Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Deir el-Barsha: Scoperta tomba intatta del 2050 a.C.

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2007 12:51
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
24/05/2007 22:09
 
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no.... scusami... sono io che sono fusa è ho detto tutto, e il contrario di tutto....

ormai riesco persino a contraddirmi con grande maestria! [SM=x822710]
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Colei/Colui che siede alla
destra della Sacerdotessa
Scriba Reale

- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
29/05/2007 10:42
 
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Un'importante scoperta archeologica è avvenuta quasi in sordina in Egitto, senza una particolare enfasi mediatica, forse perché fatta nel Medio Egitto, regione dallo scarso appeal turistico per la nutrita presenza di fondamentalisti islamici. Una tomba imponente, che in base alle iscrizioni contenute appartenne a un personaggio di nome Henu, (XI Dinastia, nel Primo Periodo Intermedio, poco prima del 2000 avanti Cristo), è stata localizzata quasi per caso nel corso dello sterro di una sepoltura ad essa attigua, Una veduta dell'interno della tombaquella di Uky. L'eccezionale rinvenimento si è verificato nella zona della necropoli di Minya, in località Dayr el Barsha (200 km a sud del Cairo, non distanti dal corso del Nilo): si tratta di un cimitero un po' più vecchio rispetto alla nuova sepoltura (risalirebbe all'opera di Djehutinakht, figlio di Teti, faraone della VI Dinastia, 2300 a. C. circa).
La scoperta si è rivelata subito degna di nota: la camera sepolcrale, originariamente bloccata da strutture in calcare, rimosse con la massima cautela, si è mostrata intatta e ricca di elementi funebri. Gli esperti hanno subito riscontrato il gran numero di statuette lignee e di altri oggetti, legati all'anima del defunto e alla sua vita nell'oltretomba, scandita da una pluralità di divinità del variegato pantheon egizio. Il ritrovamento è dovuto a un'équipe di archeologi dell'Università cattolica di Lovanio (Belgio), guidati dai Professori Harco Willems e da Marleen De Meyer.
Il sarcofago contenente la mummia del defuntoI geroglifici conservati presentano le generalità e le funzioni in vita del defunto che per altro – e anche questo è eccezionale – era un personaggio già menzionato da fonti storiche scritte e quindi attribuibile a un preciso momento temporale: si tratta di Henu, all'epoca importante intendente di corte tanto da ricoprire il ruolo di amministratore di tutte le proprietà reali. Sappiamo infatti che tra l'altro soprintendeva alle cave e ai cantieri delle grandi opere pubbliche, funzione delicata, vista l'importanza dei monumenti sacri e funebri nell'Egitto faraonico, destinati a eternare il nome di sovrani e quindi macchina precipua della loro propaganda.
Henu raggiunse la sua massima importanza sotto il faraone Menthotpe II (2013-2001 a.C., XI Dinastia), che evidentemente lo gratificò con una tomba degna di ogni onore. All'interno è stata ovviamente rinvenuta anche la mummia, avvolta in lino, prossimamente sottoposta a TAC per ricavare informazioni di ordine medico, sulle patologie di cui soffriva il morto e sulle cause del suo decesso: il corpo giaceva in un sarcofago ricoperto da invocazioni agli dei dell'oltretomba, Anubi e Osiride, a cui si promettono ricchissime offerte cultuali. Accanto statuette e manufatti, che ricordano e celebrano la vita del morto e che ne propiziano una florida eternità: ad iniziare da un paio di sandali, di una fattura rara ed elegante, messi sopra il sarcofago e destinati ad essere calzati da Henu nella sua esistenza ultraterrena. Di pregevole fattura è anche una statuetta che lo raffigura in tenuta da cortigiano. Numerose figurine in legno illustrano tecniche e fasi di costruzione di edifici, dal trasporto di sacchi di argilla alla lavorazione del fango per ricavarne mattoni, a ricordare l'ambito professionale di Henu. Sono poi rappresentati personaggi impegnati nella produzione di birra e di altri beni per la corte reale (quali figurine femminili nell'atto di preparare il pane), che verosimilmente Henu coordinava. Curioso e raro è inoltre un modellino di un'imbarcazione con due file di rematori e con la prua dalla forma del fiore di loto, abbondante in riva al Nilo e insignito di una valenza sacra; da ultimo una statua dello stesso Henu, di dimensioni maggiori rispetto alle altre, ricorda la centralità del defunto, rispetto al gruppo di operai, che lui stesso ha diretto in vita.
Subito vi è da notare come le statuette siano fra le meglio conservate mai ritrovate, sicuramente per fabbricazione e per attenzione ai particolari superiori ad analoghi esemplari conservati nei grandi Musei Egizi, come in quello del Cairo o al Louvre: ad esempio le figurine dei muratori al lavoro hanno persino piedi e mani sporchi, esaltando particolari vivaci e concreti.

Fonte: Il sole-24 ore
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EgiTToPhiLo/a
Scriba Reale
29/05/2007 12:51
 
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"... Subito vi è da notare come le statuette siano fra le meglio conservate mai ritrovate, sicuramente per fabbricazione e per attenzione ai particolari superiori ad analoghi esemplari conservati nei grandi Musei Egizi, come in quello del Cairo o al Louvre: ..."

certo che hanno tutti visitato il museo di Torino, secondo SOLO a quello del Cairo, il quale ci INVIDIA STRENUAMENTE proprio questi ritrovamenti, Assiut e Gebelein da parte di Schiapparelli in testa e Farina a seguire.... [SM=x822712]
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