00 04/04/2010 09:40
IL TEKENNU - I TEKENNU

Dunque il colore dei capelli del Tekennu non è specificato, mentre quello dei Nubiani è detto "nero" . : I capelli del Tekennu potvano pertanto non essere neri, conseguentemente a questa osservazione, e se ci si ricorda del personaggio nella cappella di Abusir, si concluderà che non ci sarebbe nulla di straordinario, a quanto pare, se fosse uno degli uomini rossi di capelli sacrificati ad Abusr.

Sembrerebbe, malgrado la piccolezza delle figure scolpite nella tomba di Mentherkopeshef, che il Tekennu ha in una delle scene di questa tomba, la stessa foggia di capelli degli stranieri.
In ogni caso, il nome stesso del personaggio tende a far attribuire ad esso una origine straniera, che non sarebbe nè etiope nè semitica.

In Egiziano Tekennu [geroglifico] significa "avvicinare", nulla di più, ma con la vittima umana la parola non è mai accompagnata dal determinativo, come se si fosse voluto cancellare il significato. Senza dubbio non si sarebbe presa una simile precauzione se questa parola avesse espresso una idea così banale come quella di "avvicinare" oppure di "vicino"; conseguentemente è lecito cercare altrove la spiegazione della parola.
Esisteva, in effetti, vicino all'Egitto, nelle Oasi, una popolazione di Tekennu.
Il loro nome si scriveva in modi diversi, [ger] nel papiro Anastasi IV e [ger] sulla stele di Israele, ma la copia di questo ultimo testo, a Karnak, ha una variante in [ger], secondo lo storico Inschiften de Dunichen, che riproduce esattamente la pronuncia del nome di vittima umana,[ger]. Si vede dal determinativo che gli Egiziani, in virtù forse di qualche allusione al ruolo di nomadi, riconducevano probabilmente il nome della tribù dei Tekennu o Tektana, alla loro radice Keka [ger] guardare, e [ger] Tek camminare; in questo caso il termine "tana" o "tinu" è un suffisso, ed un suffisso non egiziano, cosa che indica l'esistenza di una parola Tek o Teka, straniera o no, con un plurale straniero in Tana, Tini, Ten. Questo perchè il singolare era Teka e gli Egiziani hanno attribuito al gruppo completo i determinativi che ha. Quanto al plurale Tana, Tinu, verosimilmente è una forma berbera : in berbero un certo numero di plurali prendono per eufonia una t oppure una n davanti la terminazione n, come in "azibara" (cinghiale), pl.initen, in lebou (libico).....ecc.
Cpme pure si ha l'impressione di un etnico Teka, al plurale Teka-Ten, trasformato dagli Egiziani in Tektana, tektinu; questo è con elisione o assenza della seconda t, forma più semplice del plurale.
C'è da sottolineare che questo "etnicismo" non ha come determinativo il palo di confine, prova o indice che l'Egitto guardava i Tekennu come "propri".
Questo ha a che fare con quegli abitanti di "Maree" e Apis", sulla frontiera della Libia che si reputavano libici e non egiziani, insoddisfatti delle cerimonie religiose e che desiderando che non fosse loro proibito di sacrificare delle mucche, mandarono incaricati ad Ammon per dichiarare che essi non avevano niente in comune con gli Egiziani, che essi abitavano fuori del delta. Relativamente al culto essi non erano d'accordo ma in definitiva desideravano ottenere il permesso di mangiare ualsiasi cibo.
Ora il Dio rifiutò dicendo che tutto ciò che il Nilo bagna nei suoi straripamenti........il Nilo nella sua interezza, non copre solamente il delta, esso inonda anche la parte del paese ritenuta libica, talvolta anche arabica, fino a due giornate di marcia.
Lo storico insegna che gli abitanti dell'oasi di Ammon, gli Ammoniani, sono coloni dell'Egitto e dell'Etiopia, la loro lingua attiene quella di questi due territori.

C'era senza dubbio..............

(continua tra poco)