| | | OFFLINE | | Post: 14.452 Post: 3.441 | Registrato il: 26/02/2006 | Colei/Colui che siede alla destra della Sacerdotessa | Scriba Reale | - Waenra, MerytWaenRa, Semenet - | |
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28/07/2006 10:14 | |
Scritto da: pizia. 27/07/2006 22.58
Adesso cerco quel post... che non so più dov'è, ma ricordo di averlo letto...
Saremo in due , ci vuole molto tempo? Da mangiare al sacco oppure in mattinata si fa?
Sarebbe meglio avere una guida perché lassù i sentierini sono tanti, c'è il rischio di perdersi. Ma non farai fatica a trovarli. Ci sono i venditori di cartoline e reperti falsi che ti seguono fin lassù, fino a quando non comperi qualcosa.
Direi che in due ore si fa. Io ed altri non siamo arrivati fino alla cima, ci siamo fermati a metà.
Nel nostro viaggio non era prevista la sosta pranzo del mezzogiorno. Ci arrangiavamo con panini presi al mattino a colazione. Non lo consiglio a nessuno.
Ti riporto il riassunto che feci al mio ritorno della visita alla Valle, ovviamente solo la parte che interessa la scalata. Non spaventarti, sono stata volutamente feroce.
A parte ti mando la cronaca dettagliatissima del viaggio, seria e con tante notizie che ti saranno utili. Però ricordati che solo a Luqsor e al Cairo non serve la scorta. E sappi che in tanti posti fuori da questi luoghi i singoli non possono andarci.
"Dopo la visita alla tomba più famosa della Valle (Tutankhamen) che, nonostante fosse la quarta volta che la vedevo, mi ha dato un'emozione difficilmente spiegabile, inizia il clou della giornata: la scalata alla montagna sacra.
Sono le 12.30, il sole picchia più che un pugile suonato, ma bisogna andare. Il sarcofago (pullmino) ci aspetta dall'altra parte: chi è dentro è dentro... ma noi siamo fuori!
Inizia la salita. I più freschi (?) partono baldanzosi e in breve spariscono su per il ripido sentiero. Io mi fermo, con la scusa di ammirare la Valle sottostante ma con l'ignobile e inconfessabile necessità di dare aria ai polmoni. All'improvviso sento dei passi dietro me... ah, non sono l'ultima, penso con malcelata soddisfazione. Magari! Vengo attorniata da venditori di cartoline e falsi reperti che mi fanno spendere l'ultimo fiato residuo per scacciarli, ma senza riuscirci. Minaccio di buttarli di sotto, si mettono a ridere. Morale: per liberamene ho dovuto comprare delle cartoline che non spedirò mai.
A metà montagna ci sono due possibilità: fermarsi o continuare per la vetta. Assieme ad altri mi fermo, ma alcuni avventurieri continuano. Ci sediamo con santa pazienza all'ombra di una roccia per aspettarli, qualcuno inizia il lauto pranzo, alcuni sonnecchiano, io mi sdraio per terra ignara che il giorno dopo ne avrei subito le conseguenze (il corpo pieno di punture di invisibili insetti). L'ombra sta sparendo, fra pochi minuti saremmo completamente al sole e dei novelli Messner nemmeno l'ombra.
Dopo un'ora e mezzo ricompaiono. Mi sembrano dei diavoli scappati dall'inferno! Si siedono per riposarsi. Io non ce la faccio più. Inizio da sola la discesa. Ad un certo punto l'invisibile sientierino a picco sul baratro di centinaia di metri sparisce contro una roccia: non si può proseguire. Penso di aver sbagliato strada e torno indietro.
Ma che sbaglio: è da lì che si deve proseguire. Mi rifiuto. Non ce la faccio, è una pazzia. Allora uno mi prende per il braccio sinistro e mi tira in avanti, un altro per il destro e mi spinge, un terzo mi branca per la vita ed io proseguo, dove, non so, come non so, ad occhi chiusi, contro la roccia e sostenuta dalla parte del baratro dai miei tre angeli custodi.
Ancora adesso, quando chiudo gli occhi, sento un brivido e mi assale un attacco di vertigine".
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