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CEREALI. Pani, focacce, dolciumi
Quale sia stato il cereale più anticamente coltivato in Egitto è oggetto ancora di discussione, ma è sicuro che la coltivazione dell'orzo risalga a epoca preistorica almeno nella zona del Delta. Ad esso successivamente si aggiungono il grano e il farro.
Grano e orzo erano la base dell'alimentazione, utilizzati per la fabbricazione del pane e della birra; il pane di farro era invece consumato dai ceti più modesti.
Nelle case egizie si produceva la farina con una tecnologia elementare: i chicchi, preliminarmente frantumati in un mortaio di pietra erano poi macinati con una pietra sopra una lastra litica inclinata; la farina grossolana era poi passata al setaccio. Per ottenere una farina più fine, si potevano tostare leggermmente - o farli seccare al sole - i chicchi dei cereali prima di macinarli. Ne deriva che, col pane, era sempre mischiata della polvere minerale, la causa probabile dell'usura riscontrata sui denti della maggiore parte delle mummie egizionane esaminate.
Il pane si faceva ovviamente aggiungendo alla farina l'acqua e un po' di sale, e impastando la massa ottenuta, a mano oppure, per grandi quantità, con i piedi dentro grandi recipienti; i pani bassi e schiacciati, potevano essere cotti direttamente su una pietra piatta messa sul fuoco o sul piano del forno aperto, oppure cuocevano aderenti alle pareti del forno.
La lievitatura non era ignota, ottenuta dalla pasta inacidita prima e da una vero e proprio lievito poi.
Una farina di cereali è indicata come cibo caratteristicamente egiziano da Dioscoride e Plinio, che ne danno in greco il nome, athera, termine che trascrive certamente l'egiziano teret, "farina". Erodoto e Teofrasto testimoniano l'esistenza in Egitto di un pane fatto con farina di semi di loto, simile al miglio, impastata con latte e acqua; ne parla anche Plinio, secondo il quale il pane di loto, mangiato caldo, era leggero e digeribile.
La pasta del pane poteva essere arricchita con del grasso, con uova, o addolcita con miele o con frutta (fichi, giuggiole o la polpa della palma dum). Sulle focacce si poteva spalmare una specie di "marmellata" di datteri e miele.

[Modificato da -Kiya- 20/10/2005 1.59]