00 05/06/2011 18:34
Non giungerà come una sorpresa il fatto che sto scrivendo questo report della stagione non da Amarna, bensì dal Cairo. Le dimostrazioni per il cambio di governo, cominciate al Cairo il 25 gennaio, hanno portato alla sospensione dei lavori, ma auspico che tutto ciò non duri a lungo.

La prima parte del programma 2011 è stato un campo scuola dedicato al rilevamento geofisico ad Amarna. È stato organizzato dall’Università della California, rappresentata sul territorio dal Dr Hans Barnard, con il Centro per le tecnologie saziali avanzate dell’Universià dell’Arkansas, con il supporto di due assistenti universitari, Jason Herrmann e la Dr Stephanie Sullivan, e Gwil Owen, del McDonald Institute per la ricerca archeologica, è venuto per due settimane, per descrivere la fotografia aerea a basso livello. Tra gli studenti c’era un gruppo proveniente dall’estero (Stati Uniti, Canada ed Australia), e tre ispettori dello SCA. È iniziato il 12 gennaio.

Con gli anni, si è sviluppata l’idea di creare per Amarna una serie di strati di rilevamento, organizzati a mo’ di Sistema di informazione geografica; in altre parole, un sistema in cui ciascuno strato è legato all’altro da un comune schema di punti di riferimento, tali che possano essere direttamente comparati. Possediamo strati di rilevamento sia geografici che topografici, un crescente strato di fotografia aerea e, più recentemente, l’inizio di una rilevazione di dati geofisici. Il primo passo verso questo, è stato compiuto nel 2009, con un progetto pilota nel nord della città, grazie anche alla University of Arkansas. Il campo scuola rappresenta un modo per continuarlo, utilizzando allo stesso tempo Amarna come un vasto aiuto per l’apprendimento, non solo per la geofisica, ma anche per la comprensione della comprensione della città in sé.

Tre sono le tecniche che sono state sviluppate una dopo l’altra: la magnetometria (con l’ausilio di un radiometro magnetico Bartington), un radar sonda terreno (GPR, avvalendosi di un kit GSSI GPR), e la suscettibilità magnetica (utilizzando un metro di conduttività Geonics EM-38). Il gruppo di studenti era diviso in team, così che ciascuno acquisisse esperienza con l’utilizzo della strumentazione. La raccolta dei dati ha impegnato ogni pomeriggio, lasciando il pomeriggio alle lezioni, ed all’elaborazione dei dati. Ciascuna tecnica è più o meno seguita ad un particolare tipo di terreno. Il risultato finale ideale è una fusione di dati da tutte e tre. Laddove la magnetometria produce risultati sotto forma di mappa in modo abbastanza immediato, i dati provenienti dagli altri due strumenti richiedono un’elaborazione considerevole.

Ciascun strumento deve essere trasportato o trascinato ad un’andatura uniforme lungo linee predeterminate, che saranno inserite in una griglia di relazioni. Lo scopo principale era continuare l’indagine iniziata a nord della città; ma prima di fare ciò, per questa settimana, la scuola ha compiuto un esercizio di pratica, relativo alla casa di spedizione: l’area circostante la casa di Ranefer, e una griglia di scavo 12. l seconda settimana ha visto la scuola impegnata tra le tombe sud del cimitero, dove il punto di maggior interesse era la pavimentazione della valle piatta. Contiene tombe? Il magnetometro ha completato il suo lavoro qui in pochi giorni. Mentre gli altri due strumenti si mettevano in pari, il magnetometro veniva portato nello Stone Village, e fatto lavorare per un giorno e mezzo.

A questo punto, sabato 29 gennaio, abbiamo ricevuto l’ordine da parte della polizia di sbaraccare. La domenica ha visto l’impacchettamento dell’equipaggiamento, e gli accordi per la rapida evacuazione della scuola, che ha avuto luogo il lunedì, culminando in un volo Charter dal Cairo in Europa il martedì.

Parte di ogni pomeriggio è stato devoluto all’elaborazione dei dati, e si è anche iniziato a preparare e ad analizzare appezzamenti di terreno. L’improvvisa chiusura ha significato, comunque, che l’ulteriore elaborazione e presentazione dei risultati abbia dovuto aspettare ancora un po’. A complemento della geofisica, è stato mandato in aria il nuovo pallone ad elio (acquistato grazie ad un’altra generosa donazione dall’Amarna Research Foundation), non solo sopra i siti di scavo, ma anche sopra il Grande Tempio di Aten, allo scopo di completare un dettagliato mosaico, iniziato un po’ di anni fa. La stesura di questo documento è in preparazione di un inizio sperato, sulla restituzione di quel poco che è rimasto dell’edificio, che inizierà nel 2012.

Molti stranieri hanno lasciato le loro vacanze, o I posti di lavoro in cui lavoravano finora, e ci saranno molti resoconti di partenze forzate. Questa volta tocca a me. Lo stesso giorno in cui la scuola è partita, due ispettori provenienti dall’ispettorao Mallawi hanno compiuto la chiusura formale del sito e dei magazzini, prendendosi del tempo per farlo correttamente, ed entro mezzogiorno, esprimendo il loro disappunto per doverlo fare, e la speranza che possiamo tornare presto. Era presente anche il capo della polizia turistica di Mallawi. In vista di attacchi perpetrati ai danni di magazzini nelle diverse parti dell’Egitto, ha chiesto che costruissimo un muro in blocchi di cemento e calcare sulle due porte d’acciaio dei magazzini.

Il giorno seguente, uno dei guidatori che aveva evacuato il capo scuola (il cui nome è Ali) ha telefonato dal Cairo per dire che era inguaiato a causa del coprifuoco, e non gli sarebbe stato possibile tornare ad Amarna per venire a prendere me e un altro membro della spedizione (…) Questo è stato il primo passo in un rinvio che è durato fino a sabato 5 febbraio. Una volta che il campo scuola è partito, la polizia è sembrata rilassarsi. In quei giorni sono stati costruiti i muri da una parte all’altra delle porte. Nel caso del magazzino principale, la porta di ferro è aggiunta in profondità nel muro, permettendo al bloccaggio ed al suo rivestimento finale in cemento di essere lavato tramite un forte getto, ed apparire inespugnabile. Promette un interessante procedimento di riapertura.

Il viaggio di sabato verso il Cairo è stato privo di eventi. Ali ha ricevuto istruzioni dalla polizia di prendere la strada del deserto occidentale. Il consueto veicolo di scorta della polizia era avanti. La prima arte del viaggio, dopo Deir Mawas, attraverso Mallawi, e avanti fino a Tuna el-Gebel, ha mostrato la città e lo stile di vita scorrere normalmente, sebbene i treni non effettuassero percorrenza. Da Tuna, la strada si dirige ad occidente per raggiungere la principale strada del deserto. La scorta della polizia, come è normale, è andata oltre il limite tra le province di Minia e Beni Suef, e poi ci ha lasciato andare a casa e non è stata più rimpiazzata.

Il successivo checkpoint è vicino all’entrata al Fayum. È stato equipaggiato di uomini dell’esercito, munito di alcune cisterne, ed altri veicoli armati. I soldati, camuffati, senza eletti né giubbetti anti proiettile, facevano controlli superficiali su pochi veicoli , ma non tali da ritardare il lusso del traffico. Ci hanno ignorato. Un secondo checkpoint simile era stato allestito dove la strada principale inizia a scendere sotto la piana di Giza. Ancora una volta, ha causato un leggero rallentamento del traffico. Scendendo lungo la strada, sulla sinistra, una delle strade che portava in una nuova area residenziale, era stata parzialmente ostruita da una semplice barricata, sorvegliata da un gruppo di ragazzi, unico esempio visto in tutto il viaggio. Sulla sommità della collina, la strada gira a destra, e imbocca una strada vicino ad una svolta che porta all’entrata delle piramidi e al Mena House Hotel. Qui c’era una concentrazione di veicoli dell’esercito, ed anche una fila di camionette blu della polizia, le uniche viste durante il nostro viaggio.

La rotta di Ali era lungo la strada di Saqqara per raggiungere l’anello di strada che porta fino a Munib, il capolinea di bus e minibus che serve l’Alto Egitto. Non voleva andare oltre. Perciò ho reso accordi con un guidatore, Hussein, di cui mi servo regolarmente al Cairo, per incontrarci. A causa dell’aumento del bagaglio, che includeva cibo e documenti della spedizione, portò con sé un piccolo pickup. Ali si accomiatò e ci lasciò per tornare a casa.

Era ormai chiaro che buona ate del Cairo stava funzionando abbastanza normalente. C’era traffico, I negozi erano aperti, contenevano cibo, e i benzinai stavano lavorando. La parte successiva della strada incrociava il Nilo, dal ponte che scende verso Fustat, poi svolta a destra lungo la strada principale che college Maadi al Cairo; oltre questa, lungo la strada che fiancheggia il vecchio acquedotto e continua vicino alla Cittadella. Qui c’era un ulteriore segno degli eventi, un piccolo gruppo di uomini che vendevano bandiere nazionali.

Non troppo oltre dalla Cittadella, un piccolo taglio attraverso la Città dei morti discende nel labirinto di strette strade che è la vecchia parte della città del Cairo, dove ho affittato due appartamenti, usati da me ed altri membri della spedizione, ed un magazzino. All’arrivo, Hussein ha detto di non andare a Tahrir Square per un po’ di giorni (dove l’Amarna Project ha la sua sede).
Sotto altri aspetti, specialmente nel vicinato dove sono conosciuto, non c’è nulla da aver paura. La vecchia città ha più il carattere di un esteso vasto villaggio in qualche modo separato dal resto del Cairo. È il suo proprio mondo. È più calmo del solito, ma questa mattina, per la prima volta da quando sono tornado, ho sentito il suono familiare dei ragazzi che distribuivano butagaz, facendo un rumore metallico con una chiave su cilindri pieni, che possono essere scambiati per vuoti. Per quanto riguarda la sede di Tahrir Square, la gente che è stata lì, mi dice che non ha subito danni.

Questa mattina (giovedì 10) sono stato a Zamalek per incontrare il capo delle missioni straniere dello SCA, il Dr. Mohammed Ismail, per chiedere riguardo al ritorno ad Amarna. I cancelli di fronte all’edificio dello SCA erano chiusi e sorvegliati, (…) una folla di uomini e donne, forse cinquanta , che chiedevano l’impegno del governo, tra le richieste delle dimostrazioni. L’entrata era nella porta a lato. Il Dr Mohammed spiegò che la creazione di un Ministero delle Antichità significa che lo SCA non ha più ragione di esistere, e tutte le procedure esistenti dovranno essere riviste, e creata una nuova gerarchia. Un comitato che è stato chiamato per discutere riguardo le missioni straniere non si è incontrato, in arte a causa della difficoltà che la gente incontrava nel passre il Cairo per raggiungere Zamalek. Chiamerò la prossima settimana per avere notizie.

Il viaggio di ritorno traverse il Nilo dal ponte Kasr el-Nil, che conduce direttamente a Tahrir Square. Era aperto al traffico, così abbiamo deviato a sud, lungo la Corniche, pria di entrare in piazza. Entrambe le pavimentazioni erano stipate di gente, quelli a nord che venivano dalla piazza, quelli a sud che vi stazionavano, portavano, o acquistavano bandiere nazionali da gruppi di bambini. Non c’erano grida, né alcun tipo di comportamento aggressivo, se non una silenziosa determinazione a mantenere la dimostrazione in una maniera ordinata. Un po’ di gente si è fermata a parlare con alcuni soldati, muniti di cisterne all’approssimarsi del ponte.

Sembra come se la storia fosse stata fatta.

I miei ringraziamenti spettano a tutti coloro che hanno chiesto della sedizione, e hanno espresso il loro dispiacere.


[il testo di questa mail risale al 10 febbraio]