Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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La religione egizia (Parte IV)

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2012 22:46
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20/05/2012 17:45
 
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Resurrezione e Eternità
Lungo tutto l’Antico Regno, l’eternità era riservata al Re; solo verso la fine si ebbe quella che viene chiamata “la democratizzazione dell’Aldilà”, nata sull’onda del desiderio del popolo di vivere in eterno, dopo una vita ben codotta, il tutto incoraggiato dalla crescente importanza del culto di Osiride.
Osiride era il dio della fertilità e dell’agricoltura e quindi era la divinità ideale per diventare il dio della resurrezione e dell’eternità, dato che era il primo dio ad essere risorto. Uno dei suoi epiteti era “il Dio - Pastore”.
Accanto ad Osiride, persiste sempre Ra, già presente durante l’Antico Regno, cosicché si viene a creare il culto osiriaco accanto a quello solare.
Vi è un’ampia evidenza delle vie attraverso cui il rinnovamento della natura conferma il concetto di resurrezione spiegato dal mito: il ciclo giornaliero del sole (Khepri, Ra, Atum) e il ritorno del sole attraverso le 12 porte della notte; la barca celeste di Ra; l’annuale inondazione e la crescita delle colture; gli scarabei piccoli che emergono da una palla di sterco; il giglio acquatico che si chiude di notte per risbocciare al mattino:era così facile trasporre queste osservazioni in concetti religiosi.
Dato l’amore degli egiziani per la dualità,non stupisce che vi siano due tipi di eternità: “neheh” e “djet”.
Neheh è l’eternità ciclica, la rigenerazione ricorrente, che spiega il ciclo giornaliero del sole e il ciclo annuale delle colture.
Djed è l’eternità continua o continuità eterna. Viene rappresentata con il geroglifico del cobra (dj) con un semicerchio (t) e una barra (ta) = “djet-ta” = per sempre. Il cerchio, infatti, non ha inizio né fine; si pensi al cerchio “shen”, motivo comune nell’arte egizia, che deriva da da “shenu”, rotondo e significa senza fine.
Se si prolunga il cerchio “shen”, si ottiene il cartiglio, il simbolo dove viene inscritto il nome regale: così il Re è abbracciato nell’eternità.
il dio Ra è associato con “neheh” e Osiride con “djet”: un simbolo di Osiride è un pilastro con 4 barre trasversali, chiamato “djed”, cioé stabilità.
L’ordine in terra richiede “djed - stabilità” e il Re può avere il dominio (was) su tutto. La vita (ankh) è collegata a “was” e “djed” e tutti sono parte dell’ordine cosmico (maat). Ciò è garanzia di eternità per il popolo: è sufficiente che il popolo mantenga l’ordine con la fedeltà al Re e il rispetto dell’ordine sociale e civile.
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