00 04/04/2010 23:41
Re:
RAMSY, 03/04/2010 0.10:


il processo alchemico di solve et coagula, cioè di raccolta della luce nell’uomo e della conseguente restaurazione dell’ “Uomo di Luce”. Il rito egizio consisteva nel “passaggio attraverso la pelle” di un animale sgozzato, simbolo della rinascita a nuova vita (fine della nigredo e taglio della testa dell’Ego).


Solve et coagula? Nigredo, alchimia? Rabbrividisco...
Lo studio apparso su Sphinx è molto più tecnico, se non tanto più chiaro.

Quando ci apprestiamo a studiare a fondo qualunque particolare della cultura egizia e del sapere da essa generato, spesso siamo tentati di partire da significato della parola, andando alla ricerca di etimi ormai impossibili.
Come abbiamo visto tante volte però (ricordo di aver affrontato qui il problema di ankh e di Aset, come esempi), il significato del geroglifico è fuorviante, o solo speculativo, e spesso non può essere preso seriamente in considerazione, perché la lingua rimane un segno evanescente, della durata del suono, quindi ben più antico e perfettamente indipendente dalla sua versione scritta.
Quest'ultima si avvale di somiglianze molto sovente solo fonetiche.

Infatti anche l'autore dell'articolo spende ben poche parole seguendo la pista dell'etimo geroglifico, mentre depone maggiore fiducia negli indizi etnici.
Dunque l'uso del tekenu sembra provenire da antiche usanze analoghe, forse di matrice libica o comunque settentrionale, giunte attraverso una delle numerose componenti etniche dell'Egitto unito.
Sembra abbastanza convincente...

[Modificato da pizia. 04/04/2010 23:42]