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Paré non fu il solo medico ad opporsi. Si interessò della questione anche il medico personale di Enrico IV, un certo De La Fontaine, che, dubbioso, si recò ad Alessandria per far visita ai laboratori e scoprì che, per onorare la forte richiesta, si utilizzavano anche corpi ancora tiepidi!

Altro che "polvere di mummia".... gli arabi, sulla scia del facile guadagno, avevano creato tre distinte tipologie di polvere (evidentemente sopperendo alla scarsità della materia prima originale con quella loro contemporanea...):

1) le mummie arabiche: trattate con balsami, aloe e mirra. Ovviamente le più preziose;
2) le mummie egiziane: preparate con una mistura di pece, spezie e altra polvere non bene identificata...
3) le mummie naturali, quelle più "economiche", ovvero corpi disidratati in modo naturale, senza alcuna preparazione....

I poveri corpi venivano messi a bollire e, spesso, successivamente distillati.

Fortunatamente agli inizi del XVII secolo la "polvere di mummia" sparì, ma non per motivi medici o igienici. Semplicemente per un'imprudenza dei suoi "produttori", che ne immisero sul mercato talmente tanta da saturarlo e farne crollare il prezzo. Di conseguenza, decadde anche l'interesse terapeutico che, fino a quel momento, medici e farmacisti le avevano rivolto...

Tutto ciò, in ogni caso, porta inevitabilmente a riflettere sul fatto che purtroppo molte delle mummie (vere) che a tutt'oggi mancano all'appello, evidentemente non le troveremo mai.