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Nudità maschile: eleganza o censura ?

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    emilioraffaele
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    00 04/01/2011 16:27
    Sono l'unico uomo che partecipa a questa discussione, spero di non dovermene pentire. A parere mio il ragionamento andrebbe fatto liberandosi dai preconcetti di oggi. L'astuccio penico era sicuramente un simbolo e non una protezione, in quanto la copertura non comprendeva altre parti anatomiche, ben più delicate. Per me, la rappresentazione della nudità maschile veniva spesso evitata dall'artista, in quanto, FORSE, esteticamente non "adeguata". Altra cosa quando il Dio rappresentato in effigie costituiva un "significato", magari di fertilità. 

    Che ne dite?
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    Hotepibre
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    00 04/01/2011 19:14
    Beh, quale "portatore sano" di emblema inseribile in apposito astuccio (piaciuto il giro di parole?), direi che intanto sono d'accordo con Emilio: nella nudità maschile il pene corre, sicuramente, un rischio dovuto all'"intralcio" (si pensi a cosa deve essere correre tra foglie e rami, ma anche cosa sia l'azione stessa del correre), ma certo l'elemento che necessita di maggior protezione sarebbe il sacco scrotale (sarà un caso che gli scozzesi portano sul kilt, proprio lì davanti, una borsetta che si chiama, appunto, "penica").

    In tal senso, la giustificazione della protezione sembrerebbe meno valida.
    Resta tuttavia il fatto che ogni ornamento, ogni azione umana, specie se atavica, trova quasi sempre la sua ragion d'essere in un qualcosa di pratico. L'idea che derivi "ab origine" da motivazioni di ordine sacro o simbolico è, normalmente, un'effetto collaterale.
    Il cimiero su un elmo medievale aveva prima di tutto un valore di utilità: far riconoscere colui di cui, causa l'elmo chiuso, non era possibile vedere la faccia; ma se si guardano gli elmi dei "vescovi guerrieri" del IX-X secolo, si noterà che rappresentano, spesso, emblemi della religione.
    Appare chiaro che, in questo caso, la motivazione religiosa viene dopo la necessità pratica.

    Non è da escludere perciò, a proposito degli astucci penici, che in origine abbiano avuto utilità pratica e che solo poi si sia data a tale usanza una valenza di altro genere.

    Quanto alla rappresentazione della nudità maschile, mi permetto di osservare che anticamente si soleva indicare la mascolinità in molti modi differenti e non esclusivamente con una rappresentazione veritiera dell'essere maschio. Si pensi alle "erme" greche che, se femminili, avevano solo due brevissimi monconi laterali (generalmente parallelepipidi) all'altezza delle spalle, ma se erano maschili avevano anche, nella parte anteriore, un altrettanto breve moncone.

    Siamo, si intende, nel campo della stilizzazione estrema, ma anche da un punto di vista artistico, direi che in origine bastava una qualunque "sporgenza" anteriore per caratterizzare il "maschio" e questo evitava, peraltro, la concreta difficoltà di rappresentazione dell'apparato genitale maschile (per di più tridimensionale).

    Sebbene artisticamente si sia sempre ritenuto un nudo maschile più "bello" di uno femminile, direi che in ambiente greco i nudi maschili si sprecano a fronte di rapprentazioni femminili normalmente intabarrate in elaborati e splendidi pepli salvo, si intende, le molte Dee e Ninfe che girovagano per i boschi e le polle d'acqua a caccia del pastorello di turno o per farsi vedere da Giove con ben chiari intenti di autopromozione (...ora che ci penso, ma non è quel che avviene anche oggi a ben altri livelli più terreni?)
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
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    00 04/01/2011 23:41
    Siamo davvero in un roveto [SM=g999103] ormai.......occhio !
    Hotep mi ha dato [SM=x822713] un' idea.
    Forse l'astuccio penico è proprio una autopromozione [SM=x822752] Però attenzione.....mai comprarea scatola chiusa !
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    -Kiya-
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    00 04/01/2011 23:58
    Re:
    pizia., 01/01/2011 19.40:

    Una delle popolazioni coinvolte nelle migrazioni, terminate con l'insediamento nella Valle del Nilo, è stata definita da Winkler "portatori di astuccio penico".




    Pizia, Winkler dice anche dove si stanziò questa popolazione?
    non mi stupirebbe se fosse nella zona di Coptos o di Akhmin...
    [Modificato da -Kiya- 11/01/2011 04:38]
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    Hotepibre
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    00 05/01/2011 01:36
    Akhmin perchè sottposta al Dio Min?
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    -Kiya-
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    00 05/01/2011 01:45
    sì, e anche Coptos ;)

    Min, oltre ad essere ritenuto il Dio della fertilità, era anche riconosciuto come il protettore dei nomadi, dei carovanieri e dei viaggiatori. Inoltre le tracce del suo culto sono molto antiche. Anche in questo caso dobbiamo volgere lo sguardo al Predinastico.

    Non mi stupirebbe, pertanto, se quell'antico popolo dei "portatori di astuccio penico" si fosse stanziato in quelle aree e avesse recato con sè il culto di Min.
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    pizia.
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    00 05/01/2011 20:05
    Re:
    emilioraffaele, 04/01/2011 16.27:

    L'astuccio penico era sicuramente un simbolo e non una protezione,



    Sono d'accordo, in questo caso penso che sia la ragione simbolica a prevalere, ma in fondo anche quella simbolica è una ragione, cioé sottende un'intento razionale, assecondato in qualche maniera... forse l'ho già detto [SM=x822741]

    Vabbe', a parte il parere personale, torniamo seri, del lavoro di Winkler non so molto purtroppo, sono anni che lo cerco sul web, ma per ora nulla, solo citazioni [SM=x822734]
    Però il campo dei suoi studi fu il Deserto Occidentale, nel quale si avventurò più volte alla ricerca di documentazione, reperti, testimonianze riguardanti la fase più antica della storia egizia e africana, lì dove sfuma nella preistoria, cioé il Neolitico.
    La sua esplorazione avvenne attraverso le uadi più grandi, quelle coincidenti con importanti vie di comunicazione millenarie, fra le quali proprio la Wadi Hammamat, quella che dall'ansa di Qena porta al Mar Rosso.

    E proprio l'ansa di Qena è il luogo in cui troviamo un'alta concentrazione di località correlate: Naqada, Copto, Akhmin, Abidos ...

    Dall'esame dei petroglifi egli stabilì che le popolazioni convergenti verso l'area più ricca di risorse, coinvolte nel processo di aggregazione terminato nella "costruzione" dello stato egizio, si potevano classificare in 5 "tipi" differenti, fra i quali proprio i "portatori di astuccio penico", ma per dire di più devo rintracciare le mie fonti...
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