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Significato politico

«Oggi sappiamo che in realtà il racconto delle origini del cosmo, come nelle disputationes o in molti esorcismi, funge da inquadramento generale della materia che sarà narrata: in questo modo lo scopo è quello di esaltare la figura del dio Marduk, cantandone le gesta che lo hanno condotto a divenire, al posto del dio Enlil, sovrano degli dei e dell'universo. In questo senso esso costituisce la proiezione in cielo di un dato politico di fatto: la centralità egemonica di Babilonia.

Nella credenza del succedersi di ere, secondo gli dei che ne erano stati sovrani, era possibile che si aprisse una nuova era, in cui un nuovo re dell'universo avrebbe regnato. Da questo presupposto il clero di Marduk sviluppò un'operazione culturale molto complessa. Il periodo storico, quello della II dinastia di Isin (1154-1047 a.C.), è caratterizzato dalla liberazione dalla dominazione elemita della Babilonia ad opera del re Nabucodonosor I (1125-1104 a.C.). Egli conquistò la capitale elemita Susa, in cui era stata portata, all'epoca della conquista elamita di Babilonia, la statua del dio Marduk: il ritorno trionfale della statua a Babilonia è verosimilmente l'occasione in cui materiale letterario e mitico più antico venne a coagularsi in una nuova composizione in onore del dio.

In effetti già all'epoca della I dinastia babilonese, con l'espansione del regno sotto Hammurabi (1792-1750 a.C.), il dio poliade della città, Marduk appunto, era assurto a un alto rango nel pantheon, e la sua posizione s'era consolidata anche sotto la dinastia kassita, la cui capitale era appunto Babilonia.

Tuttavia, il re degli dei e dell'universo restava Enlil, il cui centro sacrale era la città di Nippur; Marduk, anche se assimilatosi col dio esorcista Asalluhi, figlio del dio Enki/Ea, restava un dio di secondo rango, che conservava i suoi caratteri originari di dio del tuono e della pioggia, cui aveva potuto aggiungere la funzione di esorcista. Un cumulo di ruoli che saranno decisivi per la sua ascesa, richiesta dalla realtà politica della posizione egemonica di Babilonia nella Mesopotamia meridionale: di pari passo, il prestigio di Marduk si consolidava, tanto da indurre il suo clero, nell'XI secolo, a ritenere che il momento fosse giunto per riconoscere che non più Enlil, ma Marduk era il re dell'universo e degli dei. (...) e il passo conclusivo, la sostituzione di Nippur con Babilonia come sede dell'assemblea degli dei, poté esser compiuta.» - Pietro Mander La religione dell'antica Mesopotamia, pp. 116-117
[Modificato da Biceleon 25/07/2010 22:25]