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Un po' di storia
Ordinariamente noto come il "poema della creazione" o come il mito di "quanto in alto", da traduzione letterale, l'Enûma Eliš è senza alcun dubbio il poema più importante della mitologia mesopotamica. Costituisce infatti la summa delle concezioni babilonesi-assire sull'origine del mondo e dell'uomo, sull'organizzazione del primo e sulla funzione che venne assegnata al secondo, nonchè sul funzionamento e sul governo dell'universo tutto.

Ci è stato possibile accostarci alla mitologia Babilonese già grazie al sacerdote Babilonese Beroso, il quale, nel III sec. a. C., redasse in greco la storia e le leggende del suo popolo. Ma si dovette attendere fino al 1875 della nostra era per avere notizia dell'esistenza dell'Enûma Eliš, allor quando un giovane studioso assirologo poté ammirare un frammento di una tavoletta custodito presso il Museo Britannico di Londra e, incuriosito, lo esaminò. Era il 4 marzo del 1875 e lo scopritore si chiamava George Smith. Approfondendo fu possibile ricostruire la storia del frammento, che proveniva dagli scavi condotti dagli inglesi a Ninive, scavi che successivamente permisero la scoperta della biblioteca di Assurbanipal, da parte del Rassam. Questo rinvenimento eccezionale, tra i più sensazionali fatti durante il XIX secolo, ci ha fornito un ampio corpus di tavolette copie del poema in questione, presumibilmente provenienti da Babele.
Successivamente furono trovati altri frammenti a più riprese, appartenenti a varie epoche e trovati in zone distinte, che consentirono di completare il poema e di poter procedere con il suo studio.

La prima traduzione in italiano, con commento, risale al 1934, ad opera di G. Furlani che la riprese e l'aggiornò nel 1958, pubblicandola sotto Sansoni.
[Modificato da -Kiya- 25/07/2010 17:10]