00 01/11/2010 10:16
Certamente, ma quelle che citi, Nefertiti83, non sono esigenze che richiedono l'edificarsi di una capitale per essere soddisfatte... o almeno così mi verrebbe da pensare. Il commercio con il nord e la protezione militare dall'oriente erano già ben attivi sotto la XVIII dinastia. E la necessità di abitare nel posto di origine della propria famiglia era già stata risolta da Seti I con una residenza estiva.

Spostare una capitale vuol dire spostare l'intera corte, con tutti gli "uffici" che le occorrono. Spostare le migliaia di abitanti che ne formeranno la popolazione. Costruire da zero un nuovo istituto religioso, con tanto di tempio e sacerdoti al seguito (nel caso di Pi-Ramesse quello di Ptah).
Un bel impegno insomma, e per che cosa? Ramses II poteva avere la sua residenza estiva sul delta, poteva avere la sua "piazza affari" e poteva avere anche un tempio di Ptah senza spostare la capitale.
Tutto questo dispiegamento di gente forse aveva uno scopo, dovevano essere pronti e disponibili nell'immediato in caso di impiego bellico verso Qadesh? Certo non si sapeva che si sarebbe svolta una battaglia proprio lì, ma era nell'aria la possibilità di uno scontro con gli Ittiti e che sarebbe avvenuto per forza in direzione nord-orientale.
Due divisioni militari e le risorse di una nuova capitale a portata di Gaza. Era da lì infatti che arrivava l'odore della minaccia. Potrebbe perciò essere stata proprio la presenza Ittiata al di là del mare un'altra ragione, a mio parere la più importante, che ha spinto Ramses II al progetto Pi-Ramesse.

Perché Pusch non la cita nemmeno come ultima probabilità? Con quali supposizioni si escludono gli Ittiti dai pensieri di Ramses II? E allora che motivo avevano Seti I e Ramses II di raddoppiare le forze militari nel giro di qualche decennio?

Non sono filo-ittita ma non posso credere che questa civiltà non abbia influenzato alcune scelte da parte degli Egizi proprio negli anni che precedevano la battaglia di Qadesh.