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Intef il primo araldo di Tutmose III
Intef, Il primo araldo del faraone Thutmose III, figlio di Ahmose e di Teti.
La traduzione letterale della carica in egiziano è "ripetendo il Re", è il funzionario che rende pubblico ciò che il re ha promulgato.
Di Intef si conosce soprattutto per la sua tomba tebana la TT155 e una bella stele, ora al Museo del Louvre (C26). Secondo Breasted, nella sua traduzione della stele questo ci presenta un elenco dei doveri di un araldo reale, espressi in un linguaggio poco formale per quell’ epoca, una specie di vade-mecum.
Risulta comunque che la sua carica lo portava ad operare in stretto contatto con il sovrano, da ciò il prestigio della sua carica.

L'organizzazione delle formalità e le cerimonie della corte e il palazzo.
Comunicare messaggi al popolo e degli affari del paese al re.
Messaggero della Corte, direttore generale del re.
Comunicazione alle persone di tutte le tasse imposte loro dal re
Comunicazione gli egiziani o agli stranieri, gli importi delle imposte e la loro verifica. Questo punto precisa una specializzazione di quanto sopra.
Portavoce del Palazzo.
Esercitare una sorta di polizia dove il re sta andando.

Dopo questo elenco dei poteri, la stele prosegue con un elenco delle buone qualità di Intef che, dopo aver affermato che sono vere, mette in evidenza sono le fonti dei loro successi.
Per ultimo definisce i suoi compiti all’ estero quando accompagna il suo sovrano durante le campagne di Siria
Il re è Thutmose III, per cui questi riferimenti siano di grande interesse. Ci mostrano l'araldo che precede il re di città in città, per preparare la sua residenza nel palazzo dei principi siriani.
Infine la titolatura di Intef secondo i canoni tradizionali:

Governatore della prefettura tinita
Nobile
Principe
Solo compagno del Re
Grande in Amore
Signore di tutta la regione ddelle oasi
Grande Araldo del Re /
Primo Araldo del Palazzo di Giustizia (la Corte)
Portatore del sigillo reale
Preferito dal Buon dio
Eccellente scriba della contabilità

Il numero di titoli onorifici riportati sulla stele ne illustrano la sua importanza.