ACUSinpw, 12/07/2010 13.08:
Per quanto riguarda la prima piramide a Meydum, io sapevo che la piramide non è di Snefru, ma di Huni, l'ultimo sovrano della III dinastia, e che Snefru si adoperò solamente per portarla a compimento...
Quindi il collasso potrebbe essere avvenuto durante il regno di Sneferu, altrimenti non avrebbe comunque cercato di portare a compimento l'opera.
E in tal caso l'inumazione del suo predecessore era già avvenuta?
Se sì, fu lasciato tutto là dentro, dopo il crollo, o preferibilmente tutto è stato spostato in una nuova sepoltura?
Così si potrebbero giustificare due nuove piramidi a Dashur, una per il re in carica e l'altra per il precedente, sottratto al luogo dell'indecoroso insuccesso.
Sempre che si tratti di tombe o monumenti funerari, ma potrebbero essere qualcosa di diverso, come fa notare Acus.
Ai tempi di Sneferu, alla sua ascesa al trono, le piramidi erano poca cosa e non caratterizzavano ancora né l'Egitto come nazione, né il culto funerario, ma, se si escludono alcuni piccoli esempi protodinastici/thiniti e il "fiasco" di Meidum, rappresentavano solo la potenza del sovrano Djoser e la capacità del suo collaboratore Imhotep, in quanto l'unico esempio monumentale, eseguito interamente in pietra era quello di questo sovrano a Saqqara.
E se Saqqara rappresenta il modello a cui Sneferu poteva ispirarsi (in ogni caso su questo c'è ben poca opposizione da fare), dobbiamo sinceramente ammettere che non si sa se la piramide a gradoni fosse, proprio in quel caso, la sepoltura del sovrano, o piuttosto qualche parte del labirinto sotterraneo o la mastaba sud, o ancora un luogo segreto mai rivelato, e proprio perché non rivelato, non soggetto ad imitazione da parte di Sneferu, il quale non fu il diretto discendenti di Djoser.
Il parallelo con la Basilica di San Pietro a Roma è sotto certi aspetti, illuminante.
Non bisogna dimenticare che essa è la tomba dell'apostolo Pietro, per questo esiste e per questo è lì.
Per usufruire di una certa emanazione di santità, ma anche per diritto di nomina, i Papi sono sepolti lì.
Nessun Papa si è sentito sminuito, nemmeno ai tempi nostri, per non aver dato il via, durante il pontificato, ad una costruzione simile.