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L’Inno Cannibale
Non strettamente come offerta agli dei, l’Inno Cannibale di Unas e di Teti parla di cannibalismo per guadagnare potere proveniente dagli dei dell’antico Egitto. I Testi delle Piramidi hanno una sezione che sembra suggerire come in tempi predinastici il governatore potesse acquisire potere magico dagli dei attraverso i sacrifici umani.
Le dichiarazioni 273-274 dei Testi delle Piramidi, conosciuti come l’Inno Cannibale, descrive il faraone che cannibalizza gli dei – ‘Un dio che vive dei suoi padri e si ciba delle sue madri… che vive dell’essere di ogni dio, che mangia i loro visceri… Il faraone è colui che mangia uomini e vive di dei’.
E’ un testo assetato di sangue sul potere del faraone, che parla di morte e di uccisione e di divorazione di parti di corpi. Ciò sembra combinare cannibalismo rituale con sacrifici agli dei, ma non esiste prova diretta che il cannibalismo fosse normalmente praticato nell’antico Egitto.
Tuttavia c’è la possibilità che episodi di cannibalismo possano essere capitati durante tempi di grande carestia e siccità. Durante il Primo Periodo Intermedio ci fu una grande carestia, tempeste di sabbia, peste e instabilità politica che afflissero per decenni il paese. Ankhtify, governatore del 3° nomo dell’Alto Egitto durante questo periodo, lasciò nella sua tomba questo messaggio: “… il cielo fu nuvoloso e la terra […] di fame su questo banco di sabbia di Apopi… tutto l’Alto Egitto ra tinto dalla fame e mangiava i suoi bambini, ma io non permisi a nessuno di morire dalla fame in questo nomo”.
Malgrado la sua vanteria, Ankhtify può non aver mentito circa la gente ridotta a mangiare i suoi figli per sopravvivere. Abdel-Latif Al-Baghdadi, uno studente di medicina di Baghdad che fu in Egitto fra il 1194 e il 1200 a.C., riferisce di gente che abitualmente mangia carne umana, anche genitori che mangiano il loro stessi figli. I sepolcri furono saccheggiati alla ricerca di cibo, assassinii e rapine regnavano incontrollate e nobildonne imploravano di essere comprate come schiave. Queste scene orrende sono state causate da una scarsa piena del Nilo per due anni seguenti.
Nella descrizione della Settima Ora dal ‘Libro dell’Amduat’ (ImyDwat), ci sono 4 strutture di forma rettangolare con un letto o un cumulo di sabbia all’interno, sormontato da due teste umane, una per ciascun lato. E.A. Wallis Budge le chiama le “4 tombe di Osiride”, dicendo che le teste erano supposte per venire fuori quando sentivano la voce di Ra, quando attraversava quella particolare area del mondo sotterraneo.
Non c’è dubbio fosse usanza, nel predinastico, uccidere servi nelle tombe dei re e dei nobili in modo che le anime delle vittime potessero proteggerli e tener lontani spiriti infernali. Le teste umane sulle tombe di Osiride probabilmente rappresentano una costumanza che, quando Osiride fu sepolto, i sacrifici umani venivano offerti presso la sua tomba per questo o per quel proposito.

-- Gli Dei degli Egiziani, E.A. Wallis Budge

Ciò può essere messo in relazione oppure no con dei sacrifici umani. E. Hornung da una differente descrizione rispetto a Budge: “… una volta ancora osserviamo i quattro luoghi sepolcrali del corpo solare [di Ra]…”. Non c’è riferimento nel testo all’uccisione di umani per la protezione di Ra durante il suo viaggio.
La traduzione di E.A. Wallis Budge dell’Amduat può essere trovata nel “Libro dell’Am-Tuat”.

· Re Aha – 33 sepolture sussidiarie alla Tomba B10, 15,19
· Djer – 318 sepolture sussidiarie alla Tomba O
· Djet – 174 sepolture sussidiarie alla Tomba Z
· Merytnit – 41 sepolture sussidiarie alla Tomba Y
· Den – 136 sepolture sussidiarie alla Tomba T
· Anedjib – 64 sepolture sussidiarie alla Tomba X
· Semerkhet – 68 sepolture sussidiarie alla Tomba U
· Qa’a – 26 sepolture sussidiarie alla Tomba Q