00 05/03/2009 00:04
Quanto traspare dalle parole della Prof.ssa Bresciani mette in evidenza un "dietro le quinte", che finora si è voluto, con ogni mezzo, tenere celato.
I sintomi di quanto sta succedendo, tuttavia, sono stati preannunciati dalle recenti "manifestazioni" che hanno coinvolto il Museo. Manifestazioni acclamate a gran voce, ma soltanto da chi non ha fatto dell'Egittologia e della storia Egizia una reale passione.
Non è più il patrimonio culturale che esso custodisce ad essere posto in primo piano, bensì l'intenderlo, nel suo insieme, quale strumento "promozionale".
L'attuale gestione certamente starà agendo con le migliori intenzioni nei riguardi dell'inestimabile tesoro che si è trovata a dover amministrare, tuttavia si è costretti ad ammettere che forse si è perso di vista quello che era il reale obbiettivo da raggiungere.
Indubbiamente chi visita Torino non rinuncia a raggiungere il Museo, con ottimo incremento della popolarità e degli incassi. Ma cosa si sta facendo, attivamente, per il bene del Museo e soprattutto per tutto quanto dentro di esso è custodito?
L'epiosodio che recentemente ha riguardato il Canone Regio, presentato con un tale clamore, con l'evidente desiderio di offuscare il reale problema insorto, purtroppo parla in modo chiaro ed esaustivo.
Detto ciò non intendo cercare un colpevole. Certamente ce n'è più di uno e da questo insieme non è possibile escludere proprio quelle Istituzioni che, più di ogni altro, dovrebbero avere a cuore le sorti del Palazzo dell'Accademia e dei suoi inestimabili contenuti.