Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Dalla XXII Dinastia, nota come "Libica", alla Dinastia Kushita: agli albori del Rinascimento Egizio

Ultimo Aggiornamento: 16/01/2012 12:39
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
15/01/2012 20:34
 
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Inclusa nel cosiddetto Terzo Periodo Intermedio e riferita all’intervallo di tempo compreso tra il 945 e il 715 a.C, per un totale di circa 230 anni, la XXII Dinastia è composta da:


    Sheshonq I
    Osorkon I
    Sheshonq II
    Takelot I
    Osorkon II
    Takelot II
    Sheshonq III
    Pemay
    Sheshonq V
    Osorkon V
    Harsiese



Alcuni di questi Sovrani regnarono contemporaneamente nel Basso e nell'Alto Egitto.

I mercenari Libici, che da tempo rimpinguavano le schiere dell’esercito del Faraone (per saperne di più: I "libici" e la "Libia" all'epoca dell'Antico Egitto ), riuscirono a impadronirsi del potere, dando vita a quella che passò alla storia come una dinastia di origini Libiche (Meshawash), fondata da Sheshonq I, circa a metà del X secolo a.C..
I Libici governarono da Bubastis e successivamente da Tanis, nel Delta del Nilo.

I Capi Libici mantennero la loro identità e anche i loro nomi stranieri, ma per il resto intesero abbracciare in toto la cultura Egizia. Regnarono secondo le tradizioni locali forse con l’intento di ottenere legittimazione al trono e il pieno riconoscimento da parte della popolazione, che era di prevalenza Egizia. Certo è, tuttavia, che non furono del tutto immuni al fascino di una cultura che evidentemente ritennero superiore alla loro. A riprova di ciò occorre menzionare che Osorkon II ripristinò la celebrazione dell’Heb-Sed, ovvero il Giubileo Reale, in quel di Bubasti.
La loro fu un’amministrazione di tipo militare che alcuni studiosi definiscono una vera e propria dittatura. I Governatori locali erano essenzialmente Comandanti dell’esercito e numerose fortezze furono costruite intorno agli insediamenti principali. L’organizzazione interna era molto vicina a quella che si potrebbe definire un’amministrazione di tipo feudale.

Il primo Sovrano della Dinastia Libica, Sheshonq I, nipote di Osorkon il Vecchio e discendente dei "Grandi Capi dei Meshawash", salì al trono in modo pacifico beneficiando del fatto che durante la XXI Dinastia l'Egitto risultò indebolito dalla ripatizione di potere tra la casta regnante di Psusenne II e il clero Tebano. All'epoca Sheshonq era Generale dell'esercito e consigliere del Re, oltre che suo genero, avendone sposato la figlia Maatkare. Alla morte del suocero, Sheshonq ereditò il trono e riunì il Paese sotto il suo controllo, dopo uno scontro con il clero di Tebe che, in larga parte, si diede alla fuga verso Napata. Sheshonq I installò a Tebe il figlio Iuput, con la carica di Gran Sacerdote. Altri suoi figli vennero nominati Profeti di Amon.
Durante il suo Regno ebbe luogo il sacco di Gerusalemme di cui si trova riscontro nella Bibbia (dove il sovrano Egizio è indicato con il nome Shishak).

Nonostante questo l'intera Dinastia è caratterizzata dal fatto che la figura del Re non riconquistò i suoi tratti peculiari di figura di primo piano, perduta già in precedenza. Si potrebbe affermare che il Re fosse considerato alla stregua di un Governatore Locale. Non solo la concezione del Sovrano aveva subito mutamenti, ma evidentemente lo stesso non era forte abbastanza da esercitare pieni poteri sull'intero territorio. Limite ulteriormente aggravato dalla dislocazione delle strutture amministrative, collocate nelle aree rurali e in prossimità dei deserti, così da risultare al di fuori della portata del controllo Reale.

Durante il regno di Osorkon II, Tebe riconquistò nuovamente la sua indipendenza e il Gran Sacerdote di Amon, Harsiesi, figlio di Sheshonq, si proclamò Re.

Sotto il Regno di Takelot II, scoppiò una guerra civile che ebbe epicentro proprio in quel di Tebe. La sommossa consentì a Petubasti I di dichiarare i propri domini nell’Alto Egitto indipendenti, dando così inizio alla Dinastia successiva, la XXIII, che durò all’incirca 60 anni, pressocchè interamente accavallati a quelli terminali della XXII Dinastia.

Ben presto altri centri regionali assunsero potere, consentendo ai rispettivi Governatori locali di proclamarsi Re a loro volta. Nell’arco di poco tempo, intorno al 730 a.C. il Paese risultò suddiviso in sei Regni distinti. Seguì la cosiddetta Dinastia Saitica, la XXIV, di breve durata e che contempla soltanto due Sovrani (Tefnakht e Bocchoris).

Verso la metà del IX secolo a.C., il re Kushita Kashta elevò la propria figlia a figura di spicco sacerdotale a Tebe, cercando di bypassare il Sommo Sacerdote. Kashta riuscì laddove i suoi predecessori avevano fallito, pacificando i tre quarti del Paese. Solo pochi anni dopo, infatti, i Re Nubiani/Kushiti furono in grado di stabilire il pieno controllo della regione, fondando così la dinastia XXV, con la quale ebbe inizio il cosiddetto periodo del "Rinascimento Egizio".



[Modificato da -Kiya- 16/01/2012 08:09]
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
16/01/2012 00:26
 
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sargon
Bravissima! Almeno una laurea Honoris Causa sarebbe più che meritata.
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
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S3t n m3't -
16/01/2012 08:17
 
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Grazie Sargon :)
Tuttavia non ho alcun merito , se non quello di essere attratta da qualsiasi periodo relativo alla Storia Egizia. Quella che sia l'Epoca in questione, ci si approccia con la ferma certezza che sia densa di aspetti interessanti da approfondire.
Fiducia ben riposta e mai disattesa.
[Modificato da -Kiya- 16/01/2012 08:23]
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
16/01/2012 12:39
 
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Si, però non tutti hanno una prosa così cristallina e tengono i fatti separati dalle opinioni. :)











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