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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Giorno di sepoltura di Khufu / Cheope

Ultimo Aggiornamento: 09/03/2008 10:08
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05/03/2008 11:06
 
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Nel mio libro ho proposto per la cerimonia funebre o meglio di giustificazione, ascensione al cielo e sepoltura di Cheope la notte fra il 15 – 16 ottobre, la notte prima dell’Equinozio di Autunno del 2985 a.C.
La mia revisione della cronologia di Manetone / Africano prevede questo anno per la morte del faraone. Il 15 – 16 ottobre non può essere quindi considerato la data di morte, in quanto sappiamo che come minimo occorreva aspettare i circa 70 giorni dell’imbalsamazione.
Io ritengo che il figlio Djedefra abbia aspettato l’Equinozio d’Autunno per rispettare una prassi consolidata o semplicemente per rispettare le volontà del padre e i suoi appuntamenti stellari.
Non sappiamo quando in realtà morì Cheope, ma è presumibile che dopo la sua imbalsamazione si sia aspettato il giorno stabilito, tenendo la mummia ad Abido o nel tempio a Valle del suo complesso funerario. Il figlio Djedefra avrebbe ovviamente incominciato a regnare, ma la sua benedizione celeste si sarebbe verificata solamente dopo la giustificazione divina e l’ascesa al cielo del padre.

In merito alla data dell’Equinozio, dobbiamo considerare che in un calendario bisestile mediamente di 365,25 giorni gli equinozi e i solstizi anticipano di circa 0,0078 giorni ogni anno. Abbiamo così che l’equinozio di primavera si verificò: nel 45 a.C., anno della creazione del calendario bisestile a Roma, il 23/24 marzo, nel 325, anno del Concilio di Nicea, il 21 marzo e nel 1582, anno della creazione del calendario gregoriano, l’11 marzo, così che oggi si sarebbe verificato intorno all’8 marzo se non fossero stati cancellati 13 giorni per riportare l’evento astronomico al 21 marzo.
Per estensione del calendario giuliano possiamo ipotizzare che nel 2985 a.C. l’Equinozio di Autunno si sia verificato intorno al 16 ottobre.

Gli Egittologi ritengono che nell’Antico Regno il nuovo faraone incominciasse a regnare, da un punto di vista della cronologica, dal giorno del capodanno solare. Io ritengo, invece, possibile che si sia cercato un particolare giorno astronomico e che comunque Cheope abbia optato per la sua sepoltura nel giorno dell’Equinozio di Autunno.
Secondo la teoria da me elaborata, il calendario solare potrebbe essere stato inaugurato in corrispondenza dell’Equinozio di Autunno del 4623 a.C. e d’altra parte questo è l’unico giorno astronomicamente importante in cui si sarebbe verificata la culminazione di β UMi –Kochab (intorno alle 21) e la levata di α CMa – Sirio (intorno alle 22) di notte.
All’Equinozio di Primavera la culminazione di Kochab e la levata di Sirio si sarebbero verificate alcune ore dopo il sorgere del Sole, al Solstizio estivo la culminazione di Kochab si sarebbe verificata intorno alle 3, ma Sirio non sarebbe stata ancora visibile e al Solstizio invernale la culminazione di Kochab e la levata di Sirio si sarebbe verificate nel pomeriggio.

Oltre a ciò si può considerare che la sepoltura all’Equinozio consentiva un effetto di luci strabiliante. Il primo raggio del Sole-Ra, sorgente perfettamente ad Est, avrebbe illuminato la Sfinge (I dinastia), immagine vivente di Atum, e avrebbe baciato la mummia di Cheope, posta davanti all’ingresso del Pozzo dell’Acqua, a ovest della Sfinge e a sud della sua piramide.
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- ShemsetRa -
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08/03/2008 19:53
 
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nel 1582, anno della creazione del calendario gregoriano, l’11 marzo, così che oggi si sarebbe verificato intorno all’8 marzo se non fossero stati cancellati 13 giorni



Dal giorno in cui fu spostato in avanti di 13 giorni il nostro calendario per ri-allinearlo, la data dei solstizi e degli equinozi ha continuato a spostarsi oppure l’introduzione delle correzioni alla successione degli anni bisestili (mancanza di anno bisestile all’inizio secolo se questo non è divisibile per quattro) è sufficiente per mantenere il conto preciso del tempo?



Io ritengo che il figlio Djedefra abbia aspettato l’Equinozio d’Autunno per rispettare una prassi consolidata o semplicemente per rispettare le volontà del padre e i suoi appuntamenti stellari.



E’ ragionevole che Khufu abbia deciso di allineare i condotti in modo da inquadrare alcuni “eventi” alla data del 15/16 ottobre –2985, prevedendo in fase di progetto posizioni e puntamenti, con 20-30 anni di anticipo, visto che comunque poteva lasciare al suo successore l’incarico di ritualizzare la giustificazione proprio quella notte, ma siccome non poteva certo prevedere l’anno in cui sarebbe morto, tali allineamenti si ripetono con errori trascurabili per un “intorno”possibile di anni, oppure sono unici ed irripetibili e stravolti nel volgere di poco tempo?
Oppure la mummia avrebbe potuto attendere anche anni fuori dalla tomba e Djedefra avrebbe potuto attendere altrettanto prima di insediarsi a tutti gli effetti sul trono?
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08/03/2008 21:15
 
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Pizia ha scritto :


E’ ragionevole che Khufu abbia deciso di allineare i condotti in modo da inquadrare alcuni “eventi” alla data del 15/16 ottobre –2985, prevedendo in fase di progetto posizioni e puntamenti, con 20-30 anni di anticipo, visto che comunque poteva lasciare al suo successore l’incarico di ritualizzare la giustificazione proprio quella notte, ma siccome non poteva certo prevedere l’anno in cui sarebbe morto, tali allineamenti si ripetono con errori trascurabili per un “intorno”possibile di anni, oppure sono unici ed irripetibili e stravolti nel volgere di poco tempo?
Oppure la mummia avrebbe potuto attendere anche anni fuori dalla tomba e Djedefra avrebbe potuto attendere altrettanto prima di insediarsi a tutti gli effetti sul trono?




..........e io mi associo totalmente qa quanto scrive !
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08/03/2008 22:05
 
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Canali stellari
Non avrei nulla da ridire sulla teoria che vuole i condotti presenti nella Camera del Re e in quella della Regina allineati con alcune stelle in momenti particolari del loro cammino, se questi puntassero dritti come cannocchiali verso una certa regione del cielo, nella quale, con gli strumenti attualmente in dotazione agli scienziati fosse possibile individuare, andando a ritroso, gli eventi particolari verificati durante la storia.

Il fatto che solo uno dei condotti abbia sbocco all’esterno è di poco conto, infatti non è certo un masso di pietra o due o tre posti sul cammino di un’anima che possono fermarla.

Tutti quanti hanno parlato dei condotti, riferendone misure per effettuare quei calcoli, non sono stati molto precisi al riguardo: non si sa se con buona fede o meno tanti cultori della numerologia delle piramidi hanno fatto vari errori, tanto che lo stesso Bauval sembra non fidarsi di loro ed effettuare nuove misurazioni in proprio.

Condotto --------------------------Gantenbrink--------------------Petrie
Sud Camera del Re--------------------45°00’00” -------------------- 44°30’0”
Nord Camera del Re------------------ 32°28’00” --------------------31°00’00”
Sud Camera della Regina ------------ 39°30’00” ------------------- 38°28’00”





Ma anche lui non riesce a dare un dato certo dell’inclinazione dei condotti, cosa non troppo difficile se essi fossero tubi rettilinei puntati come telescopi.


Da “Il mistero di Orione”, di Robert Bauval e Adrian Gilbert, pag.232:
“… Il suo robot (di Gantenbrink), durante l’ascesa per i condotti settentrionali, era giunto all’incrocio con la Grande Galleria. In quel punto entrambi i cunicoli si trovano la strada sbarrata, sicché accusano una netta virata verso ovest. “



Se i nostri egizi compirono calcoli di una difficoltà e lunghezza estrema (loro non avevano il computer) per compiere allineamenti stellari, per puntare dei canali verso stelle che solo per un giorno (futuro rispetto al progetto) sarebbero passate di lì, mi sembra impossibile che all’atto della realizzazione abbiano prodotto dei cunicoli dall’andamento vago, con curve e cambiamenti di pendenza tali da costringere tutti quanti avessero voluto trovare l’ipotetico obiettivo, a fare calcoli ulteriori per ottenere dati che non potranno mai essere assoluti ma medi.

Dunque se bisogna basarsi su un’inclinazione media per trovare la stella inquadrata, anche questo è un risultato medio, cosa che non esclude che altre stelle possano trovarsi nell’intorno di questo valore medio.

Per uno studioso contemporaneo non è un calcolo problematico quello della pendenza media di una curva, ma per un egizio antico immagino non fosse nemmeno tanto chiaro il concetto di pendenza media.
[Modificato da pizia. 08/03/2008 22:12]
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09/03/2008 09:00
 
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Re:
pizia., 08/03/2008 19.53:


Dal giorno in cui fu spostato in avanti di 13 giorni il nostro calendario per ri-allinearlo, la data dei solstizi e degli equinozi ha continuato a spostarsi oppure l’introduzione delle correzioni alla successione degli anni bisestili (mancanza di anno bisestile all’inizio secolo se questo non è divisibile per quattro) è sufficiente per mantenere il conto preciso del tempo?



Nel 1582, quando l'equinozio di primavera era ormai slittato all'11 marzo, fu deciso ripristinare la data del 21 marzo, saltare 10 giorni (dopo il 4 ottobre si passò al 15 ottobre).
Considerando un anno medio di 365,25 giorni si aveva però che in un secolo la durata sarebbe stata di 36525 giorni contro i circa 36524,22 giorni dell’anno tropico, con un spostamento dell’equinozio di - 0,78 giorni ogni cento anni.
Per evitare che il problema si ripresentasse in futuro, si pensò in un primo momento di non considerare bisestili gli anni secolari (ovvero divisibili per cento), riducendo così mediamente la durata a 36524 giorni e abbassando lo spostamento a 0,22 giorni ogni cento anni.
Per migliore ancora il risultato fu quindi deciso di fare il calcolo su quattro secoli e considerare non bisestili solamente gli anni secolari non divisibili per quattro. Per esempio fu bisestile il 1600, mentre non bisestile il 1700, 1800 e 1900).
Per cui mediamente si ha (365,25 x 400 -3) / 4 = 36524,25 portando lo spostamento a – 0,03 giorni ogni cento anni.
Col calendario gregoriano l’Equinozio di primavera resta in pratica fissato al 21 Marzo per circa 3300 anni, fino a circa il 4900, quando occorrerà tagliare un altro giorno.



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09/03/2008 10:08
 
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Per considerare in modo opportuno un puntamento celeste, ipotizziamo di disporre di un telescopio posizionato lungo il piano Nord-Sud, così da poter osservare per esempio una porzione del cielo settentrionale. Se non spostiamo il nostro telescopio e lo lasciamo puntato con azimut a 0° e non cambiamo la sua elevazione, potremmo vedere le stelle con una data declinazione. Il puntamento non è però puntuale, in quanto il telescopio è dotato di lenti di un certo diametro, per cui potremmo vedere un’area circolare di area dipendente dalle caratteristiche delle strumento.
Detto questo, le stelle si muovono giornalmente percorrendo apparentemente circonferenze intere (quelle imperiture) o archi di circonferenza (quelle a bassa declinazione). Il nostro telescopio potrà dunque vedere tutte le stelle con un certo intervallo di declinazione.
Questo presupposto perde validità nel tempo, in quanto per il fenomeno della Precessione degli Equinozi il cielo viene visto dalla Terra in spostamento “verso l’alto” per circa 13000 anni e quindi “verso il basso” per altri 13000 anni.
Nel 3° millennio a.C. lo spostamento era “verso l’alto” così che per esempio Sirio sarebbe stata vista nel 2500 a.C. con un’elevazione maggiore rispetto al 3000 a.C.

Ammesso che i condotti stellari delle camere della regina e del re costituiscano dei telescopi simbolici, caratterizzati dall’apertura nella camera (1° “lente” quadrata o rettangolare) e dall’apertura all’esterno (2° lente quadrata), essi presenteranno un certo campo di vista dipendente dalla sezione delle due aperture e dalla loro distanza.
Sappiamo che i due condotti stellari della camera della regina hanno una lunghezza simile mentre quelli della camera del re hanno una lunghezza differente, per cui è opportuno definire i differenti campi di vista.
Si può calcolare che, malgrado la Precessione, i condotti stellari potrebbero inquadrare simbolicamente una data stella per una durata di circa 60-70 anni, per cui Se Cheope scelse un’elevazione tale da inquadrare la stella al limite inferiore del campo visivo, si sarebbe assicurato la persistenza della stella nel campo visivo per circa 60-70 anni, un tempo compatibile con una durata pur ottimistica del suo regno.

Non è facile calcolare le esatte elevazioni dei condotti stellari. Esse furono calcolate da Petrie e rimisurate dai robottini di Gantenbrink , ma rimane la problematica della mancata individuazione delle aperture di uscita dei due condotti della camera della regina. Si ritiene in generale che per questi l’elevazione media del condotto meridionale abbia ancora un certo errore di 0,2°, mentre quella del condotto settentrionale presenti ancora un elevato errore di circa 2 gradi.

In considerazione delle elevazioni stimate si può ritenere che i condotti della camera del re fossero orientati per traguardare simbolicamente a nord α Dra – Thuban e a sud una regione centrale della grande costellazione di Orione, mentre quelli della camera della regina considerassero come target a sud la stella α CMa - Sirio e a nord una delle due stelle γ o β UMi.

In considerazione che i canali stellari avevano quasi sicuramente una funzione per la sola cerimonia funebre di Khufu, dobbiamo ritenere che i quattro puntamenti debbano avere una importante valenza simbolica e che il progetto abbia richiesto la loro validità per uno stesso arco di tempo (60-70 anni).

Robert Bauval ho provato a dimostrare che il puntamento verso Orione potesse essere intorno al 2450 a.C. la stella ζ Ori, corrispondente, nella sua ipotesi di correlazione: stelle della Cintura – piramidi di Giza, proprio alla piramide di Cheope.
Questa estrema correlazione lo ha portato ad ancorare la datazione del regno di Cheope a questa data, data poi spostata al 2500 a.C. per non discostarsi troppo dalle cronologie cortissime in uso.
In realtà considerando le declinazioni dei supposti target non si riscontra una comune finestra temporale, così come ha dimostrato il Prof. Castellani della facoltà di Fisica dell’Università di Pisa (articolo una volta su internet alla pagina: www.mporzio.astro.it/~vittorio/arclez4.htm).

Una comune finestra temporale per i quattro puntamenti è verificata invece intorno al 3000-2950 a.C., dando un’ulteriore validità alla mia revisione della cronologia lunga di Manetone / Africano.
Il lavoro è abbastanza complesso è, prima di pubblicarla nel mio sito, vorrei provare a presentarlo in qualche congresso di archeoastronomia.
Vi chiedo pertanto di credere alle mie osservazioni o provare con santa pazienza a farvi i calcali.
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