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Alessandria: Chi distrusse la Biblioteca?

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2006 00:21
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09/11/2006 07:35
 
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Scritto da: -francis- 20/06/2006 11.43
Sulla biblioteca di Alessandria io ho questi appunti.

Durante il I secolo d.C. la città fondata da Alessandro era il centro più ricco, urbanizzato, cosmopolita, culturale e civilizzato del mondo greco-romano e crocevia commerciale senza eguali. La popolazione si calcolava attorno ai 500.000 abitanti, superiore a quella di qualsiasi altra metropoli del Mediterraneo. La città era famosa per la sua architettura e fra le attrazioni principali c’era il famoso Faro, una delle sette meraviglie del mondo. Secondo quanto sappiamo la città ospitava più di 8oo taverne, 1500 terme, 2400 templi. E in più teatri, il foro, lo stadio per il gioco, numerosi parchi pubblici e boschetti sacri, un grandissimo mercato.
La principale attrazione però era la sua Biblioteca.
Fondata nel 295 a.C. dal primo dei tolomei, Tolomeo I Sotero...

La leggenda racconta che S. Marco apostolo ed evangelista raggiunse Alessandria e vi fondò la prima comunità cristiana portando con se in particolare 2 scritti. Uno sarebbe il vangelo indicato dagli gnostici come “vangelo iniziatico”, l’altro uno scritto di S.Pietro che era appena stato martirizzato a Roma e che raccoglieva insegnamenti di Gesù conosciuto come “l’Apocalisse di Pietro”.

Cito questi due scritti perché sembra che siano stati l’origine di una campagna di diffamazione da parte della chiesa verso gli gnostici di quel tempo a partire dal II secolo...


Una tale eresia era pericolosa in quanto dava un’immagine di Gesù come maestro dei misteri e screditava quelle classi clericali che già allora erano formate ed avevano un certo potere.
Si racconta che nel 415 d.C. la bella Hypatia, la prima donna studiosa di matematica e titolare della scuola neoplatonica di filosofia, figlia dello studioso Teone, fu inseguita e denudata per essere poi scarnificata con l’ausilio di pezzi di conchiglia. Gesto compiuto dai monaci nitriani di Cirillo, figlio di Teofilo patriarca locale.

... ma anche libri che erano considerati sacrileghi e trattavano di matematica, chimica, astronomia…

Questo è quanto alcuni storici hanno ricostruito.




Ciao a tutti.

E’ la prima volta che scrivo in questo forum (nel senso che lo è da quando è stato completamente rinnovato – brava Kiya, hai fatto un buon lavoro), e non ho potuto leggere tutti i post dei Topic aperti. Mi ha incuriosito questo post in particolare, anche perché in passato ho fatto delle ricerche sulla biblioteca di Alessandria.
Per farla in breve, consiglio di leggere la pagina di questo sito:

it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_di_Alessandria

che più o meno raccoglie, in breve, le mie informazioni.

Personaggi di spicco, che hanno lasciato le loro tracce sulla nostra tecnologia e “cultura” nautica, furono Claudio Tolomeo il Vecchio, ed Erone.
Entrambi hanno potuto “sviluppare” o “approfondire” i lori studi nella stessa biblioteca, con i documenti e oggetti “sacri” a loro disposizione (da tener presente, che Tolomeno I portò ad Alessandria il bottino di guerra di Alessandro il Grande, in termini di conoscenze scientifiche e letterarie, di tutte le città conquistate, fino i India!). Documenti, e “oggetti”, fino al quel tempo sconosciuti al mondo Occidentale. Infatti, non esisteva il copyright a quel tempo, e tutti potevano copiare se avevano libero accesso all’edificio in questione.

Una precisazione:

Il S.Marco a cui ti riferisci [SM=x822718] non era un Apostolo, ma probabilmente un discepolo di S. Pietro… Se si tratta della stessa persona a cui mi riferisco.
In un altro caso, potrebbe essere un cristiano della Chiesa Copta, a quel tempo "rivale" della Chiesa Cattolica di Roma.
Se così è, non mi stupirebbe che i suoi vangeli siano andati distrutti, e bollati come eretici. Quasi tutti gli apparteneti alla comunità Copta, furono fatti trucidare dai loro "fratelli" di Roma. Resta ai giorni nostri, solo la comunità cristiano Copta di Etiopia, ...coloro che, secondo una leggenda, custodiscono l'Arca dell'Alleanza.

Il S. Marco discepolo di S. Pietro, scrisse un Vangelo, ma si tratta di quello di Pietro, andato perso (non mi riferisco a “L’apocalisse di Pietro”). Per aver maggiori dettagli in merito, leggere le ricerche e traduzioni dei Vangeli ad opera dell’Abate Jean Camignac.
Il resto, molto probabilmente, è solo leggenda, o quasi…


Wild heart


[Modificato da @wild-heart@ 09/11/2006 7.40]

[Modificato da @wild-heart@ 09/11/2006 7.41]

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