00 15/11/2008 17:24
Re: Re: Re:
-Kiya-, 08/09/2007 18.07:




Grazie Hotep, questa immagine mi rende felice. Il perchè.... prima o poi lo scoprirò. Starei ore ad ammirarla, ma mi è bastato un istante per notare un particolare: l'affetto del sovrano che l'artista intendeva trasmettere è stato reso alla perfezione, nonostante l'opera risulti chiaramente incompiuta. Ma altrettanto è l'affetto ricambiato dal personaggio femminile. Notate la mano di lei posta sul gomito di lui, sotto il suo braccio. Ancora una volta ribadisco che non riesco a vederci l'atteggiamento di una bambina.






ho in parte la risposta alle ragioni che mi rendevano felice nell'ammirare quel gesto. Ho, infatti, davanti a me il testo intitolato "Tesori Egizi al Museo del Cairo", del Prof. Tiradritti, a cui ho già fatto riferimento in un'altra discussione.

In calce alla statua che ha dato vita a questa discussione, trovo conferma di quello che è il mio punto di vista, avvalorata da alcuni elementi che andrò ad illustrarvi.
Abbiamo di fronte un'opera singolare, la quale ritrae Akhenaton, assiso sul trono, che tiene una figura femminile sulle sue ginocchia. Il Re, oltre alla corona con l'Ureo, indossa un abito con maniche corte e svasate. Il personaggio femminile, siede di traverso sulle ginocchia del Sovrano e appare nudo, ad eccezione di una corta parrucca sulla testa.
Una scena assai insolita, come anticipato, che diviene tale nell'osservare che le due figure sono state ritratte nell'atto di baciarsi, in atteggiamento molto intimo per i canoni dell'epoca.
Nel complesso è poi possibile rilevare alcune valenze erotiche, come il fatto che la figura femminile stringe con la mano sinistra il gomito destro di Akhenaton. Un gesto che compare anche nella decorazione delle stanze superiori della porta monumentale di Medinet Habu, che ritrae Ramesse III in intima compagnia della sua sposa, gesto considerato inoltre estremamente sensuale in Egitto.
Un'altra lettura in chiave erotica è data propro dal fatto che la figura femminile indossa esclusivamente una parrucca, che ne esalta oltremodo la nudità, rendendola ancora più affascinante (pensiero mio).
Di questo si trova preciso riscontro in alcune poesie erotiche egizie, in cui si descrive l'amata, che prima di incontrare il suo compagno, ha cura di indossare null'altro che la parrucca. Stesso riscontro ci da il Racconto dei due fratelli(ricordate che secondo qualcuno fu ispirato da episodi e soggetti realmente vissuti all'epoca in oggetto e che alcuni studiosi ritengono proprio che il soggetto femminile fosse ispirato a Kiya?) o il Papiro Erotico di Torino, che mostra una donna con parrucca e soltanto pochi gioielli.

Queste le ragioni per cui si giunge a conclusione che la figura femminile proposta potrebbe rappresentare una sposa e non una delle figlie del Re. Ciò, nonostante le ridotte dimensioni, che, per l'epoca, erano del tutto convenzionali, per sottolineare la preminenza del Re, rispetto a chiunque altro, ivi compresa la sua Sposa.