00 04/07/2011 15:39
Io sarei giunta a una differente conclusione:

a mio avviso, gli studiosi del XVIII secolo hanno semplicemnte commesso un errore, traducendo il nome dell'emblema di Min e ritenendo che questi fosse una divinità distinta o, piuttosto, un aspetto del primo, ovvero il suo principio generativo.
Min, o Menw come sarebbe più corretto chiamarlo, è una divinità molto antica, il cui culto ha tracce già nel Predinastico. Ce lo conferma la cosiddetta "Tavolozza di Min, databile all'epoca di Re Scorpione. A quell'epoca, non sussistendo ancora la forma antropomorfa per la divinità, il culto era rivolto al suo feticcio: il khem, appunto, sul cui significato vi sono pareri discordanti (c'è chi lo ritiene una freccia a doppia punta, chi un fulmine e chi un frammeto di osso di un pesce).
Min e Amsu sono sì la medesima divinità e potremmo definire khem un'estensione della stessa o semplicemente, come già anticipato, il frutto di un errore di traduzione. Tant'è che non trovo alcun riscontro di un culto riservato specificatamente a Khem e distinto da quello riservato a Min, dapprima a Coptos e successivamente a Menw Khenty (l'odierna Akhmim). Anche le rappresentazioni prese in esame da Wilkinson non sono chiare. Men che meno è chiara o confermata l'eventuale rappresentazione della divinità tramite l'albero. Al pari dei cespi di lattuga, gli alberi potrebbero semplicemente essere un'offerta rivolta a Min, durante l'annuale celebrazione con la quale si chiedeva il suo intervento affinchè i campi/giardini crescessero floridi. Tant'è che sia le une che gli altri sovente vengono rappresentati alle spalle del dio.