00 13/10/2013 16:43
Leggendo quà e là per documentarmi sui migliori libri da avere se si vuole approfondire qualche argomento egittologico, mi sembra di notare una certa "avversione" per alcune opere, per esempio molti dicono che è meglio il dizionario di Faulkner; ma dico io, a parte che è più "piccolo" è anche manoscritto; a momenti è più semplice decifrare i geroglifici e non la calligrafia di faulkner... Il Budge è un'opera monumentale, 2 volumi, circa 1400 pagine, ci sono tutti i termini dall'egiziano dell'Antico Regno al periodo tolemaico, riferimenti al copto ecc., perchè gli egittologi dicono che è "superato", o "impreciso"? Stesso discorso per la grammatica del Gardiner; in che cosa, nello specifico e non per sentito dire, un libro molto valido viene considerato così? Certo, una grammatica "aggiornata" con le ultime scoperte a livello linguistico magari è più precisa, ma non è che se uno studia sul Gardiner e sul Budge impara nel modo sbagliato... Chiedo lumi...