emilioraffaele, 04/01/2011 16.27:
L'astuccio penico era sicuramente un simbolo e non una protezione,
Sono d'accordo, in questo caso penso che sia la ragione simbolica a prevalere, ma in fondo anche quella simbolica è una ragione, cioé sottende un'intento razionale, assecondato in qualche maniera... forse l'ho già detto
Vabbe', a parte il parere personale, torniamo seri, del lavoro di Winkler non so molto purtroppo, sono anni che lo cerco sul web, ma per ora nulla, solo citazioni
Però il campo dei suoi studi fu il Deserto Occidentale, nel quale si avventurò più volte alla ricerca di documentazione, reperti, testimonianze riguardanti la fase più antica della storia egizia e africana, lì dove sfuma nella preistoria, cioé il Neolitico.
La sua esplorazione avvenne attraverso le uadi più grandi, quelle coincidenti con importanti vie di comunicazione millenarie, fra le quali proprio la Wadi Hammamat, quella che dall'ansa di Qena porta al Mar Rosso.
E proprio l'ansa di Qena è il luogo in cui troviamo un'alta concentrazione di località correlate: Naqada, Copto, Akhmin, Abidos ...
Dall'esame dei petroglifi egli stabilì che le popolazioni convergenti verso l'area più ricca di risorse, coinvolte nel processo di aggregazione terminato nella "costruzione" dello stato egizio, si potevano classificare in 5 "tipi" differenti, fra i quali proprio i "portatori di astuccio penico", ma per dire di più devo rintracciare le mie fonti...