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La maggior parte dei libri è destinata ad essere letta e compresa senza problema alcuno; anche i libri antichi – superata la difficoltà (eventuale) della lingua e della contestualizzazione storica, sociale e politica – sono di “facile” lettura. Ci sono, però, anche dei libri che sono volutamente confusi, sia perché nati così dalla mente dell’autore, sia perché scritti in lingue morte o – come nel caso del Il libro rosso di Jung – perché composti in una maniera del tutto particolare. Parliamo di testi religiosi, libri di magia o cifrari incomprensibili. Quella che segue è una classifica dei dieci testi letterari che hanno fatto penare fior fiore di ricercatori e traduttori.

1. Il manoscritto Voynich: risale al XVI secolo e pare essere il libro più misterioso al mondo. Le sue pagine (circa duecento) sono scritte in un linguaggio incomprensibile, ma dotato di una complessità strutturale tale da escludere la semplice beffa. I più valenti crittografi non sono riusciti a decodificarlo. Studi recenti, però, pare abbiano dimostrato che si tratti una truffa ai danni di Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Impero e grande collezionista di testi esoterici: gli sarebbe stato venduto come opera di Ruggero Bacone ad una cifra altissima. Resta il fatto, comunque, che nessuno, fino a oggi, è riuscito a decifrarlo.

2. I Vangeli gnostici di Nag Hammadi. Propriamente non possiamo parlare di libri misteriosi, in quanto il loro contenuto è chiaro: si tratta di testi ritrovati tra le sabbie di Nag Hammadi, in Egitto, e che fanno riferimento allo gnosticismo, “eresia” cristiana dei primi secoli. Il mistero, allora, può risiedere in quello che dicono di Gesù in contrasto con quello che “ufficialmente” ci è stato tramandato. Del resto, la domanda è classica: nasce prima l’ortodossia o prima l’eresia? Chi ha stabilito che un libro è “ortodosso” e l’altro è “eretico”? E perché?
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[Modificato da EGIZIA72 24/08/2010 12:05]