00 23/12/2013 19:39
Ciao a tutti. Intervengo in questa discussione seguendo il consiglio di Nectanebo.
Una sezione dedicata alle tombe della Valle dei Re è sicuramente una iniziativa meritevole di aiuto ed attenzione. A suo tempo condussi una lunga ricerca, essenzialmente di carattere storico ed esplorativo, sulle tombe della valle. In quella ottica ho raccolto una cospicua quantità di materiale e se può interessare posso fornire il mio modesto contributo al forum riguardante la storia di Biban el Moluk.

Riguardo la tomba di Tutankhamon si raccontano decine di aneddoti diversi e divertenti. Negli anni ’80 conobbi a Gurnah uno degli ultimissimi superstiti fra i testimoni oculari della scoperta. Si trattava di Hussein Abd er Rassul che nel 1922 doveva avere circa 13/14 anni .
Hussein era figlio di Hassan Abd er Rassul che era stato uno dei capi operai (reis) di Carter e Carnarvon. Quando fu scoperta la tomba Hussein partecipò ai lavori di svuotamento come semplice ragazzo di fatica e assistette a molti degli eccitanti momenti che caratterizzarono quello straordinario evento.
Un giorno, quando si cominciarono ad estrarre le scatole dei gioielli di Tutankhamon per essere catalogati e fotografati, ad Harry Burton, lo straordinario fotografo che immortalò con la sua arte tutte le fasi dei lavori archeologici, venne l’idea di fare indossare ad un ragazzo una delle collane d’oro del re e di fargli una fotografia per mostrare l’effetto che faceva un simile gioiello al collo di un giovane. La scelta cadde proprio su Hussein e quella foto sarebbe diventata uno dei punti cardine della sua vita. Nel corso degli anni Hussein raggiunse lo status sociale di “Sheikh” (notabile di villaggio) e per questo era rispettato da tutti. Aprì in seguito una trattoria/caffetteria proprio di fianco al Ramesseum che è tuttora in funzione e fu lì che lo conobbi e diventammo amici.
Ad Hussein piaceva molto il whisky e ogni volta che lo andavo a trovare non mancavo di portargliene una bottiglia. Una sera ci invitò a cena, nella sua casa abbarbicata sulla collina tebana nell’antico villaggio di Gurnah (che molto recentemente è stato raso al suolo dalle autorità sollevando una marea di polemiche). In quella e in altre occasioni, incalzato dalle mie domande, di buon grado si compiaceva di narrare le storie di Carter e della tomba “dell’uccellino d’oro”, come gli operai avevano ribattezzato il sepolcro di Tut. Quando arrivava al punto cruciale del racconto immancabilmente gli si illuminavano gli occhi e diceva: “There was gold …. gold… everywhere….”, “C’era oro ….. oro ovunque…”
Hussein è morto alla fine degli anni ’90 e ora sono i suoi figli che ne tramandano il ricordo.
Per amor di precisione termino dicendo che Hussein apparteneva a una famosa famiglia di ladri di tombe, e fu suo zio Mohamed Abd er Rassul che nel 1871 scoprì a Deir el Bahari la “cachette”, la celeberrima tomba-nascondiglio che conteneva una quarantina di mummie fra le quali alcune di grandi faraoni del Nuovo Regno. Ma sto andando fuori argomento e mi fermo qui.


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[Modificato da Hotepibre 24/12/2013 11:19]