Pomeriggi al Museo Egizio...

... mi leggete poco per questo motivo.
Da qualche giorno a questa parte, sto impegnando tutto il mio tempo disponibile al Museo, nel tentativo di placare la mia sete. Essa è implacabile, però. Ora posso dirlo con cognizione di causa.
Il tempo non basta. O meglio evapora. Sia che esso sia impiegato nelle custodie, in lavori prettamente manuali (ho stretto tra le mani reperti veri!), sia che lo trascorra china su un testo egittologico che racconta di scavi dalla parte dei protagonisti, il tempo si dissolve inesorabilmente. E giunta l'ora di tornare a casa, io ho più sete di prima.
Gli eventi si concatenano, dando vita a uno, dieci, cento sentieri differenti che vorrei seguire. Ed io non riesco a stargli dietro. Non ho modo di gestire il tutto come vorrei.
Nello specifico, questo pomeriggio l'ho dedicato allo studio. Concentrata sui diari di scavo di Amarna risalenti al decennio compreso tra il 1923 e il 1932, ho trascorso tre ore in una manciata di secondi.
Risultato? sono uscita dalla biblioteca che avevo annotato ben 7 testi da consultare per domani... dopodomani. E so già che non basteranno.
Tutto ciò ha un sapore dolce/amaro. Dolce perchè sono felice di poter fare questa esperienza e la vivo con ogni più piccola sfumatura del mio essere. Amara perchè so che finirà, e presto.
Non ho mai invidiato nessuno. Oggi, però, c'è una parte di me che, bonariamente, invidia coloro che da questa passione ne hanno tratto un mestiere. Oggi... ancora più di ieri. Allo stesso tempo, tutto ciò è servito per comprendere che dietro questa professione non c'è sempre amore, interesse, una passione. Ma anche in quel contesto, come in tutti gli altri, c'è chi non prova il benchè minimo interesse in proposito, ma lo reputa un lavoro come tutti gli altri. Ed è giusto che sia così. Non per giustizia in sè, ma in quanto inevitabile.
Mi sto perdendo nei meandri della mia mente.
Sono certa che a voi che leggerete questo scritto, tutto risulterà estremamente caotico e confuso. Eppure segue una logica precisa che mi risulta impossibile rendere per iscritto.
Tra voi, una persona potrà capirmi appieno, poichè anch'essa ne ha preso parte come me, più di me
La sensazione è questa:
immaginate un luogo, sia esso al chiuso o all'aperto. Spazi immensi intrisi di sapere. Dove è possibile annullare i contesti a cui siamo abituati, annullare persino le presenze scomode, dove i tempi antichi prevalgono su quelli moderni. E voi ne siete immersi. Anche le pagine dei libri perdono la loro forma per divenire ai vostri occhi ciò che avete sempre immaginato che l'Egitto fosse. Iscrizioni, decorazioni, rilievi riprodotti sulla carta o poggiati su una mensola in una vetrina prendono vita e raccontano di tempi lontani dei quali desiderate solamente di aver fatto parte.
Il falco Horo, la dea Bastet che stringete nelle mani avrebbero così tanto da raccontare da far invidia a qualunque enciclopedia. Vite comuni, che non necessariamente ci sono state tramandate, eppure così uniche, corsì reali... Voci che non ci è stato possibile ascoltare. Basterebbe solo che glielo permettessimo, e loro urlerebbero le loro passioni, i loro dolori, le loro gioie e amori così forte che sarebbe impossibile non "sentirli".
Questa sera mi sento più ricca. Forse lo sono.

Come sempre: unica e sensibile...

merito dell'Egitto e della sua malìa...

stasera, in particolar modo, sto vivendo una.... definirla è difficile.... è come se tutte le mie emozioni fossero amplificate, permettendomi di percepire sensazioni che hanno origine sconosciuta, eppure contemporaneamente famigliare...

l'Egitto antico è parte del mio essere, non so spiegarlo altrimenti...

cara kiya ti capisco dal fatto che l'egitto antico ha ammaliato anche me...e ne sono presa sempre di più...ormai sono anch'io parte di essa...cmq sono molto contenta per te,stai vivendo un'esperienza bellissima che ti invidio molto(in senso buono naturalmente,non te la prendere ),cmq sono molto contenta per te...
baci isis

Capisco, uhuhssetticcapisco!
E' dura scoprire che una vita intera non basterà a dissetarti!

pizia., 09/08/2007 22.01:

---

E' dura scoprire che una vita intera non basterà a dissetarti!

---

no che non basterà, cara Pizia... non potrà bastare.

Ci toccherà tornare