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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Tutankhamon morì andando a caccia

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2007 00:25
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
23/10/2007 17:41
 
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dimenticavo: stasera mi attivo per reperirele immagini del CT SCAN riguardanti la frattura. Sempre che ce ne siano di pubblicate...
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
23/10/2007 18:17
 
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sta di fatto che non vi puo' essere la certezza che sia stata quella la causa della sua morte. Setticemia. Beh, se vi fossero delle tracce recuperabili dal DNA o da qualche altro esamen, allora non avrei dubbi. La semplice frattura non basta per assicurare che sia stata , appunto, setticemia.

Potrebbe essere bastata una semplice influenza per quel che ne sappiamo. Io resto dell'idea che gli scritti, alla fine, sono i piu; attendibili se ben interpretati.

p.s. Salve, Sono Thomas, amante dei "bei tempi" egizzi :)
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Sacerdotessa
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Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
23/10/2007 18:25
 
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innanzitutto benvenuto a te, Thomas!

se ne hai piacere, presentati nella cartella dedicata

freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?idc=329013

così potrai raccontarci qualcosa di te ;)

hai ragione, non c'è alcuna certezza e, soprattutto, non arrivano conferme da parte di chi dovrebbe attenersi a divulgare esclusivamente informazioni comprovate. Anzi, proprio da quelle fornti ultimamente riceviamo (via media) le notizie più "incredibili" e meno attendibili... come in questo caso, del resto.

L'intento pare lampante. Si direbbe improntato sul desiderio di manovrare gli elementi per far sì che quanto desiderato venga ritenuto sacrosanta verità. E' un po come vivere in diretta la ricorrente situazione del "voler riscrivere la storia" a tutti i costi, eliminando le informazioni "scomode" man mano che il tempo scorre...
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
23/10/2007 18:43
 
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concordo con te Kiya ; ma fra tutti gli scritti non si fa proprio accenno a come sia deceduto il giovane Tut?Diciamo, qualcosa che possa darci un piccola dritta piuttosto che il resoconto totale (che in questo caso non avrebbe di certo lasciato dubbi)
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23/10/2007 19:03
 
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...per il nuovo giunto (Tom), poichè tra noi ne abbiamo trattato ampliamente in ogni salsa (se ti interessa puoi ricercare tutte le discussioni sull'argomento...e non sono poche), le cause della morte di Tut sono state indagate parecchie violte ed in funzione dei "più moderni" metodi di esame in voga al momento dei singoli esami.

Dalla "semplice" autopsia del Dr. Derry nel 1925 -3 anni dopo la scoperta della tomba- alle radiografie degli anni '60 alla TAC del gennaio 2005.

Considera che il corpo del "ragazzo" era stato malamente trattato proprio da Carter che, per estrarlo dalla sua "prigione d'oro" lo aveva sottoposto a temperature altissime (arrivando addirittura a mettere i sarcofagi sul fuoco) tanto che, alla fine, il corpo -come sopra scritto- era ridotto in ben 19 pezzi (oggi sicuramente aumentati).

In tale situazione è certo difficile giungere ad informazioni definitive o concrete e la TAC non ha fatto che alimentare un altro filone. Che la frattura alla base del cranio non fosse stata mortale lo si sapeva da tempo (la formazione di callo osseo rilevabile in RX dimostra, infatti che il soggetto deve aver vissuto almeno 2-3 mesi dopo l'urto), quale fosse il peridoo della morte pure era noto a causa dei fiori che si trovavano sul corpo e dei pollini rinvenuti nella tomba.

In ogni caso, l'ultima ipotesi di ZH non è comunque definitiva giacchè, in ogni caso, NON è nota la CAUSA di morte (setticemia, o anche un semplice embolo).

Per quanto riguarda, infine, la frattura, occorre tener presente che l'equipe che ha praticato la TAC si spaccò in due per chi riteneva la frattura accaduta pre e post mortem o, addirittura, come derivante dai tentativi maldesrtri cui ho già sopra accennato di Carter.

[Modificato da -Kiya- 23/10/2007 21:48]
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24/10/2007 09:51
 
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Mi scuso con Kiya e Hot, ma non riesco a collegare la vostra discussione sul callo osseo alla base del cranio e la causa della morte che è, come indicato all'inizio del post a sua volta ricavato da un articolo di "Repubblica", una frattura alla gamba dovuta a una caduta dal cocchio durante una battuta di caccia.

Vorreste essere così cortesi da aprirmi gli occhi?

Ciao, BATA
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
24/10/2007 10:49
 
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Di fronte ad un titolo del genere non posso che dar ragione a Malnati: i titolisti dovrebbero essere eliminati e lasciare che sia l'estensore dell'articolo a titolarlo!
Si sa che in Egitto i semafori sono un optional: che il re Tut sia passato con il rosso?


Tutankhamon morì in un incidente stradale

«Di lui una sola cosa è certa, la morte», diceva Howard Carter, l’archeologo inglese che nel 1922 ne scoprì il sarcofago. Perché tutta l’esistenza di Tutankhamon, dalle sue origini - madre e padre la cui identità è ancora incerta - alla sua fine - da molti considerata il frutto di un assassinio politico - è rimasta per migliaia di anni avvolta nel mistero.
Da ieri però, da quando il quotidiano britannico Independent ha anticipato il contenuto di un documentario che andrà in onda oggi sul canale inglese Channel Five, una certezza in più potrebbe esserci. E riguarda proprio la sorte del faraone bambino che regnò in Egitto quattordici secoli prima di Cristo, oltre tremila anni fa. Secondo un gruppo di scienziati, il re egiziano salito al trono tra i nove e i dieci anni, dodicesimo sovrano della diciottesima dinastia egizia, è morto durante una battuta di caccia nel deserto, cadendo da un cocchio in corsa.
Niente omicidio politico, insomma. Nessuna ritorsione di oppositori né trame del consiglio di reggenza che affiancò il baby-sovrano fino ai vent’anni, cioè fino alla sua fine. Tutankhamon è morto - dicono gli studi effettuati sulla tomba - a causa di una brutta frattura alla gamba, proprio sopra al ginocchio, e a una conseguente setticemia. Il colpo alla nuca che si riteneva fosse all’origine del decesso, potrebbe essere semplicemente il risultato dello svuotamento della scatola cranica eseguito dagli imbalsamatori. «Non fu ucciso, come ritengono in tanti - ha spiegato Zahi Hawass, segretario del Consiglio supremo delle antichità d’Egitto -. La caduta dal carro gli provocò una frattura alla gamba sinistra e secondo me è così che è morto». Una teoria che si fa certezza grazie all’utilizzo di sofisticate tecnologie, tra cui il Cat scanner, uno strumento medico computerizzato di alta precisione, lo stesso utilizzato per le Tac. E una scoperta che sembra essere supportata da altri elementi. Proprio i resti del cocchio trovati nella tomba sembrano, infatti, segnati dal logorio del tempo e della piena attività.
Insomma, Tutankhamon non sarebbe stato il re fragile e super-protetto dal suo entourage, come spesso si è detto. Il piccolo faraone amava la caccia e la praticava, anche a rischio della sua vita. I carri a bordo dei quali viaggiava non erano solo mezzi di rappresentanza e spesso venivano condotti dal re in persona. «Potevano raggiungere fino a 25 miglia orarie e a quella velocità non è difficile farsi seriamente male», ha spiegato all’Independent.

Fonte: Il Giornale
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24/10/2007 12:25
 
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Re:
.Bata., 24/10/2007 9.51:

Mi scuso con Kiya e Hot, ma non riesco a collegare la vostra discussione sul callo osseo alla base del cranio e la causa della morte che è, come indicato all'inizio del post a sua volta ricavato da un articolo di "Repubblica", una frattura alla gamba dovuta a una caduta dal cocchio durante una battuta di caccia.
Vorreste essere così cortesi da aprirmi gli occhi?
Ciao, BATA


...nell'articolo si legge, tra l'altro:

...Una radiografia della mummia condotta nel 1968 aveva rivelato un rigonfiamento alla base del cranio, suggerendo che il faraone fosse stato ucciso da un colpo alla testa.


...e, tra le tantissime ipotesi sulle cause di morte di Tut, è stato azzardato che il colpo alla nuca potesse essere la più accreditabile.

Un esame più approfondito delle radiografie del '68, tuttavia, ha permesso di individuare un "callo osseo", un ispessimento dell'osso (il "rigonfiamento" giornalistico), che non ci sarebbe dovuto essere se il soggetto fosse morto subito. Calcolato lo spessore, si è così stabilito che quel callo osseo si poteva essere formato in non meno di 2-3 mesi.

La teoria "moderna" della frattura (nata dopo la TAC del 2005) sposta l'attenzione su un'altra possibile causa, ma aldilà della sbandierata certezza di ZH, mi pare che anche in questo caso NON ci sia alcuna sicurezza per i motivi sopra sommariamente esposti.

Vero che, per non dire bugie, basta non dire la verità, ma ZH dimentica troppo spesso che la stessa equipe che eseguì la TAC e ne valutò i risultati fu nettamente divisa tra i favorevoli ed i contrari.


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24/10/2007 12:34
 
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in un articolo del 9 marzo 2005 si legge:

"...Non tutti i componenti della commissione, per la verità, abbracciano la tesi dell'infezione provocata dalla ferita alla coscia: alcuni membri della commissione sono più del parere che quella lesione fu provocata da archeologi maldestri, che avrebbero rovinato la mummia provocando la frattura del femore del faraone."



... e più avanti:

..."Non siamo sicuri di come il faraone sia morto, ma ora abbiamo la certezza che non fu assassinato. Probabilmente è morto di morte naturale", ha commentato il presidente del Consiglio Supremo delle Antichità d'Egitto, Zahi Hawass, nell'annunciare ai giornalisti la conclusione dei lavori della commissione di studiosi.

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24/10/2007 13:54
 
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Corriere della Sera (24.10.2007)
...come non essere d'accordo con questo articolo e, una volta tanto, con Malnati?

Tutankhamon, mummia senza pace «Salviamola dall'archeologia-show»

Mille esami e ora una mostra. «Avvenire»: trasformato in un personaggio da circo

La mummia sottoposta alla tac (Ansa)
MILANO — Salvate Tutankhamon. Altro che maledizione! I poveri resti del faraone vissuto quattordici secoli prima di Cristo non trovano pace. Cioè, la troverebbero se migliaia di archeologi, ricercatori, appassionati, non continuassero a studiarlo, sezionarlo, analizzarlo per scoprire il segreto della sua perfetta manutenzione (ma anche per aggiungere pezzi al ricchissimo mosaico di una grandiosa e ancora per molti aspetti misteriosa epoca storica). Ora sarà pure esposto in una teca nella Valle dei Re come un reperto archeologico qualsiasi.

L'urlo di dolore arriva dal quotidiano Avvenire, con l'egittologo Aristide Malnati che scrive: «Il corpo imbalsamato del figlio di Akhenaton è stato sottoposto a una discutibile analisi sistematica; quasi a un accanimento per scovarne tutti i segreti, come se pochi tasselli di storia personale fossero in grado di recare contributi sostanziali e decisivi...». La decisione che ha fatto saltare sulla sedia l'egittologo italiano è l'annuncio di pochi giorni fa dell'archeologo egiziano Zahi Hawass («insigne studioso, a volte incline a spettacolarizzare la ricerca scientifica... ») che esibirà il faraone più famoso della storia in una teca nella Valle dei re.
È la goccia che si aggiunge ad un vaso già stracolmo, secondo Malnati, di decenni di studi cui il «povero corpo» del faraone bambino è stato sottoposto, a partire da quel 1922, quando l'archeologo inglese Howard Carter lo trovò nella sua tomba circondato di tesori. Da allora, «quasi un accanimento ».

Radiografie, sezioni, test, analisi, prelievi, perfino una tac: il corpo del faraone ha subìto di tutto pur di riuscire a scoprire qualcosa di più sulla sua storia e quindi su tutta la civiltà egizia. Ma, scrive ancora Malnati «una simile, inopportuna attenzione nel determinare particolari secondari, di per sé discutibile, non giustificherebbe comunque l'uso di un povero corpo anche a fini turistici»...
Anche perché «va sottolineata la completa inutilità scientifica di una simile operazione (come la tac, ndr), unicamente finalizzata allo spettacolo con il faraone defunto utilizzato quale personaggio da circo».
Ma Tutankhamon non è solo. La sua sorte è toccata a molti personaggi della storia, analizzati, vivisezionati, sviscerati al microscopio. Grazie ai quali però si sono potuti ricostruire pezzi di vita dell'umanità. Come la regina di Hatshepsut, regnante dal 1520 al 1483 avanti Cristo: la sua identità è stata scoperta grazie a radiografie alla mummia e ai suoi denti. E bisogna ringraziare anche Ötzi, l'uomo di cinquemila anni fa trovato nel '91 mummificato tra i ghiacciai della Val Senales: è grazie a lui e agli oggetti che aveva con sé se gli archeologi hanno potuto scoprire che nell'età del rame già si intraprendevano viaggi ad alta quota. Esposto nel Museo Archeologico dell'Alto Adige, ora è «in tourné» a Stoccolma.

Certo, destino diverso è capitato a Saartje Baartman, diventata famosa come Venere ottentotta. Sudafricana, visse tra il 1789 e il 1815 e i suoi organi sessuali troppo sviluppati scatenarono la curiosità di studiosi e non, purtroppo fin da quando era in vita. Il che le costò un'esistenza da animale da laboratorio e soprattutto da circo: il medico inglese che la comprò la rinchiuse in gabbia e la mise in mostra. Il successivo «proprietario», un domatore, invece la espose nuda a Parigi. Da morta poi, il suo corpo sezionato rimase in bella vista in un museo fino al 1974. Solo nel 2002 i suoi resti sono tornati in Sudafrica ottenendo finalmente una definitiva sepoltura. Ma Tutankhamon dovrà ancora aspettare.

Claudia Voltattorni



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