Guido carissimo, ho spostato la discussione in area più consona all'argomento trattato ;)
L'affermazione del dott. Manzini, onestamente, non mi trova affatto concorde, pur dovendo riconoscere il beneficio del dubbio a una frase estrapolata dal contesto di appartenenza. Non avendo letto il testo in questione, prendo semplicemente atto di quanto riporti e do' per scontato che l'intento fosse esattamente quello di "screditare" una reale conoscenza astronomica da parte degli Egizi.
Per quanto ne so io (poco, invero) si tratta di due approcci ben distinti.
Quando si parla di "astronomia mesopotamica o babilonese" occorre tenere presente l'uso che gli stessi ne facevano, in quanto il loro fu prevalentemente un approccio divinatorio. Se di astronomia vogliamo parlare dobbiamo sottolineare che si trattò di un'astronomia "teologica", se mi passate il termine. Che questo gli consentì, attraverso l'osservazione del cielo, di comprendere la periodicità di alcuni eventi è indubbio, naturalmente. Lo testimoniano i numerosi scritti pervenuti fino a noi, che vantano una precisione innegabile.
Per contro, quello Egizio fu un approccio più concreto, dettato dalla necessità di sfruttare gli astri in funzione della quotidianità. Da quelle osservazioni nacquero i calendari egizi, il computo delle ore e, non ultimi, gli allineamenti dei monumenti sacri. E' sufficiente poi pensare all'importanza riconosciuta alla levata eliaca di Sirio o l'assimilazione di alcune divinità ad altrettanti gruppi di stelle (che oggi chiamiamo costellazioni), per stabilire l'effettivo interesse che gli Egizi nutrirono per l'astronomia.
Eppure i nostri non sentirono mai l'esigenza di stilare su papiro le conoscenze raggiunte (o almeno questo è quanto dobbiamo constatare, non essendo gli stessi pervenuti fino a noi), che invece troviamo sui sarcofagi del Medio Regno o sui soffitti delle tombe del Nuovo Regno (Senenmut e Sethi I) e dei Templi di Epoca Tarda (Dendera).
Se, dunque, desideriamo porre in evidenza differenze riscontrabili tra i due distinti approcci, è proprio in questa direzione che occorre guardare: mentre i primi hanno redatto documenti e cataloghi inerenti i loro studi e osservazioni, dai secondi abbiamo ottenuto riscontri concreti che, oltre ai sarcofagi o rilievi succitati, comprendono strumenti di misurazione e di computo, come il
merkhet e gli orologi solari.
Per ulteriore approfondimenti:
Agli albori della civiltà Egizia, Nabta Playa?
Lezioni di Astronomia per EgiTToPhiLi
Documenti astronomici
Strumenti astronomici
Allineamento dei templi Egizi secondo precisi eventi astronomici
Troverai altri spunti interessanti all'interno di questa sezione, consultando la pagina principale e le successive:
Archeoastronomia Egizia
Segnalo, inoltre, il testo recentemente pubblicato dal Dott. Massimiliano Franci che, attualmente, è l'unico volume disponibile sull'argomento in lingua italiana:
"Astronomia Egizia" di Massimiliano Franci
[Modificato da -Kiya- 13/09/2010 00:34]