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Akhenaton volle semplificare un culto che era, col tempo, divenuto fin troppo eterogeneo e frammentario.
Per attuare le sue intenzioni scelse di elevare l'elemento che ogni culto aveva in comune, in modo da non dover privilegiare nessuno. Chi/cosa meglio dell'astro poteva prestarsi per attuare un ritorno alle origini scevro da qualsiasi influenza? Allo stesso modo, e per la stessa ragione, scelse di erigere una nuova città, di elevarla a capitale e di consacrarla al Sole.

Sostanzialmente Akhenaton non inventò nulla di nuovo. Semplicemente attinse alla sfera religiosa egizia, traendone gli elementi fondamentali e riassemblandoli in un'unica "figura", spurgata da tutto quanto avrebbe nuovamente contribuito a creare quei presupposti a cui l'Egitto stava già assistendo.
Forte del suo desiderio di eclissare il clero di Amon, Egli tentò di unificare il Paese sotto l'egida di un unica divinità attraverso la quale il Sovrano avrebbe potuto ripristinare la sua posizione al vertice dello Stato.

E' questa la ragione per cui si tende a parlare di monoteismo Amarniano. Ma il fatto che la divinità Creatrice fosse una e una soltanto non sottintende che vi fosse un unico Dio. Ciò è dimostrato dall'esistenza di riferimenti a Shu e Tefnut, in cui si incarnava la stessa coppia reale, e la presenza di altari votivi di culti minori (Tauret e Bes, ad esempio) rinvenuta nelle case di Akhetaton.

La documentazione in nostro possesso, risalente all'Epoca Amarniana, ci consente di assistere a quella che fu la "nascita" di un Dio. Cosa che non possiamo vantare in altre circostanze, ma questo non ci mette nella posizione di sostenere che la Rivoluzione di Amenhotep IV rappresentò un unicum in tutta la storia Egizia.

Che la religione Egizia fosse di matrice solare direi che è un dato di fatto. Atum, Montu e solo più tardi Amon, sono tutte divinità solari che rafforzeranno questo connubio nel corso del tempo, grazie al sincretismo con Ra. Il fatto che si ricorra a Ra per consacrare le altre divinità potrebbe lasciar supporre che Egli fu la matrice originale del culto solare, sotto la cui egida venne unificato l'Egitto. Sicuramente fu il nome più antico utilizzato per riferirsi al sole, presumibilmente già in Epoca Predinastica.
Che ogni città principale adorasse una propria entità divina è conseguenza dello stato di cose che vigeva prima dell'Epoca Dinastica. Il processo di unificazione del Regno richiedette tempo ma, nonostante il consolidamento, le principali città che formavano l'Alto e Basso Egitto mantennero una propria individualità, specie in campo religioso (su questo aspetto inviterei pizia ad approfondire, essendo indubbiamente più ferrata di me sull'epoca in questione).
Ecco, quindi, che si vedranno coesistere, anche dopo l'unificazione divinità e culti, capeggiati ognuno dal proprio Dio, ma con matrice comune: il culto del sole che autogenerandosi portò la vita sulla terra.

Anche Akhenaton si attenne al "protocollo", assimilando Aton a Ra fin dal suo avvento e adottandone anche il principio fondamentale: la Maat, figlia di Ra, ovvero l'ordine precostutuito di cui il Sovrano doveva farsi garante.

Ra rappresenta la manifestazione visibile del Sole, a cui fu attribuito aspetto umano. Il suo nome, infatti, è sovente accompagnato dal determinativo A40, che abbiamo visto qui sopra trattando del nome di Atum. Aton, il Disco Solare, invece è sì l'emento fisico, ma nel senso più astratto. E' la luce, l'energia proveniente dal sole. Sono infatti i suoi raggi a donare la vita, l'ankh, sfiorando la bocca del Re e non possiede alcun elemento umano. Pertanto il determinativo A40 viene abbandonato in luogo di N5, il Disco Solare.