00 22/01/2009 21:56
L'argomento che hai proposto mi ha convinta a riprendere in mano un testo a cui ho pensato proprio ieri sera, mentre inserivo la discussione dedicata al nome di Akhenaton. Si tratta del volume di Bongioanni/Tosi, dal titolo "Spiritualità dell'antico Egitto - I concetti di Akh, Ba e Ka", che in questo momento ho qui, accanto alla tastiera.

In proposito all'ombra, il testo in questione afferma che vi fossero due termini per indicarla. Il primo è lo stesso che citi tu, swt/swjt; il secondo, incvece, tipico del Nuovo Regno, è h3 jbt. Entrambe i vocaboli indicano sia l'ombra prodotta dagli oggetti che quella relativa alle persone.
In quanto "elemento" sviluppato dal corpo, l'ombra va intesa come elemento spirituale che incarna l'essenza umana, quella intima.
Essa manifesta tuttavia un atteggiamento particolare, poichè, nonostante fosse legata al corpo del defunto, spariva al momento del decesso, per poi ricomparire e ricongiungersi al corpo non appena il defunto usciva dalla tomba.

Da quanto si evince dai Testi dei Sarcofagi, l'ombra era in un certo senso paragonabile al ba, e allo stesso abbinata in più di un verso, per funzione vivificante, in quanto era ritenuta in grado di trasmettere al defunto la forza proveniente dalla divinità.
Inoltre sia il ba, sia l'ombra erano ritenuti in grado di muoversi nella Duat, non ostacolati dai Guardiani di Osiride, laddove, invece il corpo era assoggettato all'immobilità (riferimenti a questo aspetto si incontrano nel Libro dei Morti).

Anche nel Giudizio Divino l'ombra era ritenuta di fondamentale importanza per la continuazione della vita nell'Aldilà. Tant'è che tra i 42 Giudici a cui sottoporsi, il defunto ne incontrava uno il cui nome era "'m-swt", ovvero "divoratore di ombre". Questi era molto temuto, poichè essere privato della propria ombra era pari a una seconda morte, di fatti se l'ombra si dissolveva o veniva divorata nella Duat, ad attendere il defunto restava solo il Caos che lo avrebbe inghiottito.


All'elenco a te proposto, quali elementi spirituali, andrei ad aggiungere l'energia, ovvero hekau, la "forza soprannaturale", la "magia", elemento a cui il defunto aveva diritto una volta purificato, quando raggiungeva l'orizzonte orientale del cielo. Anche il cuore, ib, può essere annoverato come tale. Stando a quanto si legge nei Testi delle Piramidi esso era sovente assimilato al ka e come il ka aveva il ruolo di genio protettore del defunto.