Approfondimento successivo
Zahi Hawass da' seguito all'articolo precedentemente inserito, riprendendo il discorso dalla deturpazione che compare sul viso della mummia in questione.
Egli specifica che il trauma facciale non fu, in base a quanto evidenziato dal CT scan, perpetrato sulla mummia volontariamente, in segno di rivendicazione contro di essa.
Secondo il segretario, inoltre, ciò non avrebbe senso, poichè nulla avrebbe impedito di distruggere completamente la mummia in quel caso.
Tuttavia, come accennato, ci sono nuovi dettagli che confermerebbero che il colpo fu inferto al viso della mummia post-mortem, ma prima del processo di imbalsamazione.
Le prove citate a riguardo sono le seguenti:
- I frammenti di ossa, epidermide e muscoli sono rivolti all'interno e non all'esterno (come sarebbe nel caso in cui fosse stata strappata una maschera dal volto della mummia). Secondo Ashraf Selim, professore di radiologia alla facoltà di medicina della Cairo University, sarebbe inoltre impossibile spingere verso il basso i tessuti imbalsamati e mantenerli integri, come rivelano essere quelli della guancia sinistra. Per questo si sottolinea che il danno avvenne precedentemente all'imbalsamazione.
- In secondo luogo, la ferita risulta essere stata pulita. Non si riscontrano infatti frammenti di carne o ossa staccati e depositati all'interno della cavità, come sarebbe prevedibile nel caso in cui il colpo fosse sopraggiunto dopo l'imbalsamazione.
- In terza istanza, si è riscontrata la presenza di frammenti ossei all'interno della cavità nasale sotto lo strato di resina, ennesima prova che al momento dell'imbalsamazione la guancia si presentasse già contusa.
- Infine, resta il fatto che il colpo sembra essere stato inferto con una violenza tale da risultare improbabile che sia avvenuto all'atto dell'imbalsamazione.
A riguardo di quest'ultimo punto, però, il dr. Paul Gustorer, anch'egli radiologo, suggerisce che tale trauma è molto simile ad una ferita esaminata su un paziente che aveva ricevuto sul volto il calcio di un cavallo.
All'epoca della scoperta delle tre mummie, nel 1898, Victor Loret trovò accanto ad esse una parrucca di foggia nubiana. La dott.ssa Fletcher, recatasi al Cairo per esaminare la medesima, affermò che fosse stata concepita per Nefertiti, la quale prediligeva questo tipo di parrucca. Tuttavia non ci sono prove dirette che mettono in relazione la mummia della "giovane donna" e la parrucca, che è semplicemente stata rinvenuta nel medesimo ambiente. Va inoltre sottolineato che Nefertiti non era l'unica Sposa Reale di Akhetaton ad indossare parrucche nubiane.
Vi sono prove concrete che anche Kiya le indossasse.
A riguardo del doppio pearcing riscontrato al lobo sinistro della "giovane donna", la Fletcher dichiarò che questi compariva solo nei rilievi rappresentanti Nefertiti e una delle sue figlie, escludendo altre donne. Ma questa non è l'unica mummia conosciuta che presenta il doppio foro all'orecchio, riscontrato anche sulla mummia di Thuya, madre della Regina Teye.
L'archeologa inglese, inoltre, affermò che i ritrovamenti associati all'imbalsamazione della mummia (foglie d'oro, perline, etc...), evidenziavano la sua appartenenza alla XVIII dinastia. Eppure lo stile di mummificazione applicato alla "giovane donna" è nettamente diverso rispetto a quello riservato a Tutankhamon e quel tipo di materiali si trovano anche su mummie appartenenti all'epoca successiva.
Tornando all'argomento principale, che secondo la Fletcher attribuirebbe definitivamente la mummia a Neferititi, si è appurato che la "giovane donna" sia stata inumata con entrambe le braccia stese lungo il corpo e che il braccio piegato trovato ai piedi della mummia, appartenesse ad un'altro corpo.
Il CT scan ha però confermato che si tratta di una mummia femminile, morta a un'età compresa tra i 25 e i 35 anni, e non appartenente ad un maschio come precedentemente dichiarato. Unici due punti, questi, favorevoli all'interpretazione dell'archeologa inglese.
Ancora una volta, Hawass dichiara che non ci troviamo al cospetto di Nefertiti, e aggiunge che per chiudere definitivamente questo capitolo ora è necessario risalire alla reale identità della "giovane donna". Per tale ragione verranno eseguiti studi più approfonditi sulla mummia nascosta nella KV35.