LA TOMBA DI HOREMHEB (1323 – 1295 a.c.)
Horemheb, scriba reale, generale delle armate e insignito del titolo di ERPA (Principe) fu, divenuto faraone, un grande ristrutturatore dell’amministrazione pubblica nonché dei quadri militari oltre che un restauratore del culto di Amon e, in epoca ramesside fu inserito nelle liste reali subito dopo Amenhotep III (da questa lista vennero omessi Akhenaton, Smenkhara, Tutankhamon e Ay).
Fu un innovativo costruttore e lo si vede anche dalla sua imponente tomba che ci introduce già in quella che sarà l’architettura delle sepolture delle dinastie seguenti.
Questa tomba ha, infatti, rispetto quelle della XVIII dinastia (1552-1295 a.c.), due importanti novità stilistiche ed architettoniche; la prima riguarda la scomparsa dell’angolo retto tra il vestibolo e la camera sepolcrale, la seconda è l’introduzione della tecnica del bassorilievo in sostituzione delle semplici pitture parietali in uso sino allora.
Dall’ingresso si scende una prima scala che immette nel primo corridoio seguito da una seconda scala e un secondo corridoio che giunge sino al pozzo rituale.
Superato il pozzo, si accede a una sala con due pilastri da dove, imboccata un’ulteriore scala, si scende nel terzo corridoio alla fine del quale una quarta scala giunge nel vestibolo; da lì si accede alla grande camera sepolcrale a sei colonne con quattro annessi laterali e uno di fondo.
Il sarcofago di quarzite rossa, stilisticamente simile a quello dei suoi predecessori, che oggi si trova ancora in loco, fu trovato con il coperchio spezzato e all’interno resti umani di individui diversi ; non è stato quindi possibile identificare i resti del faraone.
(continua)