00 10/07/2019 12:19
Grazie per la risposta nec.

Vorrei però puntare l'attenzione sulla costruzione grammaticale della frase, risolto il problema della presunta mancanza del determinativo (N33) vicino al pulcino/anatroccolo, volevo capire se come dice Barbetta lo scriba ha commesso un errore ponendo il determinativo di numero 5 all'inizio.

Spulciando varie grammatiche della lingua egizia non ho trovato molto tranne che in un testo, quello di Sergio Donadoni Appunti di grammatica egiziana dove è scritto:

C'è ragione di ritenere che l'uniformità grafica (determinata da pratiche contabili e amministrative) nasconda due diverse costruzioni: una per i numeri bassi (che precedono il nome al plurale – eccetto il 2 sn, snt che lo segue al singolare) e una per i numeri alti (che precedono il nome al plurale legandosi per mezzo di un n partitivo). - p. 40

Premesso che sulla parete del tempio analizzata da Barbetta, si vede nello stesso video, ci sono almeno altri due “errori” simili compiuti dallo scriba, ho provato a cercare sul web delle frasi geroglifiche scritte allo stesso modo e le ho trovate nel testo di Ernesto Schiaparelli Il Libro dei funerali degli antichi egiziani, a p. 37 troviamo la seguente immagine (cfr. p. 39):


Link

La scrittura geroglifica riportata da Schiaparelli è presa dal sarcofago dello Scriba Reale Butehamon conservato a Torino.

Cosa ne pensi nec?
[Modificato da Biceleon 10/07/2019 12:20]