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Oltre alla decorazione a bassorilievo, su cui mi sono dilungata fin troppo, ci sono anche decorazioni pittoriche e a commesso litico.

I motivi ricorrenti sono circa gli stessi; la pittura è una tecnica molto più rapida della scultura, ma non solo, essa permette anche dei ripensamenti, maggiore flessibilità nella scelta di scene e soggetti, quindi amplia le possibilità dell’artista, aprendo a una vasta gamma di varianti.

L’Egitto fu certamente una terra fertile anche per il fiorire delle arti; grazie alla sua lunga tradizione permise lo sviluppo di particolari capacità artigianali, sia nella lavorazione delle pietre, anche le più dure, sia per la produzione delle polveri colorate da usare come pigmento in pittura e per la colorazione delle fibre tessili.

Infatti un materiale molto sfruttato fu la stoffa, infatti tessuti preziosi come le stoffe copte se ne vedono raramente nella storia; qui i motivi descritti trovano nuove ed interessanti applicazioni.

Il lino è sempre il più diffuso, ma la lana non è più un tabù, riabilitata grazie alla simbologia pastorale, strumento favorito dalla nuova religione.

La fibra può essere tinta in filo, quindi usata per la trama o l’orditura delle pezze; come nei telai moderni, l’alternanza dei fili colorati realizza l’effetto del disegno.

Per ottenere un disegno in “bianco e nero” è sufficiente usare due tinte a contrasto.

Esistono anche esempi di ricamo a ritaglio: le stoffe colorate a “bagno”, cioè monocromatiche, vengono ritagliate secondo il disegno, quindi montate con ago e filo su una stoffa di supporto, generalmente più robusta, di colore neutro o bianca.

Le basi del ricamo moderno, come noi lo conosciamo, erano già state gettate, qui, in Oriente, in Egitto.
Il filo, e quindi la stoffa risultante, possono essere molto fini, come un tulle o un voile, in modo da poter essere lavorate in “piastrelle” da applicare sui vestiti o da comporre in fregi a striscia.

Venivano applicate ad ago sopra a tuniche più grossolane, creando una grande quantità di nuovi tipi di abito, gli antenati degli attuali paramenti sacri dei religiosi.