| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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14/06/2006 22:27 | |
La Biblioteca di Alessandria, costruita nel IV secolo a.C., costituiva un enorme complesso di conoscenze senza pari per i suoi tempi. Per secoli si ritenne fosse stato Giulio Cesare a darle fuoco nel 48 a.C. quando incendiò la flotta nemica attraccata nel porto di Alessandria. Gli studiosi ritengono che il vento spinse le fiamme al complesso della biblioteca, ma recenti ritrovamenti suggeriscono piuttosto che solo i libri che non si trovavano conservati presso i moli furono bruciati in quel tempo.
Ci sono numerose teorie, nessuna delle quali definitiva, su come la biblioteca fu realmente distrutta. Una delle più probabili è che l’imperatore Romano Teodosio I (346-395 d.C.), uno zelota cristiano, considerò come bersagli i templi e le strutture pagani sparse per il suo impero. Nel 391, diresse la sua rabbia su Alessandria ed ordinò che la grande libreria fosse razziata ed il suo contenuto dato alle fiamme.
La libreria di Alessandria incorporava la colossale ambizione del suo creatore, Tolomeo I, di possedere tutta la letteratura nota del mondo. Posta nel centro dell’università di Alessandria, la biblioteca conteneva oltre 700 000 manoscritti, e rotoli di papiro, anche se molti esperti ritengono che questo numero possa includere copie multiple di uno stesso manoscritto. Il complesso della biblioteca comprendeva anche un museo, un tempio dedicato a Zeus, osservatori, laboratori, sale di lettura, ed una sala da pranzo per gli studenti in visita. C’era persino uno zoo con animali dalle più lontane regioni dell’impero alessandrino.
Nel 250 a.C., la biblioteca fu temporanea abitazione di 72 rabbini che tradussero il Septuaginta, o Vecchio Testamento, in Greco. Questa traduzione sopravvisse alla distruzione della libreria ed è ancora usata dalla chiesa greca oggigiorno. Ma le opere di Platone, Aristotele, Sofocle, ed altre grandi menti del passato furono perdute per sempre quando la biblioteca andò distrutta. |