A me è sembrato tutto il contrario, ho avuto l'impressione che proprio la gente comune, in particolare di città, fosse più "tollerante", nel senso che, più abituati ad avere anche chiese sul loro territorio, e scuole cristiane, abbiano ormai una specie di callo.
non riesco ad immaginarli particolarmente tolleranti,
ho trovato che gli egiziani fossero particolarmente tolleranti, soprattutto rispetto alle altre popolazioni di cultura islamica, che trovo molto più radicali.
E non mi sembra nemmeno che la maggior parte di immigrati egiziani che si trovano in Italia siano cristiani copti obbligati alla fuga, anzi, tutt'altro, con quanti ho parlato tutti erano islamici.
Considerando una percentuale di copti del 15% circa, essendo ottimisti, statisticamente circa un egiziano su otto dovrebbe essere cristiano, e in effetti ho riscontrato più o meno quella frequenza, parlando con la gente.
L'impressione che ho avuto però è stata che, indipendentemente dal credo, nessuno di loro fosse più o meno tollerante o più o meno liberale rispetto agli altri.
Insomma, che la religione sia l'una o l'altra viene vissuta con un'intensità spesso superstiziosa.