00 05/06/2020 16:03

Per quanto riguarda il termine “portatore di mattoni” prendo atto che sia giusto, anche se sarei curioso di sapere come hanno fatto a stabilire che si tratta di una variante della forma classica, scritta con quell’unico ideogramma che, solitamente, non vuol dire mattoni (il dizionario cita proprio questa stele);  vabbè… ubi maior minor cessat.


 


Andando avanti, la frase successiva inizia con un simbolo scolpito abbastanza grossolanamente, secondo me potrebbe essere un G1, chi ha trascritto lo ha invece interpretato come G43, tuttavia credo che l’interiezione hA sia l’unica cosa sensata all’inizio di questa frase; lo iw posizionato subito sotto è di difficile interpretazione, dato che è una frase imperativa e che dunque non vuole lo iw iniziale. Non ho trovato nessun riscontro su hA-iw, hw-iw, etc.; sono abbastanza restio a liquidare i simboli come errori e dunque ho ipotizzato (senza eccessiva convinzione) che il termine concluda la frase, nella sua accezione di “qui ed ora”, contestualizzando l’ordine.


Il seguito è abbastanza lineare con im imperativo in forma particolare di rd. La mansione sS-qd.wt (VYGUS 1316) sostanzialmente pittore o disegnatore l’ho resa come “pittore dei contorni”. Mi piaceva l’idea che proprio lui fosse l’artista che ha disegnato i geroglifici della stele che poi sono stati scolpiti.


 


A presto


Hor