LA TOMBA DI THUTMOSIS III (1478 – 1425 a.c.)
Le tombe della Valle dei Re non sono, come si potrebbe erroneamente credere, di uguale struttura ma si differenziano in almeno due gruppi, quello della XVIII dinastia (1552-1295 a.c.) che ha come tratto caratterizzante il fatto che la tomba, arrivata all’anticamera, o vestibolo, piega di circa 90° per poi finire nella camera sepolcrale fornita di più o meno annessi, e quelle della XIX e XX dinastia (1295-1069 a.c.), dette “Siringhe “, in quanto scendono in linea retta verso la camera sepolcrale pur mantenendo, lungo il percorso, l’apertura di annessi.
All’interno di questi due gruppi ogni tomba mantiene le sue prerogative che la rendono unica.
La tomba di Thutmosis III è situata in fondo alla valle in una piega della roccia e per raggiungere il suo ingresso, posto a circa 30 metri di altezza, si utilizza una scala di metallo al termine della quale ci si trova su di uno strettissimo terrazzino naturale da dove una stretta e breve scala scende fino al primo corridoio.
Percorrendo una seconda scala, in fondo al primo corridoio, si arriva in un secondo corridoio al termine del quale è posto il pozzo rituale di forma quadrangolare.
Questi pozzi, presenti anche nelle tombe delle dinastie seguenti, hanno una funzione non ancora del tutto chiarita e alquanto dibattuta; è molto probabile che avessero sia una funzione rituale, cioè raffigurassero la caverna del dio Sokai, antica divinità protettrice del faraone, sia la funzionalità pratica di proteggere la camera funeraria dalle eventuali profanazioni o da allagamenti che si fossero resi possibili in seguito a piogge torrenziali, tutt’altro che improbabili nella zona.
Oltrepassato il pozzo si entra nel vestibolo, sorretto da due colonne, ove, ruotando di 90°, ci si ritrova di fronte a una scalinata che immette nella camera sepolcrale che ha forma di cartiglio con due colonne e nella quale si aprono le porte di quattro annessi.
Le pareti della camera sepolcrale sono illustrate con la versione completa del “Libro dell’Amduat”, chiamato dagli antichi egizi “Libro della Camera Nascosta”; è una raccolta di testi magici e religiosi e si tratta del testo più antico trascritto sulle pareti delle tombe della Valle dei Re ; sulle colonne sono trascritti alcuni passi tratti dalle “Litanie di Ra”:
La camera funeraria contiene uno stupendo sarcofago di quarzite rossa finemente inciso e riportante un’immagine della dea Nut; al momento della scoperta della tomba (1898) il coperchio fu ritrovato a terra spezzato, mentre la mummia era già stata rintracciata in precedenza (1881) nel nascondiglio di Deir el Bahari.
(continua)