| | | OFFLINE | | | Post: 44 Post: 44 | Registrato il: 14/09/2013 | EgiTToPhiLo/a | Suddito | |
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27/10/2013 14:16 | |
Beh, è noto che nei templi egizi agiva anche personale femminile come le "divine adoratrici" e "le cantatrici", ma aldilà della loro specifica mansione indicata dall'epiteto non sappiamo in effetti quali fossero i compiti/doveri ai quali dovevano assolvere in toto. Forse le cose erano differenti se consideriamo l'intero corso della storia egizia. Specificando meglio è assai probabile che nell'Antico Regno gli usi e costumi in materia fossero molto diversi da quelli di Epoca Tolemaica.
Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, XVII,52 2-5:
"E quasi tutti i re d'Egitto, dopo Alessandro fino alla nostra epoca hanno aggiunto al palazzo costruzioni sfarzose. La città (Alessandria) si è talmente sviluppata nei secoli successivi che quasi tutti la consideravano la più importante del mondo abitato. Per la sua bellezza, le dimensioni, l'importanza delle sue risorse e per tutto quello che riguarda i piaceri sensuali, Alessandria prevale infatti su tutte le altre città"
Properzio:
"Canopo, la prostituta"
Strabone, Geografia, XVII, 1, 17.:
"Una quantità di festaioli scendono da Alessandria a Canopo attraverso il canale, e sulle barche vi sono molte persone, uomini e donne che suonano il flauto e danzano senza alcun ritegno e con estrema licenza. Lungo il canale, gli abitanti di Canopo hanno aperto piccoli locali, dove tutto è predisposto per la distensione e il piacere."
Ma si tratta di descrizioni di città di tradizione greca anche se su suolo egiziano. Non credo esistano simili citazioni risalenti ad epoca faraonica. |