00 21/11/2009 10:30
Credo per via del fatto che si è dovuta cercare una convenzione che potesse mettere d'accordo tutti. Dopotutto la "e" è la vocale più "impersonale" (studiando Ebraico, lingua semitica, quindi non del tutto estranea al nostro antico egiziano, c'è questa "vocale", chiamata Sheva, che è fra le altre cose presente anche nell'antico indoeuropeo, che per l'antico ebriaco (biblico) si pronuncia oggi "e", una e molto veloce, che si può leggere o non leggere; in indoeuropeistica si studia che lo sheva storicamente avrà esiti diversi a seconda delle lingnue.. quindi la si può considerare come una vocale intermedia, che può trasformarsi in una delle altre vocali, più consistenti;) ... quindi, dicevo, credo che la "e" convenzionale abbia un po' questo valore, ovvero di rendere un suono intermedio;