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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Bassorilievo raffigurante divinità egizia.

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2012 19:54
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04/05/2012 18:21
 
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Ho cercato qualche informazione in rete, per documentarmi in proposito al reperto. Ho trovato solo la pubblicazione che fa capo al vostro Museo, la quale specifica l'attuale collocazione del frammento, ma dice poco in merito a quella originale, ossia al luogo di ritrovamento.
Tu ne riferisci come 'betilo', quindi devo dedurne che si suppone fosse originariamente conficcato nel terreno in un'area ritenuta dominio della divinità? Magari a definire un'area destinata a necropoli, come tu stesso riferisci?
Se non erro è questa la funzione di un 'betilo', ma forse potrei peccare di superficialità, ignorandone un uso più esclusivo, da ricondurre in modo esplicito a una sola tomba. Qualora si trattasse effettivamente di una sorta di stele protettiva, posta a garanzia di vita eterna (come da te ipotizzato), mi sorprende l'assenza di iscrizioni.
Per qualificarlo come reperto di Epoca Faraonica, dovremmo aspettarci quanto meno la presenza di un nome, ovvero dei geroglifici necessari a comporlo, data l'importanza che questi rivestiva a quell'epoca. Secondo il Credo egizio, una stele anonima non avrebbe alcun senso. Il nome è infatti elemento essenziale, poichè il pronunciarlo era garanzia di eternità.

Non voglio dare nulla per scontato, al momento. Continuo a far ricerche di cui riporterò gli esiti più tardi.
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04/05/2012 18:37
 
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Grazie per il tuo impegno kiya.
Il mio riferimento al betilo dal fenicio bet el ( casa del dio )forse è stato da te frainteso e probabilmente sono stato anche poco chiaro ( mea culpa)infatti se ci fai caso sopra al riquadro dove viene raffigurata la figura femminile seduta c'è una sorta di trapezio interrotto dalla linea di frattura del blocco marmoreo, quella figura geometrica, che rappresenta per l'appunto un betilo, è l'unica cosa che ha messo in accordo i vari studiosi che si sono occupati del reperto.
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EgiTToPhiLo/a
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04/05/2012 18:51
 
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Se posso provare a dire la mia...In medio egiziano la cornice in cui è inserita la divinità femminile, Hwt, rappresenta le mura chiuse di un edificio, tempio o tomba. Normalmente il nome della dea Hathor, Ht-hr, è scritto con un falco al suo interno, significando proprio "la casa di Horus". Potrebbe darsi che l'intento fosse quello di indicare "la casa" (o tomba, come giustamente proponi)di questa divinità femminile, che potrebbe benissimo essere Isi, vista la diffusione che il culto ebbe sul territorio in età imperiale.
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
04/05/2012 18:56
 
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Volevo aggiungere che dobbiamo ricordarci che purtroppo il blocco è frammentato e probabilmente mancante di qualche elemento fondamentale per la sua decifrazione. Comunque l'idea che mi sono fatto è orientata sulla sigola sepoltura, probabilmente di un adepto del culto isiaco o addirittura di una sacerdotessa, data la monumentalità della sepoltura, ma qui risprofondo in un campo dove le mie conoscenze sono basse. Rimane sempre il dubbio se l'inumato fosse un personaggio orientale o un fanatico dei culti misterici ma non un orientale il che cambierebbe la genuinità dell'iconografia. Invece secondo me è remota l'ipotesi che il blocco facesse parte di un rivestimento di un luogo di culto. E poi l'ushabti?
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EgiTToPhiLo/a
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04/05/2012 19:20
 
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Non riesco a trovare notizie riguardo il tipo di pietra, che dalla foto mi pare marmo bianco, puoi confermare? Sull'wshabti e il sarcofago, anche loro sono nel medesimo materiale?
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04/05/2012 20:44
 
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Re:
sorano80, 04/05/2012 18.56:

Comunque l'idea che mi sono fatto è orientata sulla sigola sepoltura, probabilmente di un adepto del culto isiaco o addirittura di una sacerdotessa, data la monumentalità della sepoltura, ma qui risprofondo in un campo dove le mie conoscenze sono basse. Rimane sempre il dubbio se l'inumato fosse un personaggio orientale o un fanatico dei culti misterici ma non un orientale il che cambierebbe la genuinità dell'iconografia. Invece secondo me è remota l'ipotesi che il blocco facesse parte di un rivestimento di un luogo di culto. E poi l'ushabti?





I culti riferiti a divinità egizie presenti entro i nostri confini si distinsero da quelli diffusi nel resto del Mediterraneo. De Rachewiltz nel testo 'Roma Egizia' sostiene che fossero praticamente assenti tutte le influenze grecizzanti, e che si trattasse quindi di un culto molto vicino a quello tipicamente Egizio. Lo stesso fu caratterizzato dalla presenza di cariche sacerdotali che non trovavano riscontro nella variante sincretica (egizio/greca). Tra questi si annoverano ii cosiddetti pastofori, ad esempio (in taluni casi di origine straniera). Alcuni elementi tipicamente egittizzanti potrebbero essere stati introdotti così, pur risentendo di influenze locali.
Le sacerdotesse votate al culto Isiaco indossavano vesti di lino aderenti e di colore bianco, vere e proprie tuniche. La statuaria a queste dedicata era talmente simile alla rappresentazione della divinità da renderne piuttosto ostico distinguerla da quella riferita a Iside stessa.

Ma torniamo al frammento: è plausibile ipotizzare che possa essere riferito a una tomba dedicata a una sacerdotessa. In tal caso, forse potrebbe trovare una giustificazione la somiglianza dell'icona con il determinativo riferito a 'donna', il segno B1 di cui ho riportato quest'oggi. Potrebbe non trattarsi di una divinità, ma della stessa titolare del sepolcro, così rappresentata. Oppure il segno B1, aggiunto al disco solare (come copricapo Isiaco/Hathorico semplificato, se di questo si tratta) come frutto di reinterpretazione, all'epoca era associato effettivamente alla dea.

Altra ipotesi, riferita alla sua funzione: ignoro le dimensioni del frammento e fatico a immaginarlo nella sua interezza, quindi potrei scrivere una castroneria.... mi stavo chiedendo se non potrebbe trattarsi di uno di quegli esemplari di stele funeraria che sulla sommità presentavano un incavo per contenere le ceneri del/la defunto/a. Mi pare si chiamino più propriamente 'urne cinerarie'. Allego una foto a titolo di esempio, che ne ritrae una, rinvenuta a Ravenna e databile alla metà del I sec. d.C.. Al centro si nota la rappresentazione del defunto a cui si riferisce: un giovane marinaio. La stele supera il metro, in altezza.


Escluderei, tuttavia, che possa trattarsi di Imentet, tenuto conto che già fin dal Nuovo Regno i suoi riscontri si fanno sporadici in ambito funerario, persino entro i confini Egiziani.
[Modificato da -Kiya- 04/05/2012 23:12]
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04/05/2012 20:54
 
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Re:
Maat Ka Ra, 04/05/2012 19.20:

Non riesco a trovare notizie riguardo il tipo di pietra, che dalla foto mi pare marmo bianco, puoi confermare? Sull'wshabti e il sarcofago, anche loro sono nel medesimo materiale?




Bentornata, Maat ;)

confermo che si tratta di marmo.
Per completezza di informazioni, allego la pagina dedicata al reperto, così come pubblicata nel Catalogo del Museo della Media Valle del Liri, a Sora, dove ne è esposto un calco (il frammento originale è stato murato sulla facciata della locale Chiesa di S. Restituta). Nel Catalogo è anche presente un'immagine del dettaglio ingrandito. Allego anche quella:

[Modificato da -Kiya- 04/05/2012 21:01]
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04/05/2012 21:15
 
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Re:
sorano80, 04/05/2012 18.37:

Grazie per il tuo impegno kiya.
Il mio riferimento al betilo dal fenicio bet el ( casa del dio )forse è stato da te frainteso e probabilmente sono stato anche poco chiaro ( mea culpa)infatti se ci fai caso sopra al riquadro dove viene raffigurata la figura femminile seduta c'è una sorta di trapezio interrotto dalla linea di frattura del blocco marmoreo, quella figura geometrica, che rappresenta per l'appunto un betilo, è l'unica cosa che ha messo in accordo i vari studiosi che si sono occupati del reperto.




Grazie a te.

Ok, ora mi è chiaro. Effettivamente ho inteso io malamente, credevo ti riferissi proprio agli oggetti definiti 'betili', non al dettaglio decorativo presente sulla lastra.

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05/05/2012 09:05
 
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Scusate la mia manifesta ignoranza, ma siccome non conoscevo i luoghi nominati, prima di tutto ho dovuto cercare su Google dove fosse questa Valle del Liri.
Ho trovato questo sito: Comunità Montana Lazio

In cui viene spiegato che si trova nel Lazio, in provincia di Frosinone:


La XV Comunità Montana "Valle del Liri" include un vasto territorio del Lazio meridionale che si prolunga per circa 50 km, in direzione nord ovest-sud est.

Tale territorio comprende una popolazione con oltre 103.000 abitanti e ben 19 comuni. Ognuno di questi ha sul proprio territorio peculiarità artistiche, storiche, culturali e naturali che meritano di essere conosciute ed apprezzate.

Attraverso queste pagine vogliamo farvi conoscere oltre al nostro territorio, la XV Comunità Montana "Valle del Liri" come ente, che funzioni svolge e quali servizi fornisce.


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05/05/2012 09:56
 
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sorano80, 03/05/2012 17.54:

Questo messaggio è rivolto a chiunque mi possa aiutare ad identificare la divinita raffigurata in un bassorilievo presente nella mia città. Grazie.

Si, in effetti a questo punto, soprattutto grazie a voi, tenderei anche io ad escludere Imentet, per orientarmi sulla più semplice tesi della raffigurazione della defunta ( a volte le tesi più banale è quella vincente) rimangono aperti sempre alcuni interrogativi, in particolar modo se la sepoltura era per inumazione o incinerazione anche se la presenza dell'ushabti presumeva forse una sepoltura con sarcofago.
Per quanto riguarda le dimensioni del frammento l'altezza è 45 e la larghezza 35 circa, ricordando sempre che si tratta di un frammento.
So che era in corso una tesi di laurea che appunto trattava i culti orientali nella mia zona, cerco di rintracciare il laureando e vediamo cosa ha scritto sul frammento.
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