Ciao Anna, scusa se non ti ho risposto prima. Hai sentito la casa editrice?
Con l'occasione vi propongo un altro brano, la parte finale di un altro racconto che ha a che fare con le percussioni africane. L'immagine iniziale del libro è presa da una cosa che mi è accaduta realmente. Dopo quelle rigjhe iniziali si snoda il racconto. In questo, due persone che fanno parte di un gruppo di percussionisti (lei italiana, lui ghanese) si sposano, e questo è il momento del matrimonio:
Il giorno del matrimonio si sentiva su di giri: non poteva credere che di lì a pochi istanti avrebbe condiviso la sua vita con quella di Gahiji. Al suo arrivo davanti alla chiesa, trovò suo padre ad attenderla, per accompagnarla all’altare. Gahiji si voltò: era radiosa… Indossava un vestito lungo color pesca, con un velo; lo sposo invece, indossava un vestito tipico del suo paese. Naturalmente, sul fondo, erano presenti anche Gaia, Roberto e gli altri del gruppo, ciascuno con i loro djembe, che non vedevano l’ora di essere suonati per portare allegria.
La cerimonia proseguì tra l’emozione e le lacrime degli invitati, fino ad arrivare al momento fatidico del sì, al quale seguirono urla di gioia; ritmi di djembe percorsero la chiesa, propagandosi al di fuori, rendendo partecipe dell’allegria e della gioia, anche la folla che si riversava per strada. Dopo essere usciti dalla chiesa, alcun danzatori africani, scelti per l’occasione, si cimentarono in danze tribali: era il loro augurio di buona vita per gli sposi.
[Modificato da Hatshepsut76 27/06/2012 15:13]