00 26/04/2012 22:47
Ritengo che l'ipotesi di contemporaneità tra la XXI e la XXII dinastia possa ritenersi tutt'altro che peregrina.
Al termine del Regno di Ramesse XI - durante il quale ebbero inizio i disordini che portarono alla conquista del potere da parte dei discendenti Libici, i Libu e i Meshawash che occupavano già le città del Delta - la linea di successione effettivamente si sdoppiò, a seguito di una spaccatura di governo che vedeva in campo, da una parte, la città di Tanis (con Smendes quale capostipite) e dall'altra Tebe, reticente a rinunciare al suo secolare potere, guidata dai Sacerdoti di Amon. Venne il momento in cui, tramite matrimoni 'dinastici' (a definirili tali è l'Egittologia ufficiale), queste due linee di governo trovarono un punto di incontro che sentenziò a favore dei Sovrani di Tanis (i cosiddetti 'Sovrani Libici', per via delle loro origini). Ciò, tuttavia, non impedì al Clero Amoniano di mantenere una propria identità e soprattutto l'egemonia e l'indipendenza dello stato Tebano.
Che le dinastie XXII, XXIII, e XXIV abbiano regnato simultaneamente, grazie all'iniziativa dei Sovrani Libici di installare a Tebe i propri figli con la carica di Primo Sacerdote, è fatto assodato e ipotesi accreditata anche per chi sostiene la Cronologia ufficiale.

All'origine della XXII din., tuttavia, troviamo Sheshonq I, il quale (mi pare sia fatto assodato) era genero di Psusenne II. Quest'ultimo è riconosciuto da chi appoggia la Cronologia ufficiale quale ultimo sovrano della XXI din. Per accettare quindi l'ipotesi di una contemporaneità tra le due dinastie in questione occorrerebbe poter spiegare come sia possibile che il primo sovrano della XXII dinastia fosse imparentato con l'ultimo Re della XXI.
C'è una sola ipotesi plausibile: la sequenza dei Sovrani che composero la XXI din., per come presentata dalla Cronologia ufficiale, non è corretta. Cosa possediamo a sostegno di una tale affermazione?
[Modificato da -Kiya- 26/04/2012 22:47]