi natura essi fossero)che possano essere stati raccontati attraverso i miti |
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29/04/2008 14:58 | |
Nel mio libro ho considerato la possibilità che durante il Paleolitico Superiore il Sistema Solare sia stato sconvolto da un’immane catastrofe. So bene che non è un’idea originale e che è stata portata avanti da vari studiosi.
Un corpo estraneo: una cometa gigante, un pianetino o un frammento gigante di una supernova sarebbe penetrato nel Sistema Solare determinando immani catastrofi. Viene ipotizzato una sua collisione, fisica o gravitazionale, col pianeta che doveva trovarsi fra Giove e Marte.
La conseguenza sarebbe stata la creazione della fascia degli asteroidi e di uno sciame meteorico contenente oltre al proiettile anche frammenti abbastanza grossi del bersaglio.
E’ ipotizzabile che, nell’avvicinarsi al centro del Sistema, alcuni frammenti abbastanza grossi abbiano impattato sulla superficie di Marte, determinando la formazione di vulcani giganteschi, ma soprattutto l’esplosione di una parte della calotta del pianeta.
Lo sciame meteorico, arricchito da parte della calotta di Marte, avrebbe continuato la sua folle corsa verso il centro del Sistema Solare e si sarebbe inserito in un’orbita ellittica che avrebbe interessato la zona del Sistema dove orbitano i pianeti interni.
E’ possibile che a ogni passaggio dello sciame meteorico alcuni corpi siano stati attratti dai pianeti, provocando notevoli catastrofi.
Anche la Terra avrebbe subito le conseguenze di questi impatti ed è molto probabile che l’anomala e inspiegabile fine dell’Era Glaciale sia da ricollegarsi proprio a questi impatti cosmici in sequenza.
Io ritengo che questa immane catastrofe cosmica sia stata osservata dalle popolazioni del Paleolitico Superiore e che in Egitto sia stato tramandata con la creazione del mito di Apophys.
Un grande serpente avrebbe minacciato il Sole, il quale sarebbe riuscito ad avvolgerlo intorno alla testa a mo’ di turbante.
E’ chiaramente l’immagine mitizzata di un grande corpo celeste, del suo movimento irregolare. Da cui le mitiche rappresentazioni di vari popoli di serpenti celesti alati e infuocati.
La salvezza del Sistema Solare fu vista nel fatto che lo sciame cosmico non impattò sul Sole, ma rimase in orbita, determinando si impatti con i vari pianeti interni, ma lasciando salvo Ra.
Questa catastrofe cosmica dovette determinare l’alta religiosità degli Egizi e suggerire il concetto di Maat.
Maat è l’armonia del Sistema Solare di cui il Sole Ra è il centro focale. L’intrusione di un corpo estraneo dovette determinare la rottura dell’armonia cosmica e quindi la rottura del Maat.
I sovrani d’Egitto avrebbero avuto il compito di preservare il Maat, facendo si, col loro comportamento, che il Dio creatore non sottoponesse il Sistema Solare e quindi Terra e Egitto ad una prova così drammatica come quella vissuta nel Paleolitico.
A ricordo di questo impegno e forse giuramento d’incoronazione i faraoni posere sulla propria corona l’ureus, l’immagine del serpente cosmico che osò minacciare Ra.
Il mito di Apophys è stato ripreso, a mio parere, anche dalla Bibbia.
Lucifero è visto in essa come un corpo fiammeggiante con tanto di coda (cometa). Lui e i suoi amici avrebbero minacciato Dio (il Sole), ma sarebbero stati scagliati (deviati) verso la Terra.
Non si tratterebbe dunque di Angeli decaduti, ma di corpi celesti in orbita impazzita attratti per gravità dalla Terra.
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29/04/2008 18:17 | |
tralasciando momentaneamente le catastrofi, non sarebbe possibile ritenere che alcuni miti , o singoli episodi degli stessi, possano essere scaturiti da eventi di minore portata, se non addirittura rientranti nella normale vita del sistema solare?
anche solo il movimento, ad esempio. |
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