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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Deir el-Medina:Le divinità del pantheon locale - La dea Merseger

Ultimo Aggiornamento: 18/09/2011 15:19
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Thiatj

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Le manifestazioni del culto verso la dea serpente Merseger, il cui nome significa "colei che ama il silenzio", sono attestate quasi esclusivamente a Deir el Medina, che ce ne ha restituito innumerevoli esempi, risalenti soprattutto all'epoca ramesside (XIII-XII secolo a.C.). Designata nei testi "il bel promontorio", "il grande promontorio a occidente di Tebe", "la signora del promontorio", "la grande dea della necropoli", Merseger era percepita come una personificazione di questo sperone roccioso, di questo santuario rupestre, che ella condivide con Ptah, posto a metà strada tra il villaggio e la Valle delle Regine e la cui sommità può suggerire l'immagine di un serpente in posizione eretta, pronto a balzare dalla montagna per soccorrere e sorvegliare i suoi fedeli, gli abitanti del villaggio. Merseger è venerata nelle case del villaggio e nelle cappelle votive, per mezzo di stele, ostraca figurati e altri ex voto. Guardiana della necropoli, è sovente associata a Hathor, che, nella sua forma di vacca, regna sulla regione funeraria tebana. Ma il suo ruolo a Deir el Medina è molteplice: ella può punire e soccorrere, giudicare gli uomini per i loro atti e per le loro parole, accecare il colpevole e in seguito perdonarlo. In questi casi, assume gli epiteti di "colei che ricompensa chi l'ama", "colei che protegge chi la porta nel cuore", "colei che ritorna alla clemenza, la giusta". Merseger castiga, sprofonda gli ignoranti e i colpevoli nell'oscurità, ma spesso li perdona, perché prova pietà per il povero peccatore. Dedicando le sue stele a Ptah e a Merseger, l'artigiano Neferabu mette in guardia coloro che avessero intenzione di infrangere un giuramento fatto a questi dei, perché sa di quale implacabile severità siano capaci. Associata anche alla dea-serpente Renetutet, guardiana dell'approvvigionamento dei granai e delle cucine, Merseger è temuta e adorata dai fedeli: il suo culto si avvale dei buoni uffici di un cantore e di un servitore reclutati nel villaggio. Alla fine della XX dinastia, sotto Ramesse IX (1126-1108 a.C.), le offerte di grano necessarie al suo culto erano prelevate sistematicamente dalle razioni alimentari fornite agli abitanti della comunità di Deir el Medina.
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Artista del Re
18/10/2010 10:59
 
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Nei giorni scorsi, in una bancarella di ,ibri usati, ho trovato un volume dedicato alle Steli ed Epigrafi di Deir el Medina, scritto da Mario Tosi e AlessandroRoccati, per i tipi “Edizioni d'arte Fratelli Pozzo Torino”. Vorrei pertanto condividere con voi alcuni aspetti iconografici ed alcune delle epigrafi contenute nel volume.
La prima Stele porta il numero 50001: appartiene alla XIX Dinastia, è fatta con calcare; purtroppo manca il colore.
La Stele rappresenta la dea Mertseger sotto forma di ureo e porta sulla testa il modio con il disco solare e le due alte piume. Accanto alla de, un altare “xAt” con una brocca “nmst” e dei fiori di loto.
Il testo recita: “Mertseger, che ha fatto il servitore Amenemone”.
Sembra provenire dalla cucina, che normalmente conteneva piccoli “naos” dedicati a Mertseger e Renenet.
Fatemi sapere se l'argomento vi interessa, così posso scegliere le migliori Stele, a mio giudizio, e postarle sul forum.
Guido
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18/10/2010 12:44
 
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Procedi pure, Guido, tenendo fede ai limiti imposti dalla legge sul copyright, le quali impongono un vincolo di pubblicazione non superiore al 15% del testo.
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18/10/2010 15:07
 
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Il villaggio dei costruttori di tombe di Deir el Medina è una vera miniera di informazioni sulla vita di capomastri, scalpellini, pittori, cavatori di pietra e delle loro famiglie.
Un libro di Romer, presente da molto tempo nella mia biblioteca, descrive un quadro completo di questa vita di lavoratori, non tralasciandone gli aspetti religiosi, psicologici e sociali.
A proposito della dea Merseger, Romer ricorda che il figlio Khonsu del caposquadra Nekhenmut si fece scolpire una stele sulla parete di roccia che lo ritrae mentre prega la "dea della cima sovrastante" assieme al visir To ed un gruppo di operai. Erano in corso i lavori, in questo luogo della bellezza, di almeno 5 sepolcri destinati a principi dinastici di Ramesse III.
Dallo sperone roccioso di cui Merseger è la divina rappresentazione improvvisamente, durante gli ultimi anni di regno di Ramesse II, in seguito ad una violenta tempesta,si versò una valanga d'acqua e pietrame, accompagnata da un rombo sinistro, che invase totalmente la valle sommergendo e distruggendo tutto quello che incontrò. Molte tombe in lavorazione furono invase da pietrame che in alcuni casi si cementò contribuendo all'oblio (forse accadde anche nelle vicinanse della tomba di Tut). Quando gli operai tornarono al villaggio trovarono desolazione, i lavori furono intensificati e probabilmente si iniziò ancora un ipogeo per Ramesse.
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
Mertseger
18/09/2011 14:07
 
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Kiya, complimenti per l'ottima presentazione della divinità! E' di tuo pugno, oppure riporti qualche testo? Ho un capitoletto su di lei nella mia tesi, e ogni bibliografia è ovviamente benvenuta.

Aggiungerei che, nonostante io non sia a conoscenza di quali siano le prime attestazioni di Meretseger (anche se la sua identificazione con la Cima Tebana la mette in relazione con le necropoli regali, quindi dovremmo essere lì... sarebbe interessante sapere se è una divinità più antica!), essa sia fortemente collegata con quel senso più "personale" dell'esperienza religiosa tipico del Nuovo Regno. Il dio che "vede nel cuore", a cui si confessano le colpe e che sa punire come perdonare, sono concetti che non sono stati sempre presenti nella storia egiziana. Questa divinità mi sembra incarnare perfettamente questo "spirito del tempo".
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Thiatj

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18/09/2011 15:05
 
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Grazie Imentet, probabilmente si tratta di un'elaborazione di più testi consultati. Ma trattandosi di una discussione risalente al 2006 ho difficoltà ad affermarlo con certezza.

Per quel che ne so, abbiamo attestazioni di Meretseger provenienti esclusivamente dalla Necropoli Tebana. Questo, tuttavia, non esclude che possa trattarsi della rielaborazione di un culto ben più antico, riferito a una divinità primitiva associata alla morte. I primi accenni di cui siamo in possesso ci mostrano una Meretseger non antropomorfizzata, quindi interamente in forma animale, come serpente. Ed è proprio questo dettaglio a suggerire la sua esistenza già in epoca più antica. Il fatto che non sia connessa ad alcuna Teologia potrebbe essere un ulteriore elemento di conferma, come sosteneva Petrie.
Sostanzialmente potremmo trovarci al cospetto di una divinità ancora più antica dello stesso Osiride, il cui ricordo fu tramandato e il relativo culto tenuto in vita nell'ambito religioso popolare.
[Modificato da -Kiya- 18/09/2011 15:07]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
Mertseger
18/09/2011 15:19
 
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Grazie a te della tua risposta, mi ero persa l'antica data di inizio topic!

Interessante questa idea dell'origine più antica della divinità! Avendo le sembianze di un animale "totemico" frequente tra le divinità, potrebbe anche essere un aspetto particolare separatosi da un'altra dea precedente, magari venuto in auge al momento della nascita delle necropoli regali.
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